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Cultura

Salgari, Barbarani e Boccioni… un 2022 denso di anniversari

Lo scrittore Salgari e il poeta Barbarani sono nati a Verona rispettivamente 160 e 150 fa; il pittore futurista Boccioni, che è nato a Reggio Calabria 140 anni fa, nella città scaligera è morto. Cosa si sta facendo per ricordarli?

La città che sale, Umberto Boccioni, 1911

Tris di anniversari “tondi” nel 2022 per importanti figure culturali legate a Verona (Emilio Salgari, Berto Barbarani e Umberto Boccioni) ma, in attesa della composizione della nuova Giunta comunale, l’organizzazione delle celebrazioni vive una fase di stallo.

Il programma più completo e definito è quello salgariano. I festeggiamenti del 160° compleanno del creatore di Sandokan (Verona, 21 agosto 1862 – Torino, 25 aprile 1911) si concluderanno con un duplice appuntamento: il 25 novembre, a Negrar, verrà assegnata la IX edizione del Premio Emilio Salgari di letteratura avventurosa; mentre il 2 dicembre, alla Biblioteca Civica di Verona, si terrà l’ultimo incontro, dal titolo “Emilio Salgari, tra fantasia ed etnografia”, del ciclo “Ondas do mar”, organizzato dal centro per l’istruzione degli adulti (CPIA).

I due eventi coronano un percorso celebrativo inaugurato con una doppia pubblicazione ad opera di Claudio Gallo e Giuseppe Bonomi per Oligo editore (la biografia Emilio Salgari, scrittore di avventure e la ripubblicazione del primo racconto salgariano I selvaggi della Papuasia) e con la mostra “L’avventura possibile” promossa dalla Biblioteca Civica (20 aprile – 4 maggio).

Berto Barbarani, Piazza Erbe, Verona

Berto Barbarani, Piazza Erbe, Verona

«Organizzare simili eventi richiede tanta buona volontà – racconta Gallo, tra i promotori delle iniziative e direttore della rivista salgariana Il corsaro nero – perché Verona non è una città che valorizza le sue eccellenze culturali. Fortunatamente quest’anno, per la prima volta nella storia del Premio Salgari, possiamo contare sulla firma del Comune. Una novità che speriamo diventi abitudine».

Attendono un cenno dal Comune anche le celebrazioni per il 150° del poeta Berto Barbarani (Verona, 3 dicembre 1872 – Verona, 27 gennaio 1945), ma lentamente qualcosa si muove. Il direttore del sito in dialetto veronese LaRenaDomila, Andrea Toffaletti, con le orecchie tese verso i rumors di Palazzo Barbieri per capire le sorti degli eventi già progettati, intanto conferma due conferenze a San Rocco di Quinzano sull’autore de I Pitochi (25 novembre e 2 dicembre).

Il cenacolo di poesia dialettale veronese “Berto Barbarani” invece, potendo contare anche su un rapporto consolidato con la 5° Circoscrizione, ha giocato d’anticipo: «Il grosso dei festeggiamenti si è già svolto il 23 giugno, con la serata a parco San Giacomo in memoria del 150° anniversario della nascita di Barbarani. Ma senza dubbio organizzeremo qualcos’altro anche dopo la pausa estiva» assicura Roberto Nizzetto, segretario del cenacolo.

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Che aggiunge: «Magari anche la nuova Giunta organizzerà qualche evento. Bisogna vedere che direzione prenderà, la cultura popolare a Verona ha sempre faticato a emergere».

Diversamente, per quanto riguarda il 140° del pittore Umberto Boccioni (Reggio Calabria, 19 ottobre 1882 – Verona, 16 agosto 1916), tutto tace. Al momento nessuna iniziativa per ricordare uno dei protagonisti indiscussi del futurismo, nonostante gli ultimi istanti della sua vita e il sonno eterno della sua morte siano indissolubilmente legati a Verona.

A stroncarlo, infatti, uno sciagurato incidente a cavallo, tra la Sorte e Boscomantico, dove oggi sbuca, a ridosso del percorso ferroviario, una lapide commemorativa in sua memoria. E la sua salma giace sepolta al Cimitero Monumentale della città scaligera.

Questo silenzio si giustifica forse col fatto che l’artista in questione sia nato in Calabria ma, come precisa l’esperto studioso del pittore futurista Mauro Dal Fior, è difficile che Boccioni faccia rumore anche quando a essere ricordati sono i suoi ultimi anni veronesi: «Di solito facciamo una commemorazione ad agosto, per la sua morte, ma solo tra pochi intimi. A Verona non ci sono gruppi o associazioni dedicati a Boccioni, la cultura qui è sempre stata ignorata. Speriamo che con i nuovi insediamenti in Comune cambi l’antifona».

Gregorio Maroso

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Gregorio Maroso è laureato in Filosofia, Editoria e giornalismo all'Università di Verona. Da sempre si interroga sulla vita e spera che indagare e raccontare i suoi aspetti nascosti possa fornirgli le risposte che cerca. gregoriomaroso@gmail.com

2 Comments

2 Comments

  1. Dino Poli

    25/07/2022 at 00:17

    per ricordare Salgari potrebbe essere una buona cosa pubblicare periodicamente (1 al mese ?) qualche sua pagina su Verona-in, prendendola dalle sue centinaia di romanzi e scritti, e sarebbe un doppio ricordo perché anche Emilio Salgari pubblicava brani dei suoi romanzi sui giornali, per arrotondare le sue scarse risorse. Pensiamo a Snoopy “era una notte buia e tempestosa”, … sembra l’inizio dei “Pirati della Malesia”

  2. Marcello Toffalini

    16/07/2022 at 18:18

    Davvero un buon articolo Gregorio: speriamo davvero che con Tommasi cambi non solo l’antifona, culturalmente ancora zoppicante a Verona, ma tutta la proposta culturale, che la città meriterebbe, non solo per celebrare i 3 illustri cittadini.

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