L’assunzione di alcol o drogasono determinanti fattori di rischio degli incidenti stradali. Mettersi alla guida di qualsiasi mezzo in stato psicofisico alterato, è un atto irresponsabile.
Lo scorso 3 luglio sono stati presentati i risultati preliminari di una indagine sui dati tossicologici relativi a 7.904 persone coinvolte in incidenti stradali. Lo studio ha preso in esame incidenti avvenuti nelle province di Verona e Vicenza dal 2019 fino al 1° quadrimestre 2023. La ricerca, illustrata dalla dott.ssa Federica Bortolotti, è stata condotta nell’ambito del progetto PISAD (Prevenzione dell’Incidentalità Stradale Alcol-Droga) e materialmente realizzata dall’Istituto di Medicina Legale di Verona, in collaborazione con la Polizia locale.
I dati non sono confortanti, su 7.904 soggetti esaminati 1.401 (17,7%) sono risultati con alcol oltre i limiti (>0,5 gr/l) e 1.381 (17,6%) positivi alla droga. Quindi dei soggetti coinvolti in incidenti stradali, in totale il 35,3% si trovava in stato di alterazione psicofisica e non avrebbe dovuto trovarsi alla guida. Forse qualcosa meno del 35,3% in quanto in un numero limitato di casi sono stati accertati la presenza sia di alcol che di sostanze stupefacenti, fatto non certo rassicurante.
Novità di questa indagine è quella di aver elaborato i dati distinguendo i soggetti appartenenti alla mobilità sostenibile. In concreto dei 7.904 casi controllati 629 erano ciclisti, 142 pedoni e 59 utilizzatori di monopattini elettrici, per un totale di 830. Gli altri 7.074 erano alla guida di auto o altri mezzi similari. Nelle 830 persone relative alla mobilità sostenibile il superamento dei limiti di alcol è stata accertata nel 12,4% dei casi, e la positività a sostanze stupefacenti nel 14%
Gli esami tossicologici sono stati effettuati ai pronto soccorso, dove i soggetti erano stati portati dall’ambulanza, in quanto feriti o con traumi. Tuttavia, gli stessi esami sono stati effettuati anche sugli illesi, data l’obbligatorietà della rilevazione tossicologica per effetto della legge 41/2016 e degli art.186 c.4-5 e art.187 del Codice della Strada.
Le 7.904 persone controllate erano pertanto alla guida di un mezzo coinvolto in un incidente stradale, indipendentemente dalla dinamica dello scontro e dalle responsabilità oggettive che vengono definite successivamente, ed alle quali concorrono anche gli esiti degli esami tossicologici. A titolo di esempio se un automobilista investe un pedone sulle strisce, il test per l’alcol e per la droga viene eseguito su entrambi i soggetti, e se il pedone risultasse positivo, ciò potrebbe ridurre parzialmente le responsabilità del conducente dell’auto. Ovviamente le assicurazioni su questo sono molto attente.

Dati tossicologici relativi a persone coinvolte in incidenti stradali.
Cosa ci dicono questi dati? Innanzitutto che troppi automobilisti si mettono irresponsabilmente alla guida pur in stato di alterazione psicofisica a causa di alcol o droghe, o per un infausto cocktail delle due sostanze. Forse l’autista ubriaco, comodamente seduto su un mezzo ben poggiato su quattro ruote, percepisce una illusoria sicurezza per se stesso, ma non la reale pericolosità per tutti gli altri.
Ciclisti e pedoni sembrerebbero mediamente più responsabili, coerentemente con uno stile di vita di chi sceglie, quando possibile, la mobilità sostenibile. Ma ciclisti e pedoni sono anch’essi a tutti gli effetti utenti della strada, e tornare a casa a piedi o in bici, dopo abbondanti libagioni, non è per nulla esente da rischi e responsabilità.
Molto preoccupanti sono i dati relativi ai monopattini elettrici. Degli utenti di questo mezzo coinvolti in incidenti il 50,8% era in stato di alterazione (27,1% per alcol e 23,7% per droga). Come ricordato da Luigi Altamura comandante della Polizia locale, il monopattino non è un giocattolo, e per ragioni intrinseche al mezzo stesso, la sua guida richiede performance psicofisiche più elevate.
La guida in stato alterato è punita allo stesso modo per chi conduce un’auto che un monopattino o una bicicletta. Ma chi guida ubriaco un monopattino rischia con più alta probabilità di cadere da solo, e nel caso di collisione con un’auto, di esserne travolto.
Tuttavia non dimentichiamo che se alcol e stupefacenti hanno un ruolo rilevante nel 35,3% degli incidenti stradali, nel rimanente 64,7 % altre sono le cause. E fra queste, prima di tutto la velocità eccessiva, la disattenzione e l’uso del cellulare alla guida.
Per diminuire il numero di incidenti stradali e la loro gravità, oltre a reprimere l’uso di alcol e droghe alla guida, è essenziale ridurre in città il numero delle auto in circolazione e la loro velocità. Non è un obiettivo impossibile, si tratta di adottare precise strategie di mobilità urbana, privilegiando mezzi pubblici, piste ciclabili e mobilità sostenibile.
Claudio Toffalini

Claudio Toffalini è nato a Verona nel 1954, diplomato al Ferraris e laureato a Padova in Ingegneria elettrotecnica. Sposato, due figli, ha lavorato alcuni anni a Milano e quindi a Verona in una azienda pubblica di servizi. Canta in un coro, amante delle camminate per le contrade della Lessinia, segue e studia tematiche sociali e di politica economica. toffa2006@libero.it
