In Ucraina continua il rombo dei cannoni, latita non solo la pace ma anche il cessate il fuoco, e la Chiesa Ortodossa di Kiev si separa da quella di Mosca. Non sono bei segnali.
Tutti vogliono la Pace, ma troppi si illudono di raggiungerla con le armi. Inascoltata rimane purtroppo la voce di papa Francesco che grida alla follia della guerra e dell’aumento delle spese militari. Così come sono sistematicamente marginalizzati e sopportati con aria di sufficienza, da tanti media, gli appelli al negoziato dei pacifisti.
Ma la pace va ricercata sempre, con ostinazione, anche e soprattutto quando sembra impossibile. Un segnale di speranza parte da Verona, nel giorno di Pentecoste, domenica 5 giugno, grazie a Verona Minor Hierusalem, con un concerto nella chiesa di San Tomaso Cantuariense.

Verona Minor Hierusalem, concerto di Pentecoste 2022
Nel corso dell’evento ci sarà un video messaggio del Patriarca di Gerusalemme Mons. Pierbattista Pizzaballa e messaggi di pace dal Consiglio chiese cristiane, dal Consiglio islamico e dalla Comunità ebraica di Verona. Gerusalemme, Roma e Verona, simbolicamente unite per la Pace in una fraternità interreligiosa.
I brani musicali, eseguiti dal coro e orchestra de I Musici di Santa Cecilia, sono stati scelti in modo da sottolineare lo spirito della Pentecoste, ovvero una festa, non solo religiosa ma anche laica, di un arcobaleno di colori, lingue e popoli che pur nella diversità sanno riconoscersi e comprendersi.
Ed in effetti il concerto sarà una vera e propria sinfonia di note, in stili musicali diversi, che vanno da Mendelssohn a Kedrov, da Charpentier a Ramirez, da Gounod a Vivaldi e da Bertoni ad Handel. E di lingue diverse che oltre al latino vanno dal tedesco di Verley und frieden al russo di Otche Nash, allo spagnolo della Misa Criolla ed all’inglese dell’Hallelujah di Handel.
I Musici di Santa Cecilia hanno aderito subito con gioia alla proposta di VMH. Come sottolineato dal presidente dell’associazione, Giuseppe Lombardo: “il concerto è il nostro contributo per un mondo già provato da più di due anni di pandemia e devastato ora da una guerra insensata che porta morte, distruzione e carestie.”
“Armi e vittoria”, continuano a proclamare i contendenti in questo massacrante conflitto. Perderanno tutti. Potessero, almeno un giorno, gli scampanii festosi delle chiese e le melodie musicali del concerto, sovrastare gli orribili e crudeli frastuoni delle bombe. Con l’augurio che a vincere sia al più presto solo la Pace.
Claudio Toffalini

Claudio Toffalini è nato a Verona nel 1954, diplomato al Ferraris e laureato a Padova in Ingegneria elettrotecnica. Sposato, due figli, ha lavorato alcuni anni a Milano e quindi a Verona in una azienda pubblica di servizi. Canta in un coro, amante delle camminate per le contrade della Lessinia, segue e studia tematiche sociali e di politica economica. toffa2006@libero.it

Giulio Andreetta
10/06/2022 at 11:07
Molto bene. La musica deve unire tutti i popoli nel nome della pace e della fratellanza. Bisogna sempre ribadirlo e dimostrarlo. L’arte non ha nulla a che fare con la guerra.