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L’amico Presidente, regole precise per evitare il clientelismo

A Verona, dopo il conflitto all’interno di Fondazione Arena per la scelta del nuovo Soprintendente, si riapre il dibattito sulla necessità di un Regolamento per le nomine negli enti a partecipazione pubblica

Palazzo Barbieri
Palazzo Barbieri, Verona

“Le competenze in Comune”: è stato lo slogan di una iniziativa politica durata anni nella nostra città sul tema delle nomine e, insieme, un tema importante nella campagna elettorale condotta da Damiano Tommasi e dai suoi sostenitori.

L’idea di fondo non era affatto quella di sottrarre alla maggioranza politica che esce da ogni elezione il potere, e la responsabilità, di scegliere persone di fiducia per la conduzione delle aziende pubbliche e, più in generale, per gli incarichi di rilievo per il futuro della città.

PSi proponeva, invece, di adottare e regolamentare meccanismi tali da garantire che i prescelti, di fiducia dell’Amministrazione, avessero le migliori competenze per la specifica azienda od organizzazione cui vengono destinati, che le nomine assicurassero rinnovamento anche anagrafico ed equilibrio di genere, più in generale non avessero “debiti” verso la politica, da compensare poi attraverso decisioni delle aziende o istituzioni gestite.

A questo ultimo aspetto – i possibili “debiti” dei nominati verso la politica – si collega un’ulteriore importante proposta: quella di limitare al massimo le sponsorizzazioni finanziate dalle aziende pubbliche. Agsm-Aim si occupa di energia, AMT3 si occupa di parcheggi e filovia, Agec di una serie importante di servizi pubblici.

Per quale ragione aziende come queste dovrebbero impiegare proprie risorse (vale a dire risorse pubbliche) per finanziare questa o quella attività, magari meritoria, ma scollegata dal proprio ambito di attività? Lo so, così è sempre avvenuto, ma questo non significa che si sia fatto bene. È solo una forma del clientelismo di cui la politica si dovrebbe liberare una volta per tutte.

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A che punto siamo, dopo otto mesi dall’avvio della nuova Amministrazione cittadina? Una risposta articolata si deve declinare in tre punti. Su due di essi il Comune ha a mio avviso bene operato, sul terzo la sua azione pubblica è stata sino a questo momento insufficiente.

Il primo punto riguarda le principali nomine di competenza esclusiva o prevalente del Comune di Verona e sino a questo momento effettuate. Si tratta soprattutto delle nomine nelle tre aziende pubbliche sopra citate (Agsm-Aim, AMT3, Agec). Credo tutti debbano riconoscere che le persone nominate, di fiducia della nuova Amministrazione, posseggono requisiti di competenza ed esperienza molto elevati, in alcuni casi di rilievo nazionale. Bene così, dunque.

Il secondo aspetto riguarda quanto sta avvenendo in Fondazione Arena. Per la nomina del nuovo Soprintendente, il Sindaco ed i rappresentanti del Comune hanno proposto una veloce procedura “aperta” per raccogliere le migliori candidature nazionali o internazionali. Puramente e semplicemente quanto avviene in tutte le migliori Istituzioni di Alta Cultura, in Italia e all’estero. La contrarietà di una parte del Consiglio di Indirizzo a questa proposta è inspiegabile e legata solo a vecchie logiche, auguriamoci che venga superata.

Il terzo e ultimo aspetto riguarda la regolamentazione dei criteri per le nomine e per le sponsorizzazioni, da lasciare in eredità per il futuro. È vero che finora, per le nomine di competenza del Comune, l’Amministrazione ha scelto donne e uomini adeguati e competenti. Tuttavia, come promesso in campagna elettorale, occorre impostare anche una modifica dei regolamenti e delle linee guida che riguardano le aziende pubbliche.

Quanto alle nomine, queste modifiche dovrebbero assicurare, anche per il futuro, criteri minimi di competenza per i prescelti, divieto di candidarsi per diverse aziende (non si può essere competenti per tutto), la possibilità per una commissione consiliare di ascoltare i candidati per i principali incarichi. Quanto alle sponsorizzazioni, occorrono linee guida comunali alle aziende per ridurle in modo radicale nell’entità e per limitarle ad iniziative collegate all’attività istituzionale di ciascuna azienda.

Diversi esempi anche del recente passato mostrano che il centrosinistra non può certo ritenersi a priori indenne da cattive pratiche e da scelte sbagliate. Come erano stati scelti gli europarlamentari italiani del centrosinistra che tanto discredito stanno gettando sulle Istituzioni europee? Come molte aziende pubbliche lombarde, per lo più in città di centrosinistra, hanno scelto i consulenti, andando guarda caso a pescare proprio fra i parenti degli europarlamentari sopra menzionati? Come sono stati scelti certi candidati anche per le elezioni politiche italiane, protagonisti, subito dopo l’elezione, di vicende certo non positive, a prescindere dai possibili risvolti penali?

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Le scelte sbagliate non si possono prevenire al 100%. Si possono e si dovrebbero limitare al minimo, approvando regole semplici e severe. Occorre perciò che la Giunta comunale proponga rapidamente al Consiglio un nuovo Regolamento per le nomine nelle aziende pubbliche e adeguate Linee Guida per le sponsorizzazioni.

Se è già stata avviata una riflessione in questa direzione, non ancora resa nota al pubblico, sarò felice di saperlo. Altrimenti, datevi da fare: nella società civile veronese molti sarebbero disponibili a dare una mano per questo, in modo disinteressato. Basta chiedere.

Luciano Butti

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Luciano si è sempre occupato, per lavoro, dei rapporti fra leggi, scienza e ambiente. Insegna diritto internazionale dell'ambiente all'Università di Padova. Recentemente, ha svolto un lungo periodo di ricerca presso l'Università di Cambridge, dove ha studiato i problemi che avremo nel disciplinare per legge le applicazioni dell'intelligenza artificiale (in particolare, le auto elettriche a guida autonoma). Ama la bicicletta, le attività all'aria aperta e la meditazione. luciano.butti1@gmail.com

1 Comment

1 Comment

  1. Massimo De Battisti

    26/02/2023 at 10:27

    Molto meglio il Vincolo di Mandato che la Commissione d’Esami. Alle designazioni dei candidati va premesso quello che andranno a fare una volta eletti. Sulle sponsorizzazioni si deve certo far pulizia, ma va fatta anche chiarezza sulle pubblicità a pagamento sui giornali da parte delle Partecipate.

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