A Verona si continua a consumare suolo, per questo è necessario introdurre un vincolo radicale su tutti i terreni non edificati.
Spesso, il grimaldello per costruire sulle zone agricole è la scusa di un possibile aumento dell’occupazione. I nuovi posti di lavoro però non si ottengono solo a scapito delle aree verdi e dell’economia agricola, ma pianificando correttamente il territorio e le zone più idonee a ricevere gli impianti produttivi.
Una corretta e oggettiva pianificazione urbanistica, economica e sociale dovrebbe indicare le aree dismesse dove insediare i nuovi centri produttivi evitando di consumare altro suolo: Verona ne ha molte a disposizione.
È sbagliato e antieconomico mantenere complessi edilizi vuoti e inutilizzati che occupano spazio inutilmente.
Il contrasto tra coloro che appoggiano la realizzazione dei poli produttivi anche nelle aree rurali, con relativi posti di lavoro, e chi sostiene la necessità di conservarle inedificate, favorisce soprattutto la speculazione fondiaria.
È indispensabile tutelare il suolo rilanciando l’economia agricola. La quantità produttiva di questo settore non ci garantisce più l’autosufficienza. Inoltre, l’industria edile dovrebbe intervenire sulle aree dismesse e sulla riqualificazione del patrimonio edilizio obsoleto, creando così nuovi posti lavoro, .
I previsti poli logistici alla Marangona, a Zevio e quello industriale a Vigasio, è opportuno siano localizzati nelle idonee zone dismesse e non nelle aree agricole.
Anziché cementificare la bella campagna della Marangona, perché il polo logistico non viene realizzato nella poco lontana ex area Biasi, vuota e inutilizzata?
Il vero ruolo della pianificazione è proprio quello di affrontare le esigenze della collettività, individuando le risposte più adatte nel patrimonio non utilizzato o sottoutilizzato del territorio.
Nel passato, con la cosiddetta urbanistica contrattata, si è permesso agli investitori privati, attraverso le manifestazioni d’interesse, di costruire sui terreni agricoli e anche nelle zone produttive dismesse, destinandovi le attività a loro più redditizie, senza considerare le reali esigenze economiche e sociali della città.
La conseguenza è stata una bulimia di centri commerciali, alberghieri ed ora logistici. Il rischio che nel futuro si trasformino, o causino la trasformazione di strutture simili, in vuoti contenitori abbandonati alla fatiscenza, è reale. La domanda è molto inferiore all’offerta di poli commerciali e alberghieri.
Per migliorare la programmazione della città, è necessario e indispensabile bloccare il rapporto tra politica e affari, che ha determinato le scelte urbanistiche del passato, e utilizzare un metodo di pianificazione partecipata.
Questo metodo permette alla popolazione, attraverso propri rappresentanti e facilitatori tecnici, di intervenire attivamente agli studi e alla stesura delle scelte d’uso del territorio, trasformando i cittadini da utenti a soggetti attivi nella progettazione urbanistica.
Ma, per attuarla, c’è bisogno della volontà politica degli amministratori e l’assenza di forti pressioni da parte di potenti protagonisti esterni, interessati a influenzare le decisioni, senza doversi confrontare con gli esponenti della società civile.
È iniziata, o lo sarà a breve, la revisione del PAT (così si chiama ora il Piano Regolatore) della precedente amministrazione. Tra non molto, avremo modo di constatare quale metodo sarà utilizzato per pianificare il territorio e come saranno valutate certe richieste, un esempio per tutti, il Piano Folin della Fondazione Cariverona.
Giorgio Massignan
Verona Polis

Giorgio Massignan è nato a Verona nel 1952. Nel 1977 si è laureato in Architettura e Urbanistica allo IUAV. È stato segretario del Consiglio regionale di Italia Nostra e per molti anni presidente della sezione veronese. A Verona ha svolto gli incarichi di assessore alla Pianificazione e di presidente dell’Ordine degli Architetti. È il responsabile dell’Osservatorio VeronaPolis e autore di studi sulla pianificazione territoriale in Italia e in altri paesi europei ed extraeuropei. Ha scritto quattro romanzi a tema ambientale: "Il Respiro del bosco", "La luna e la memoria", "Anche stanotte torneranno le stelle" e "I fantasmi della memoria". Altri volumi pubblicati: "La gestione del territorio e dell’ambiente a Verona", "La Verona che vorrei", "Verona, il sogno di una città" e "L’Adige racconta Verona". giorgio.massignan@massignan.com
