Connect with us

Hi, what are you looking for?

Vangelo

Come Lazzaro ci serve aiuto quando la vita mette alla prova

Aiutare l’altro che ha bisogno non lo rende dipendente da noi e al momento opportuno dobbiamo lasciarlo andare

L'adorazione dei magi, tempera e oro su tavola, Gentile da Fabriano, 1423 (Galleria degli Uffizi, Firenze)
L'adorazione dei magi, tempera e oro su tavola, Gentile da Fabriano, 1423 (Galleria degli Uffizi, Firenze)

Vangelo di Giovanni
C’era un ammalato, un certo Lazzaro di Betania, del villaggio di Maria e di Marta sua sorella. Maria era quella che unse il Signore di olio profumato e gli asciugò i piedi con i suoi capelli; Lazzaro, suo fratello, era malato. Le sorelle dunque mandarono a dire a Gesù: «Signore, ecco, colui che tu ami è malato». Gesù, udito ciò, disse: «Questa malattia non è per la morte, ma è per la gloria di Dio, affinché per mezzo di essa il Figlio di Dio sia glorificato». Or Gesù amava Marta e sua sorella e Lazzaro; com’ebbe udito che egli era malato, si trattenne ancora due giorni nel luogo dove si trovava. Poi disse ai discepoli: «Torniamo in Giudea!» I discepoli gli dissero: «Maestro, proprio adesso i Giudei cercavano di lapidarti, e tu vuoi tornare là?» Gesù rispose: «Non vi sono dodici ore nel giorno? Se uno cammina di giorno, non inciampa, perché vede la luce di questo mondo; ma se uno cammina di notte, inciampa, perché la luce non è in lui». Così parlò; poi disse loro: «Il nostro amico Lazzaro si è addormentato; ma vado a svegliarlo». Perciò i discepoli gli dissero: «Signore, se egli dorme, sarà salvo». Or Gesù aveva parlato della morte di lui, ma essi pensarono che avesse parlato del dormire del sonno. Allora Gesù disse loro apertamente: «Lazzaro è morto, e per voi mi rallegro di non essere stato là, affinché crediate; ma ora, andiamo da lui!». Allora Tommaso, detto Didimo, disse ai condiscepoli: «Andiamo anche noi, per morire con lui!» Gesù dunque, arrivato, trovò che Lazzaro era già da quattro giorni nel sepolcro. Or Betania distava da Gerusalemme circa quindici stadi, e molti Giudei erano andati da Marta e Maria per consolarle del loro fratello. Come Marta ebbe udito che Gesù veniva, gli andò incontro; ma Maria stava seduta in casa. Marta dunque disse a Gesù: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto; e anche adesso so che tutto quello che chiederai a Dio, Dio te lo darà». Gesù le disse: «Tuo fratello risusciterà». Marta gli disse: «Lo so che risusciterà, nella risurrezione, nell’ultimo giorno». Gesù le disse: «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; e chiunque vive e crede in me, non morirà mai. Credi tu questo?» Ella gli disse: «Sì, Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio che doveva venire nel mondo». Detto questo, se ne andò, e chiamò di nascosto Maria, sua sorella, dicendole: «Il Maestro è qui, e ti chiama». Ed ella, udito questo, si alzò in fretta e andò da lui. Or Gesù non era ancora entrato nel villaggio, ma era sempre nel luogo dove Marta lo aveva incontrato. Quando dunque i Giudei, che erano in casa con lei e la consolavano, videro che Maria si era alzata in fretta ed era uscita, la seguirono, supponendo che si recasse al sepolcro a piangere. Appena Maria fu giunta dov’era Gesù e l’ebbe visto, gli si gettò ai piedi dicendogli: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto». Quando Gesù la vide piangere, e vide piangere anche i Giudei che erano venuti con lei, fremette nello spirito, si turbò e disse: «Dove l’avete deposto?» Essi gli dissero: «Signore, vieni a vedere!» Gesù pianse. Perciò i Giudei dicevano: «Guarda come l’amava!» Ma alcuni di loro dicevano: «Non poteva, lui che ha aperto gli occhi al cieco, far sì che questi non morisse?» Gesù dunque, fremendo di nuovo in sé stesso, andò al sepolcro. Era una grotta, e una pietra era posta all’apertura. Gesù disse: «Togliete la pietra!» Marta, la sorella del morto, gli disse: «Signore, egli puzza già, perché siamo al quarto giorno». Gesù le disse: «Non ti ho detto che se credi, vedrai la gloria di Dio?» Tolsero dunque la pietra. Gesù, alzati gli occhi al cielo, disse: «Padre, ti ringrazio perché mi hai esaudito. Io sapevo bene che tu mi esaudisci sempre; ma ho detto questo a motivo della folla che mi circonda, affinché credano che tu mi hai mandato». Detto questo, gridò ad alta voce: «Lazzaro, vieni fuori!» Il morto uscì, con i piedi e le mani avvolti da fasce, e il viso coperto da un sudario. Gesù disse loro: «Scioglietelo e lasciatelo andare». Perciò molti Giudei, che erano venuti da Maria e avevano visto le cose fatte da Gesù, credettero in lui.
Giovanni 11, 1-45

