Oggi, 17 novembre 2022, si è concluso il processo, avviato su esposto-querela da parte di alcune attiviste dell’associazione Non una di meno di Verona, ANED e ANPI, nei confronti dell’allora consigliere comunale Andrea Bacciga (Lega Nord) per aver fatto il saluto romano nell’Aula consiliare, con una sentenza di assoluzione in quanto “il fatto non sussiste”.
E come ci si può meravigliare, nella città in cui poco più di un mese fa Luca Castellini è stato assolto ‘perché il fatto non costituisce reato’ per una “innocente” dedica ad Adolf Hitler della festa pubblica del Verona Hellas, se un “amichevole” saluto romano è considerato alla stregua di un buongiorno, un ciao ciao, un motteggio tra amici/nemici?
Certo, le sentenze non si discutono e aspettiamo di leggere le motivazioni che hanno spinto la Corte a dichiarare che il saluto romano, che tanti testimoni hanno visto, non c’è stato o non è stata apologia del fascismo, ma non possiamo non meravigliarci per la continua sottovalutazione di gesti, parole, simboli che giorno per giorno richiamano e hanno riportato in auge emblemi e modi del fascismo.
E che, ancora, noi abbiamo avuto la temerarietà di pensare che possa essere la Magistratura a rimettere le cose a posto, e non la cultura e la politica da fare ogni giorno in ogni campo, per ricordare ai tanti nostri concittadini smemorati che cosa abbia rappresentato per il nostro Paese e per le donne in particolare il ventennio fascista e che cosa siano stati i fascismi in troppi Paesi del mondo.
Per noi di ANED, Associazione Nazionale Ex Deportati nei Campi Nazisti, ammessa al dibattimento come parte civile, patrocinata dall’Avvocata Federica Panizzo, vedere “sdoganato” il saluto romano (ancor più grave in quanto fatto in un Aula delle istituzioni democratiche nate dalla Resistenza) a semplice indirizzo di saluto togliendogli quella carica evocativa dell’ingiustizia, della violenza, della arbitrio che hanno contraddistinto il regime di cui questo saluto era emblema, riporta alla memoria Primo Levi:
“Non iniziò con le camere a gas. Non iniziò con i forni crematori. Non iniziò con i campi di concentramento e di sterminio. Non iniziò con i 6 milioni di ebrei che persero la vita. E non iniziò nemmeno con gli altri 10 milioni di persone morte… Iniziò con i politici che dividevano le persone tra “noi” e “loro”. Iniziò con i discorsi di odio e di intolleranza, nelle piazze e attraverso i mezzi di comunicazione… Iniziò quando la gente smise di preoccuparsene, quando la gente divenne insensibile, obbediente e cieca, con la convinzione che tutto questo fosse ‘”normale”».
Non vorremmo mai dover dire un giorno che iniziò con un saluto romano non visto e, se visto, tollerato, banalizzato, sottovalutato.
Aned Verona
Marcello Toffalini
14/12/2022 at 17:16
Il comportamento in gesti e parole dei filofascisti italiani è stato, da almeno 60 anni e in tutta Italia, ampiamente sottovalutato e, di fatto, tranquillamente accettato anche dai pm, non solo dalle Istituzioni. Desidero ricordare che un indirizzo di saluto a mano tesa aperta non ha la stessa valenza di un indirizzo a pugno chiuso, perché la nostra Costituzione non è anticomunista mentre invece è chiaramente antifascista.
OdC
12/12/2022 at 17:38
Scusi caro/a Raff ma quando mai il fascismo ha avuto tribunali con una magistratura indipendente ?
Ora discutiamo perchè c’è stato un 25 aprile.
raff
11/12/2022 at 19:29
mamma mia… l’antifascismo vorrebbe usare le stesse armi del fascismo portando in tribunale i propri nemici. Giusta sentenza.
Marcello Toffalini
19/11/2022 at 17:03
Concordo con questa osservazione dell’ANED che, di fronte ad “emblemi e modi del fascismo”, largamente usati in pubbliche manifestazioni, e lì addirittura in Consiglio comunale, induce a pensare ad un ruolo della magistratura molto distratto sul rispetto della Costituzione, e poco convincente.