È da quasi cinque anni che conservo tutte le notizie apparse sulla stampa locale relative al Progetto filovia di Verona. Da quelle nelle quali la precedente Giunta, nel voler sostenere un vago progetto di modernizzazione e facilitazione del trasporto urbano, ha ottenuto solamente il risultato di farsi più di un autogol, dalle critiche avanzate dalla relativa opposizione, con le quali più volte ha posto in risalto l’inutilità dell’iniziativa, e dai molteplici pareri contrari di cui si son fatti portavoce molti veronesi.
Ora, da poco più di sei mesi, c’è una nuova Giunta, composta anche da consiglieri che in precedenza erano all’opposizione. Mi sembra però che sulla filovia i pareri delle parti si siano invertiti. Infatti, con qualche variazione apportata rispetto al progetto ereditato, ora è l’attuale Giunta che si sta impegnando nel far ripartire i lavori e nell’aprire nuovi cantieri.
Ovviamente la nuova opposizione non può che darle contro. Del quotidiano L’Arena leggo volentieri le lettere che i cittadini inviano alla Redazione. Di quelle che riguardano il Progetto filovia non ho mai letto commenti a favore: dai pareri di professionisti che sull’argomento dimostrano di avere preparazione e competenza sino a quelli di semplici cittadini che, pur non disponendo di conoscenze professionali, nelle loro considerazioni dimostrano la logica, avvedutezza e la sensibilità del buon padre di famiglia.
Se queste ultime due giunte, contro ogni logica, hanno ritenuto necessario voler tentare di realizzare il Progetto filovia, nutro forti sospetti che in alcune delle clausole del relativo contratto d’appalto vi siano dei vincoli economicamente molto gravosi per il nostro Comune, nel caso volesse rinunciare all’opera.
Così fosse, è indispensabile che tutti i cittadini ne vengano posti a conoscenza, anche perché alla fine sarà lo stesso Comune che poi verrà a mettere le mani nelle nostre tasche.
A prescindere da ciò, e sono molte le persone che lo pensano, è indispensabile che sul Progetto filovia sia la cittadinanza ad esprimersi attraverso un referendum, se è vero che nel documento “Linee programmatiche 2022 – 2027” redatto dal Comune di Verona, si legge, rispettivamente alle pagine 4, 7 e 8: 1. che “l’avvenire della città sia frutto di confronto, di dialogo e della più ampia condivisione”;
2. che “l’obiettivo è intercettare e rispondere concretamente alle esigenze dei cittadini e delle cittadine, con ascolto attivo e occhio attento, per garantire a tutti e a tutte pari diritti ed opportunità”; 3. e che si miri a “creare processi di corresponsabilità in cui tutta la cittadinanza senta di essere responsabile della propria città e del suo futuro”.
Giorgio Bernini


Sergio
02/02/2023 at 20:17
Perché si preferisce spendere quasi 90 milioni per acquistare 39 FILOBUS doppi supportati da una costosissima e bruttissima rete bifilare aerea ed altre opere ad essa funzionali invece di acquistare 39 AUTOBUS doppi a batteria con un costo complessivo e completo di circa 20 milioni di euro?
Enrico
16/01/2023 at 23:39
Lucide e condivisibilissime argomentazioni!
Questo scempio non “s’ha da fare”!