Da anni su questo giornale ci siamo occupati dell’allarmante fenomeno del consumo del suolo a Verona e anche diversi articoli di Giorgio Massignan hanno messo in luce delle scelte urbanistiche dettate principalmente da interessi economici più che da oggettivi criteri scientifici.
Se si considera che il 95% del cibo che mangiamo proviene dal suolo, si comprende l’importanza che ha questa risorsa per la nostra esistenza, tanto più oggi che con la guerra in Ucraina vengono messe in discussione le certezze che avevamo sugli approvvigionamenti alimentari.
Ma oltre al cibo è sempre utile ricordare che il suolo ospita foreste, boschi e tutta la vegetazione che attraverso gli innumerevoli servizi eco sistemici ci permette di vivere.
Nel 2020 il Veneto si conferma la seconda regione italiana per consumo di suolo. Al primo posto risulta la Lombardia, ma se si considera che questa ha più del doppio degli abitanti, il Veneto ha l’indice di consumo di suolo pro capite più alto d’Italia.
Ma è Verona la provincia veneta che, assieme a Treviso, ha consumato più suolo con 41.187 Ha, pari al 14,14% della superficie. Da notare che i suoli che vengono cementificati sono quelli più fertili e produttivi e che secondo la professoressa Fulvia Tambone, del Dipartimento di Scienze agrarie e ambientali dell’Università degli Studi di Milano, il 33% dei suoli è degradato.
La situazione, nonostante gli annunci dell’Amministrazione comunale, sembra fuori controllo, visto che nuovi insediamenti edilizi stanno sorgendo nel territorio urbano nonostante il calo demografico e nonostante 10 mila immobili inutilizzati.
La novità per certi versi clamorosa è che su questo tema iniziano a preoccuparsi persino le categorie produttive che apparentemente avrebbero più interesse nell’espansione edilizia. Casartigiani di Verona per bocca del presidente Luca Luppi afferma che “I numeri ci dicono che non possiamo andare avanti con questa politica spregiudicata di consumo di suolo”.
Secondo Casartigiani la Legge Regionale 14/2017, che fissa al 2050 l’azzeramento del consumo di suolo, non è sufficiente per invertire la tendenza del fenomeno e l’associazione di categoria propone un ‘bonus capannoni’ per incentivare il recupero dei volumi esistenti con risultati più sostenibili.
Con ciò si otterrebbero due effetti positivi: da un lato il recupero di quei capannoni che versano in situazioni di abbandono e degrado riqualificandoli secondo le nuove esigenze, dall’altro non verrebbe intaccata la sempre più ridotta risorsa suolo. “Se vogliamo dare un futuro ai nostri territori, sempre più fragili, la strada da seguire è questa” conclude Luppi.
In questa prospettiva la Variante 29, che prevede circa 300.000 mq di nuova edificazione, e l’Accordo stipulato con le Ferrovie per la cementificazione della metà della superficie del’ex Scalo Ferroviario (pari a circa 250.000 mq) risultano interventi obsoleti e antistorici e andrebbero rivisti anche alla luce degli ultimi avvenimenti come la pandemia, la guerra in Ucraina e il cambio climatico che rimettono drasticamente in discussione le politiche urbanistiche fin qui adottate.
Alberto Ballestriero
VeronaPolis

Alberto Ballestriero. La campagna e il paesaggio sono una presenza costante nella sua vita. Ha lavorato come funzionario nella gestione di canali e opere agrarie presso uno dei più importanti Consorzi di Bonifica del Veneto. Dopo la qualifica nel settore del verde progetta parchi e giardini, alcuni dei quali pubblicati. È socio dell’AIAPP (Associazione Italiana di Architettura del Paesaggio). Per diversi anni è stato responsabile del settore verde urbano della sezione veronese di Italia Nostra. Ha pubblicato il libro “Confini Connessioni Scenari – divagazioni di un giardiniere sul paesaggio”. È socio fondatore dell’Osservatorio territoriale VeronaPolis. ballestriero@gmail.com

Franco
04/07/2022 at 16:50
Si sa qualcosa del “Bilancio arboreo” del comune di Verona relativo al periodo dell’amministrazione Sboarina(2017-2022)? Se non sbaglio è obbligatorio per legge pubblicarlo alla fine di ogni mandato.
Giorgio Massignan
25/06/2022 at 11:10
L’appello del presidente di Casartigiani di Verona, Luca Luppi, ci fa pensare che molti degli interessi che stanno continuando a consumare e cementificare suolo, possano non essere finalizzati allo sviluppo economico della città e al suo benessere, ma ad altri obiettivi.