Dopo l’ingresso delle Famiglie Arcobaleno nella Consulta comunale della famiglia di Verona, avvenuta qualche settimana fa, riteniamo importante l’incontro tenutosi martedì 4 luglio tra una nutrita rappresentanza delle Famiglie Arcobaleno residenti nella nostra città e il sindaco Damiano Tommasi.
All’indomani di quanto accaduto a Padova, tenendo conto anche del coinvolgimento di alcune famiglie omogenitoriali veronesi nella decisione della procuratrice patavina Valeria Sanzari di cancellare gli atti anagrafici di 33 coppie omogenitoriali, si è ritenuto necessario organizzare un incontro con alcune di queste madri, padri, figlie e figli che abitano sul nostro territorio, per ascoltarne e accoglierne le preoccupazioni.
La rettifica anagrafica ha infatti conseguenze importanti sulla vita quotidiana di questi nuclei famigliari. Non vi è infatti solo la cancellazione di parte del cognome di questi bambini e bambine, le cui madri avevano deciso di dare entrambi i cognomi della coppia (con conseguente necessità di rivedere documenti, tessere sanitarie, iscrizioni scolastiche, ecc), il depennamento di un genitore porta con sé anche un forte impatto identitario e affettivo.
Genitori, o meglio in questo caso genitrici, visto che le cancellazioni padovane riguardano esclusivamente madri, che non potranno più recarsi a scuola a prendere il proprio figlio o figlia senza avere una delega; non potranno assistere o avere informazioni sulla salute del minore in ospedale, viaggiare in autonomia senza un’autorizzazione dell’unica madre riconosciuta per legge.
La madre cancellata sarà assimilabile a qualsiasi altra persona estranea al nucleo famigliare, nonostante sia parte di un progetto di vita e di genitorialità.
Dopo aver espresso in Consiglio comunale, come In Comune per Verona. Sinistra Civica Ecologista, vicinanza al sindaco Sergio Giordani, esprimiamo soddisfazione rispetto alla scelta del nostro sindaco Damiano Tommasi di voler procedere alla trascrizione degli atti di nascita delle coppie omogenitoriali.
Abbiamo un diritto di famiglia fermo agli anni Settanta, riteniamo che un’amministrazione debba tutelare innanzitutto l’interesse delle bambine, dei bambini e dei loro diritti fondamentali, evitando discriminazioni, superando vuoti normativi e perseguendo i valori costituzionali.
Occuparsi di diritti civili significa, questo caso ne è dimostrazione pratica, occuparsi di diritti sociali. Non è un atto di coraggio, ma una presa in carico di realtà famigliari che vanno tutelate. L’incontro del 4 luglio, come è stato detto dalle Famiglie Arcobaleno, è “un’unicum nella storia di questa città, che riconosce i suoi volti, le storie e i nomi che la compongono”.
Jessica Cugini
In Comune per Verona. Sinistra Civica ecologista