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Interviste

Giunta Tommasi, Alberto Sperotto accende il cerino

Il presidente della Ronda della Carità si chiede come mai, a quasi un anno dalle elezioni, a Palazzo Barbieri si proceda così a rilento nel soddisfare alcune aspettative degli elettori. «C’è ancora tempo ma ci aspettiamo segnali concreti e siamo pronti a collaborare»

Alberto Sperotto
Alberto Sperotto

Alberto Sperotto dal 2021 è presidente della Ronda della carità, associazione volontaria con centro operativo nel Rifugio 2 di via Campo Marzo (Verona) nota per l’attività di consegna pasti alle persone senza dimora.

Con la pandemia, grazie agli sforzi dei circa 400 volontari, ha affiancato al puro assistenzialismo anche una serie di servizi per favorire l’integrazione di chi vive in condizioni di grave marginalità. Dalla ciclofficina ai corsi di lingua italiana, passando per le colazioni, la lavanderia e il barbiere di strada: tutte occasioni per «incontrare la gente di giorno, sotto una luce diversa».

Come si sono evolute però le attività della Ronda con il cambio di Amministrazione? Lo abbiamo chiesto direttamente a Sperotto.

– Sperotto, cos’è cambiato per la Ronda della carità con l’avvicendamento tra Sboarina e Tommasi?
Sperotto. «Ogni cambio di Amministrazione genera aspettative e chi opera, come noi, su situazioni emergenziali si sarebbe aspettato dei segnali: finora non siamo riusciti a percepirli. I posti nei dormitori sono rimasti uguali, gli sgomberi, che sono azioni di disturbo fini a se stessi, permangono e le persone per strada, che non hanno accesso alle mense, non dispongono ancora di bagni gratuiti».

– Ma ne avete parlato con l’attuale Amministrazione?
Sperotto. «Sono tematiche note da anni alle Amministrazioni. Bisogna dire che l’attuale, quando ad agosto 2022 la mensa di San Bernardino ha chiuso per tre settimane, ha reso gratuite le docce. Un segno di cambiamento, ma parziale: alla riapertura della mensa tutto è tornato come prima e ora San Bernardino è ultra affollato».

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– Riuscite però a trovare un dialogo con il Comune su questi temi?
Sperotto. «Da subito noi ci siamo resi disponibili alla co-progettazione, invitando anche il sindaco Damiano Tommasi a visitare i quartieri di notte, oltre che di giorno. La nostra apertura si è tradotta, con grande difficoltà, solo in un incontro, non col sindaco, ma con parte della Giunta. E purtroppo non ne è derivato un percorso da fare insieme».

– Mi parli di questo incontro.
Sperotto. «Abbiamo incontrato l’assessore Michele Bertucco e le assessore Luisa Ceni e Stefania Zivelonghi, proponendo il superamento del modello dormitorio, che non pone una progettualità di vita dietro alle persone accolte, in favore di un’accoglienza diffusa, che le accompagni verso un percorso di indipendenza e le tramuti, da un problema, a una risorsa».

– Esito del colloquio?
Sperotto. «Si è fermato tutto lì. Come le Amministrazioni precedenti, ci hanno parlato delle lamentele che ricevono per le persone senza dimora. Ma finché stanno per strada e vengono inutilmente sanzionate e spostate per il bivacco, senza accedere a spazi in cui lavarsi e mangiare, è chiaro si verifichino situazioni di degrado. In ogni caso noi disponiamo di numerose risorse, anche umane, per aiutare il Comune su progetti di accoglienza e siamo sempre a disposizione».

– Perché tutte queste difficoltà con un’Amministrazione che lasciava presagire un indirizzo diverso rispetto a quello del passato?
Sperotto. «Probabilmente stanno ancora imparando come funziona la macchina amministrativa. Per questo dovrebbero ascoltare chi ha acquisito una certa esperienza su determinati argomenti, come può essere la Ronda nel suo ambito di competenza. L’assessora Ceni, in parte, lo ha fatto, venendo con noi una sera a consegnare i pasti. Ma con chi l’ha preceduta, l’ex assessora Daniela Maellare, che era già stata dirigente dei servizi sociali, era più semplice interloquire».

