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Vangelo

Bisogna imparare a trasformare le paure in speranze

La paura avverte di un pericolo, consiglia la prudenza. Ma può diventare anche un incubo se impedisce di agire

L'adorazione dei magi, tempera e oro su tavola, Gentile da Fabriano, 1423 (Galleria degli Uffizi, Firenze)
L'adorazione dei magi, tempera e oro su tavola, Gentile da Fabriano, 1423 (Galleria degli Uffizi, Firenze)

Vangelo di Matteo
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Dunque, non abbiate paura degli uomini, poiché nulla vi è di nascosto che non sarà svelato, né di segreto che non sarà conosciuto. Quello che io vi dico nelle tenebre voi ditelo nella luce, e quello che ascoltate all’orecchio voi annunciatelo dalle terrazze. E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l’anima; temete piuttosto colui che ha il potere di far perire nella Geènna e l’anima e il corpo. Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure neanche uno di essi cadrà a terra senza il volere del Padre vostro. Perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non abbiate dunque paura: voi valete più di molti passeri! Perciò chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli; chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli”. Matteo 10, 26-33

«Non abbiate paura … voi valete più di molti passeri». Annunciare il Vangelo a parole è facile. Viverlo è difficile. Anche i primi discepoli vanno in crisi. Per questo Gesù ripete spesso a loro: “non abbiate paura”. Gesù è un maestro esigente, ma anche uno che sa comprendere le fatiche e sa aspettare.
Lo stesso invito che fa ai suoi discepoli lo rivolge anche a noi: “non abbiate paura”. La paura è un sentimento che proviamo tutti.

Sono tante le paure. Pensiamo alle paure che abbiamo vissuto durante gli anni della pandemia. La paura di una malattia. La paura della morte.
La paura dello straniero. Dell’altro, del diverso. La paura di essere abbandonati, di rimanere soli. La paura del futuro. La paura di un esame. La paura di quello che pensano gli altri di me. La paura di cambiare.

Perché Gesù insiste nell’invitare i suoi discepoli a non aver paura? La paura talvolta può essere anche utile perché ti avverte di un pericolo, ti consiglia la prudenza. Ma può diventare anche una malattia tremenda. Spesso la paura ci paralizza.

Quando ci prende la paura e non siamo capaci di gestirla, si vive male. Chi ha paura si rinchiude in sé stesso, si difende, guarda solo al proprio interesse. La paura ci fa vedere l’altro come un nemico, come una minaccia. Si vive sempre con il sospetto.

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C’è anche chi usa la paura per i propri interessi, per il proprio potere. Ci sono coloro che seminano ad arte la paura. Pensiamo a certi politici.
Ma c’è addirittura chi usa Dio per incutere paura. Per manipolare le coscienze. C’è persino chi inventa il nemico di turno: ieri erano gli ebrei, oggi sono gli immigrati.

Gesù invece vuole liberarci dalla paura: «Non abbiate paura! Fidatevi di Dio». Gesù ci dice che il Dio della Bibbia è il Dio della vita e non della paura. Gesù ci invita a passare dalla immagine di un Dio seminatore di paure a quella di un Dio creatore di speranze.

Bello l’esempio dei passeri. Gesù vuole dirci che la fede è … imparare a fidarsi di un Dio, che si prende cura perfino dei passeri.
Credere vuol dire fidarsi di un Dio che ti dice: tu « “vali” molto di più dei passeri!

Non aver paura!» per Gesù vuol dire: tira sempre fuori il positivo che è in te. Non smettere mai di sognare, di lottare, di seminare, di sperare.
Grida dai tetti la parte più bella di te, la parte più bella degli altri, la parte più bella di Dio. Questo è l’invito che fa anche a noi: Imparate a trasformare le vostre paure in speranza.

Don Roberto Vinco
Domenica 25 giugno 2023

Trasforma le tue paure in speranza
«Non abbiate paura … voi valete più di molti passeri»
Matteo 10,31

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“L’unica gioia al mondo è cominciare. È bello vivere perché vivere è cominciare, sempre, ad ogni istante”.
Cesare Pavese, Il mestiere di vivere.

Written By

Don Roberto Vinco, docente di filosofia allo Studio Teologico San Zeno e all'Istituto Superiore di Scienze Religiose San Pietro Martire di Verona, è collaboratore nella parrocchia di Novaglie. roberto.vinco@tin.it

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