La bella Verona tifa Putin: il “messaggio elettorale” è all’eterno cantiere del ponte Nuovo, non il massimo flop dell’uscente Sindaco, ma il più visibile.
Infatti, per nasconderne la vista, sotto elezioni il ponte stato mascherato con pannelli dipinti: Dante, Madonna Verona e ghirigori vari, a coprire le lamiere, prima istoriate da writers non autorizzati. Tutto coperto tranne una Z, simbolo degli invasori russi in Ucraina.
Impossibile che gli affrescatori sboariniani non l’abbiano vista: il lungo murale comincia, o finisce, dipende dal senso di marcia, dove c’è la Z. Insomma, bastava dipingere un pannello in più, chesso’, una tetta lustra di Giulietta, e la Z spariva. No, l’hanno lasciata: ancor più visibile, perché adesso è l’unica scritta.
Omaggio a Zelger, che ha fatto una marcia anti-Nato a Verona, ottenendo il plauso dei russi, e che adesso al ballottaggio è prezioso per il pur modesto apporto di voti che potrebbe portare all’uscente?
Se adesso coprono la Z, con una tetta pudica, ammettono la colpa; se la lasciano lì, fanno contento Putin e un certo elettorato. Insomma: in ogni caso, pezo el tacon del buso. Ma anche: Quos vult perdere, Deus dementat prius (g.a.)