Anche questo racconto di Giovanni non è una cronaca, ma un racconto di fede.
Non è la “fotografia” di un miracolo, ma un testo “teologico”. Questo vuol dire che siamo invitati ad andare “dentro” il racconto per comprendere il messaggio attraverso il significato dei “segni”.
Qual è il messaggio?
Per Giovanni, incontrare Gesù vuol dire: imparare a vivere da “risorti”. Passare da una vita insignificante ad una vita piena.
Fare esperienza di Dio vuol dire: superare la malattia della paura, dell’angoscia e della disperazione, per guardare la vita con speranza.

“Lazzaro vieni fuori”! Lazzaro sono io. Siamo noi che stiamo vivendo momenti drammatici di crisi, di paure, di sofferenze a livello mondiale.
Lazzaro rappresenta il dramma di ognuno di noi quando si trova di fronte ad una malattia o alla morte. Gesù chiama ogni uomo e ogni donna ad “uscire” dai sepolcri della morte, della indifferenza, dell’egoismo, dell’odio, per sperimentare la bellezza della risurrezione.

Chi ci può aiutare ad uscire dalle nostre paure?
Il racconto ci dice: spesso basta l’affetto di un amico: «Signore, ecco, colui che tu ami è malato».
Gesù va a Betania perché un suo caro amico sta male, ha bisogno di lui. Abbiamo tutti bisogno di amicizia. Ma è soprattutto nel momento della malattia e della sofferenza che ci sentiamo fragili e bisognosi di affetto.
Anche Gesù si rivela profondamente umano. Piange, si commuove, urla, offre aiuto.

Con il suo esempio, ci dice che è l’umanità, la vera medicina che ci aiuta a vivere.
Alle amiche Marta e Maria mostra tenerezza e delicatezza. Lazzaro “risorge”, guarisce, perché ha trovato dei veri amici.
«Togliete la pietra!». Gesù chiede la collaborazione di tutti, quasi a voler dire che tutti possiamo fare qualche cosa per una persona che sta male.

Advertisement. Scroll to continue reading.

Tutti siamo invitati a diventare operatori di resurrezione, di speranza. Anche una mia parola, addirittura soltanto la mia presenza, può portare un raggio di luce in chi sta soffrendo.
Una “risurrezione”, che avviene adesso, non nel futuro. Infatti Gesù dice: «Io sono la risurrezione e la vita». Non dice “sarò” in futuro. Fare esperienza di Dio, vuol dire superare “ora” le nostre paure, le nostre angosce.
Il racconto si conclude con una frase di Gesù che ci fa riflettere: «Scioglietelo e lasciatelo andare».
È forse la parola chiave di tutta la narrazione. Gesù non restituisce Lazzaro alle sue sorelle, ma invita tutti a lasciarlo andare libero.
Ecco il cammino della vita e della fede: diventare liberi e responsabili. Solo allora “la vostra gioia sarà piena” e anche noi potremo gustare il senso profondo della nostra vita.

Don Roberto Vinco
Domenica 26 marzo 2023

Quando l’amicizia aiuta a “ri-sorgere”
«Non posso darti soluzioni per tutti i problemi della vita.
Non ho risposte per i tuoi dubbi o timori.
Posso, però, ascoltarli e dividerli con te».
Jorge Luis Borges (1899- 1986), scrittore e poeta argentino

Written By

Don Roberto Vinco, docente di filosofia allo Studio Teologico San Zeno e all'Istituto Superiore di Scienze Religiose San Pietro Martire di Verona, è collaboratore nella parrocchia di Novaglie. roberto.vinco@tin.it

Click to comment

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Banner-Studio-editoriale-Giorgio-Montolli

Agec Funicolare Castel San Pietro Verona

Advertisement

MEMORY BOOKS

Scarica gratis

COSA SONO I MEMORY BOOKS?
Approfondimenti su tematiche veronesi.
A COSA SERVONO?
Offrono una visione diversa di città.
QUANTO TEMPO PER LEGGERLI?
15 minuti.
PERCHÉ SCARICARLI?
Sono rari.
QUANTO COSTANO?
Nulla.

Advertisement
Advertisement

Altri articoli

Vangelo

Quando due persone si amano e si abbracciano, ci parlano di Dio

Vangelo

Stare insieme vuol dire unire le varie diversità e ricevere dagli altri quello che non si ha

Vangelo

Non dobbiamo sognare la felicità nell’aldilà, ma costruire il paradiso nell’aldiquà

Vangelo

Amare vuol dire cercare negli altri il completamento di se stessi