Questo giornale è nato nel 2003 e ha visto quattro sindaci di Verona: Paolo Zanotto (Centrosinistra 2002-2007), Flavio Tosi (Centrodestra 2007-2012 e 2012-2017), Federico Sboarina (Centrodestra 2017-2022) e Damiano Tommasi (Centrosinistra 2022).
Anche il panorama editoriale nel frattempo è cambiato. Se all’inizio del nuovo millennio i giornali online erano pochi, nel corso degli anni c’è stata una crescita esponenziale di siti dedicati all’informazione ed è anche cambiata la generazione che li gestisce.
Una generazione di precari che spesso non vive del mestiere di giornalista. Il proliferare di iniziative non ha infatti trovato un pubblico disposto a spendere per un’informazione di qualità, mentre politici e imprenditori dimostrano di non voler investire nei nuovi media come motore di crescita sociale.
Sul piano della professionalità il danno è enorme perché senza pratica non si impara e senza maestri si improvvisa. Tanto che oggi si può diventare giornalisti professionisti senza mai aver lavorato nella redazione di un giornale e la qualità ne risente.
In questo panorama Verona In si orienta verso una linea editoriale più culturale, continuando a seguire con interesse le esperienze più significative e promettenti che hanno preso piede in questi anni a Verona. Come Heraldo e Verona Network, due realtà molto diverse accumunate da una grande energia.
Cultura, Ambiente e Turismo: Verona In da oggi si occuperà di questa nicchia, sia con testi giornalistici, sia con scritti più lunghi da trasformare in ebook di poche pagine, una piccola biblioteca inserita nell’inserto SPOT del giornale, insieme a una mostra fotografica permanente.
L’editore mette semplicemente a disposizione un’idea e le conoscenze tecniche e redazionali necessarie per realizzarla in modo professionale. Non basta, ovviamente. Servono saperi, competenze e altrettanta voglia di mettersi in gioco.
Questa mutazione del giornale, da gestire con ritmi più lenti, potrebbe assumere una particolare rilevanza in coincidenza del nuovo corso politico e amministrativo. Serve infatti nuova linfa per fornire spunti utili, suscitare entusiasmo e coinvolgimento. Ed è proprio questo che cercheremo di fare.
Giorgio Montolli
g.mont@libero.it
320.4209663

È diventato giornalista nel 1988 dopo aver lavorato come operatore in una comunità terapeutica del CeIS (Centro Italiano di Solidarietà). Corrispondente da Negrar del giornale l'Arena, nel 1984 viene assunto a Verona Fedele come redattore. Nel 1997, dopo un periodo di formazione in editoria elettronica alla Scuola grafica salesiana, inizia l'attività in proprio con uno Studio editoriale. Nel 2003 dà vita al giornale Verona In e nel 2017 al magazine Opera Arena Magazine. Dal 2008 conduce il corso "Come si fa un giornale" in alcuni istituti della Scuola media superiore di Verona. giorgio.montolli@inwind.it

Francesco Passarella
02/07/2022 at 11:52
Bravo Giorgio: scelta coraggiosa e lungimirante. Sul fronte della mostra fotografica permanente, poi, … come non trovarmi in sintonia.
Marcello Toffalini
29/06/2022 at 18:23
Giustamente Montolli chiede a noi tutti, lettori e collaboratori, “nuova linfa per fornire spunti utili, suscitare entusiasmo e coinvolgimento”, soprattutto dopo la recente eclatante elezione a sindaco di Tommasi. Di sicuro servirebbe anche un diverso e più proficuo rapporto con tutti i suoi collaboratori esterni, tra cui indegnamente mi consideravo parte, dopo vari anni di coinvolgimento. E’ accaduto infatti che dal 5 di novembre del 2020 mi sia stata impedita, senza alcuna spiegazione, la pubblicazione di un articolo cui tenevo (“Vogliamo riaprirla la Scuola?”). Forse era sgradito, non lo so, posso pensarlo, ma … una risposta? Nemmeno dopo aver accennato ad un ritocco. Motivo per cui non ho più inviato da allora miei articoli: sono rimasto comunque abbonato e mi sono limitato ad esternare eventuali commenti, senza animosità.
Marcello Toffalini.
Redazione2
30/06/2022 at 09:35
Non dire “senza alcuna spiegazione” Marcello, le motivazioni ti sono state date più volte nel corso degli anni: gli articoli devono riguardare Verona. Qualche volta può essere tollerato ampliare gli orizzonti ma non deve essere la regola. Il motivo? Quando si allarga il campo il nostro pubblico si mostra poco interessato, e a ragione secondo me.