Tra il 13 e il 22 maggio si è svolto a Verona e provincia (Legnago, Soave e Bardolino) la seconda edizione del Festival del giornalismo, organizzato dall’associazione culturale Heraldo ETS, editrice e proprietaria dell’omonimo magazine. Un’occasione in cui i giornalisti hanno potuto dibattere svariate questioni relative all’ecosistema e al mondo dell’informazione.
Se il riferimento ambientale del termine “ecosistema” si coglie immediatamente, per comprendere il suo aspetto giornalistico è necessario giocare con la parola, spezzandola. A spiegarlo è la presidente dell’associazione culturale Heraldo, Fabiana Bussola.
«Eco-sistema è un sistema informativo disturbato da una eco continua, da un costante chiacchiericcio di fondo – dice Bussola –. Con la diffusione dei social si è verificato un distaccamento dalle fonti e dalla verifica della notizia e così la discussione attorno a un fatto sembra valere più dell’informazione stessa, offuscando il criterio della veridicità di ciò che si legge».

Fabiana Bussola
L’inquinamento da Pfas, il conflitto russo-ucraino, il sostentamento dell’attività giornalistica e l’importanza di un’informazione libera e corretta sono stati solo alcuni degli argomenti dibattuti durante il Festival, proprio con l’intento di favorire nei veronesi un approccio consapevole e propositivo alla realtà.
Un atteggiamento che, secondo la direttrice di Heraldo Elena Guerra, dovrebbe essere quotidianità e non solo un reflusso da campagna elettorale: «Obiettivo del festival è anche di stimolare nuove idee culturali per Verona, in modo da creare una proposta costante di iniziative in cui ci si possa incontrare».

Elena Guerra (foto Corrado Benanzioli)
Gli organizzatori dell’evento spiegano che un altro importante scopo della manifestazione è quello di creare rapporti e connessioni tra giornalisti e opinione pubblica, favorendo un confronto che dovrebbe essere all’ordine del giorno nella vita democratica, anche per recuperare la fiducia nel giornalismo.
«La nostra testata è nata a marzo 2020, in pieno lockdown, e in quel periodo facendo dirette online ci siamo resi conto di quanto le persone avessero bisogno di un’informazione corretta e di occasioni di incontro dal vivo. Il festival cerca di soddisfare queste esigenze» racconta Bussola.
Da quel primo seme piantato nell’intimità casalinga dovuta alla quarantena, il Festival del giornalismo di Verona sta crescendo piuttosto in fretta e alcuni passi avanti lo testimoniano: dal crowdfunding dei cittadini per realizzare la prima edizione nel luglio 2021, la seconda ha avuto l’appoggio di alcuni sponsor e partner.

Ernesto Kieffer (foto Corrado Benanzioli)
Anche la copertura mediatica quest’anno è stata maggiore. «Nel 2021 abbiamo incontrato diverse difficoltà per veicolare la proposta del Festival sulla stampa locale. Quest’anno invece siamo riusciti a condividerla di più e le conseguenze sui media si sono viste, anche se l’attenzione dedicata all’iniziativa è ancora abbastanza marginale» afferma Ernesto Kieffer, caporedattore di Heraldo e ispiratore di varie iniziative che fanno capo al giornale.
Sul fatto che il festival possa influire in maniera ancora più incisiva sul panorama veronese, nonostante l’aumento di partecipanti registrato quest’anno, concorda anche Bussola, prevedendo dei risvolti significativi «intorno alla quinta edizione» e ponendo come condizioni agevolative una promozione dell’evento più intensa, che richiede considerevoli sforzi economici non ancora sostenibili, e la creazione di «una coralità di voci con i colleghi veronesi».
Collaborare in un regime di concorrenza non è però così scontato, come fa notare Kieffer: «Diffondere una cultura dell’informazione corretta non può che giovare a tutti e dovrebbe costituire un interesse diffuso. A Verona questo lo si percepisce tra i singoli giornalisti, nei quali ho trovato sempre grande disponibilità. Ma i giornali, a monte, spesso faticano a condividere iniziative per il bene comune, essendo concorrenti».
Far quadrare i conti, anche oltre l’orizzonte del festival del giornalismo, è la grande sfida futura che Guerra individua per Heraldo: «Aspiriamo a diventare indipendenti dal punto di vista economico. Al momento siamo tutti volontari, ma l’obiettivo è avere a disposizione solo persone retribuite a cui venga riconosciuto il proprio lavoro giornalistico».
Hanno partecipato al festival del giornalismo di Verona 2022: Maura Gancitano, Nicola Dall’Acqua, Luca Fiorin, Stefano Liberti, Sergio Rizzo, Alessandro Milan, Dario Fabbri, Luca Barbieri, Silvia Fabbi, Mario Lancisi, Luca Perrino, Luana De Francisco, Giuliano Gargano, Yulia Demidova, Monica Pelliccia, Adelina Zarlenga, Stefano Olivari, Dominique Antognoni, William Beccaro, Fabio Forner, Edoardo Meneghini, Jennifer Guerra, Leila Belhadj Mohamed, Giampaolo Musumeci, Domenico Quirico, Petra Reski, Gigi Riva, Giorgio Terruzzi, Matteo Zilocchi, Micaela Faggiani, Francesca Visentin, Paolo Lambruschi, Attilio Geroni, Alessio Lasta.
Main sponsor: Banco Bpm. Sponsor: AssistiAmo group, Rotary Club Verona Nord, Rotary Club Villafranca di Verona, Soroptimist International D’Italia, Club di Verona Monteforte, Delab C partner. Partner tecnici: Filmica, Quinta parete, Galleria Filippini, Grafical, Dhub, Pagina dodici, Berberè pizzeria, Fairtrade, Goppion caffè Leali delle Notizie, Best Western, Flover, Cantina Valpolicella Negrar, Festival del giornalismo, Hotel Veronesi La Torre. Patrocinio di: Ordine dei giornalisti del Veneto, Università di Verona, Fondazione Antonio Megalizzi, Circoscrizione 1° Centro Storico, Comune di Verona. Collaborazione di: Teatro Stabile Verona
Gregorio Maroso

Gregorio Maroso è laureato in Filosofia, Editoria e giornalismo all'Università di Verona. Da sempre si interroga sulla vita e spera che indagare e raccontare i suoi aspetti nascosti possa fornirgli le risposte che cerca. gregoriomaroso@gmail.com