– Non c’è il rischio che quest’Amministrazione, considerandovi parte acquisita e irremovibile della propria base elettorale, vi dia per scontati?
Sperotto. «La Ronda è una realtà apartitica e, al suo interno, non sono sicuro che la maggioranza abbia votato quest’Amministrazione. Con la precedente, tra l’altro, eravamo spesso in contatto: a metà dell’accoglienza invernale ci incontravamo sempre per fare il punto della situazione. Quest’anno non è successo. Dunque, parlando di voti, mi viene da fare una provocazione».

– La faccia pure.
Sperotto. «Non siamo noi della Ronda che non votiamo, ma le persone senza dimora, che non possono in quanto prive di iscrizione anagrafica. Facilitarla significa ridare diritti a soggetti che sostanzialmente non ne hanno: un’Amministrazione di sinistra dovrebbe capirlo».

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– Le aspettative erano altre?
Sperotto. «Sì, ma restano comunque alte: abbiamo ancora più di quattro anni per poter lavorare assieme. Cominciando da ciò che va risolto in via emergenziale, ovvero la questione dei bagni per le persone senza dimora».

– Quali progetti ha in cantiere la Ronda della carità?
Sperotto. «Abbiamo appena realizzato, facendo rete con varie realtà come One bridge to Idomeni, Diaconia valdese, Caritas con Il Samaritano, Cestim, cooperativa Il Ponte e lo stesso Comune, un community center al nostro Rifugio 2. Si tratta di uno sportello a cui le persone che hanno bisogno possono rivolgersi per risolvere questioni legate ai servizi sociali, all’inserimento lavorativo e a vari aspetti documentali, quali l’iscrizione anagrafica o il rinnovo di permessi di soggiorno. In più, con il Cestim, stiamo offrendo corsi di lingua italiana».

– E per il futuro?
Sperotto. «Vogliamo trovare soluzioni per il riscatto delle persone senza fissa dimora: occorrono case, ma prima serve rieducare all’abitare, dopo anni vissuti per strada. In questo senso abbiamo già intrapreso qualche percorso. Inoltre ci piacerebbe che la concessione del Rifugio 2 venisse rinnovata dal Comune e ricevere altri spazi in cui la gente possa mangiare, lavarsi e svolgere attività di integrazione: quelli che abbiamo cominciano a essere piccoli».

Gregorio Maroso

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Gregorio Maroso è laureato in Filosofia, Editoria e giornalismo all'Università di Verona. Da sempre si interroga sulla vita e spera che indagare e raccontare i suoi aspetti nascosti possa fornirgli le risposte che cerca. gregoriomaroso@gmail.com

4 Comments

4 Comments

  1. maurizio danzi

    21/03/2023 at 11:00

    Tommasi sa per esperienza che non si gioca mai “contro” qualcuno ma la partita è “con” qualcuno.

    • Redazione2

      05/04/2023 at 09:58

      Purtroppo, da quanto si percepisce, in politica chi amministra non può fare sconti. Le opposizioni vanno ascoltate ma anche “governate” con fermezza. Altrimenti il rischio è quello di una sottovalutazione di chi amministra la città. Allo stesso tempo questa Giunta dovrebbe riconsiderare secondo la sua ottica alcuni progetti della passata gestione, assumendosi anche la responsabilità di una retromarcia. Può essere costoso, e anche impopolare, ma va fatto perché si tratta di investimenti per il bene della città. Non basta dire «Questa situazione l’abbiamo ereditata». Penso, ad esempio, alla tramvia e al Parco allo Scalo. g.m.

  2. Marcello Toffalini

    20/03/2023 at 11:40

    Ottimo Gregorio. L’impegno della Ronda, ben interpretato da Alberto, è troppo importante, non solo per l’Amministrazione, ma per tutti noi cittadini.

    • Redazione2

      05/04/2023 at 10:19

      In modo molto signorile Sperotto ci sta dicendo che il settore di cui si occupa, l’aiuto ai cittadini meno abbienti, non trova molta considerazione a Palazzo Barbieri. Siamo talmente presi dalla transizione ecologica da lasciare ancora una volta indietro chi non ce la fa? Concetti come “green” e “sostenibilità”, di cui si sta parlando molto, rischiano di diventare elitari se non accompagnati da uno sforzo che definirei di civiltà: quello di cercare di garantire a tutti pari dignità, a partire da chi bivacca sotto la nostra casa, a “km zero”. Sperotto va oltre l’assistenzialismo e ci parla di “accoglienza diffusa”. Sarebbe triste se la risposta di questa Amministrazione fosse concentrata solo sul problema del “fastidio” derivato dalla presenza dei senzatetto. g.m.

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