Stefano Gottardi, segretario generale Uil Verona, a pochi mesi dalle elezioni Amministrative indica come nodi da sciogliere la crisi di Fondazione Arena, una trasparente gestione delle aziende partecipate dal Comune e la riorganizzazione del sistema sanitario.
– Gottardi, che rapporti avete con la politica locale?
Gottardi. «La UIL ha rapporti con il sindaco Federico Sboarina per quanto riguarda le aziende legate al Comune di Verona, come Agec, Istituto Assistenza Anziani (IAA), Fiera di Verona, Aeroporto, Amia, il Comune stesso e Fondazione Arena. Nel caso di quest’ultima il sindaco ne è anche presidente, perciò noi sindacati trattiamo direttamente con lui».
– L’ultima volta quando è stato?
Gottardi. «Durante la stagione lirica 2021 abbiamo avuto contatti molto stretti con Sboarina per cercare di evitare lo sciopero, senza purtroppo trovare una soluzione alla crisi».
– Come procedono le trattative con Fondazione Arena?
Gottardi. «In questo momento sono pari a zero. Ho tentato di mediare con tutti, cercando il confronto per istituire delle relazioni sindacali buone, ma è una situazione intricata anche per la presenza di vari interlocutori. Di certo una soluzione va trovata perché Verona ha bisogno di un’Arena che funzioni».
– Cosa c’è da aspettarsi per la stagione estiva?
Gottardi. «Vedremo. Finché le parti in gioco non ci chiedono un intervento come confederali noi dobbiamo stare al nostro posto: i lavoratori hanno già i loro rappresentanti sindacali. Se servirà la UIL sarà pronta ad agire. Sono invece curioso di capire cosa hanno da dire i candidati sindaco a riguardo».
– Cosa chiedete come UIL alla prossima amministrazione?
Gottardi. «Innanzitutto di riportare la normalità nelle relazioni sindacali all’interno delle aziende legate al Comune, per le quali serve una spinta sia del sindaco che degli assessori. Ma occorre tanto altro: rilanciare i quartieri, costruire un contesto in grado di valorizzare i giovani che hanno bisogno di nuovi spazi di aggregazione e implementare i punti principali del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), semplificando la vita dei cittadini attraverso un digitale facile e fruibile».
– Che bilancio traccia dell’amministrazione Sboarina in scadenza?
Gottardi. «Dal mio insediamento alla segreteria della UIL dell’anno scorso mi sono reso conto che tutte le aziende vicine al Comune si trascinano in conflitti che durano da anni. Solo in alcuni contesti siamo riusciti ad imprimere insieme una svolta: penso al contratto integrativo, normativo ed economico ottenuto per l’ex personale del Comune trasferito all’Agec; o a quello firmato da tutte le organizzazioni sindacali per i dipendenti dell’Istituto Assistenza Anziani (IAA), che per la prima volta hanno ricevuto un premio di 500 euro. Devo dire che con l’amministrazione Sboarina ci siamo sempre confrontati senza alcun problema. I risultati ci sono stati, anche se forse si poteva fare di più».
– Siete stati contattati da qualcuno dei candidati sindaco in vista delle prossime elezioni?
Gottardi. «Siamo stati interpellati da Flavio Tosi, a cui ho dato il punto di vista del sindacato sugli argomenti di competenza, ad esempio riguardo i conflitti all’interno delle aziende veronesi. È quello che la UIL farà con tutti i candidati: Damiano Tommasi lo incontrerò a breve; per quanto riguarda Sboarina vedremo quando sarà ufficializzata la sua candidatura. In ogni caso noi siamo indipendenti da governi e partiti e intendiamo stabilire relazioni consolidate con qualsiasi amministrazione per soddisfare le istanze dei lavoratori».
– Qual è la vostra sfida principale per il futuro immediato?
Gottardi. «Sicuramente la sanità: un settore in cui la carenza di personale va avanti da troppo tempo e la pandemia ha evidenziato tutti i suoi limiti. A Verona i percorsi formativi del personale sono ottimi, i nostri infermieri ne sono la prova. Il problema è che sono pochi, e lo stesso vale per medici e operatori socio-sanitari. La mancata programmazione negli anni precedenti al Covid pesa parecchio, per questo cercheremo di discuterne in un convegno fra tecnici e politici».
– Oltre ad Agec e Istituto Assistenza Anziani c’è anche AMIA…
Gottardi. «Il Consiglio comunale ha deciso di trasformarla di nuovo in azienda pubblica, dopo che Agsm si è slegata fondendosi con Aim di Vicenza. La società è ancora in via di costituzione. Sarà importante capire come gestirà questa situazione il sindaco che verrà e che ricadute ci saranno sui dipendenti. Come UIL teniamo d’occhio anche il personale del Comune: a causa della pandemia molti lavoratori sono in smartworking, quando torneranno in presenza ripartiranno le trattative».
Gregorio Maroso

Gregorio Maroso è laureato in Filosofia, Editoria e giornalismo all'Università di Verona. Da sempre si interroga sulla vita e spera che indagare e raccontare i suoi aspetti nascosti possa fornirgli le risposte che cerca. gregoriomaroso@gmail.com

Maurizio Danzi
02/02/2022 at 19:25
Le ” partecipate ” sono il vaso di Pandora.
Se scoperchiato può far uscire segreti custoditi impensabili.
Il problema che sta sorgendo con agsm e aim circa il rincaro dei costi dell’energia la dice lunga sul “rafforzamento” uscito dalla fusione .
Per non parlare della Fiera:
Le associazioni di categoria dovrebbero avere un atteggiamento meno pavido e servile .
Serve coraggio , come indica il sindacato