Il tempo a Verona nei prossimi 7 giorni
Il peggioramento dell’appena trascorso week-end ha apportato notevoli precipitazioni: in città sono caduti 22.6 mm registrati presso la stazione meteo “Bellavite Meteo4”.
Per i prossimi tre giorni rimarrà, anche se attenuata, l’influenza della depressione mediterranea specie per mercoledì con attese, nel veronese il colpo di coda con nuove modeste piogge, solo da giovedì un anticiclone con massimo nei pressi della Normandia apporterà stabilità con molte schiarite, ma con insidie nebbiose.
Temperature ancora miti con minime tra 8 e 10 gradi, massime sui 14/15 gradi , in diminuzione per il fine settimana (vedi meteogramma per Verona).
Focus sui risultati della COP26: un patto imperfetto
Al vertice COP26 di Glasgow è stato raggiunto un accordo al ribasso proponendo regole sui mercati del carbonio, ma si è fatto ben poco per alleviare le preoccupazioni dei paesi vulnerabili sul finanziamento del clima promesso dalle nazioni ricche.
Gli impegni sui tagli alle emissioni sono stati ben al di sotto di quelli necessari per limitare le temperature a 1,5°C. Tuttavia i paesi hanno deciso di tornare al tavolo dei negoziati l’anno prossimo, in Egitto, con l’obiettivo di aumentare tali tagli.
Confermato, solo sulla carta, che il riscaldamento globale a 1,5 C al 2100 richiede rapide, profonde riduzioni delle emissioni globali di gas serra, con riduzione della CO2 del 45% al 2030 rispetto al livello del 2010 e allo zero netto intorno alla metà del secolo; l’obiettivo, però, è già in parte saltato essendo la CO2 aumentata a tutt’oggi del 13.5% rispetto al 2010.
Il “patto per il clima di Glasgow” è stato adottato nonostante i veti di India e Cina per annacquare le risoluzioni proposte, ma alla fine si è raggiunto un compromesso: “ridurre gradualmente” piuttosto che “eliminare gradualmente” il carbone.
Purtroppo, secondo gli scienziati gli impegni attuali, se non migliorati, porteranno il riscaldamento globale ai drammatici 2,4°C e confermando il raggiungimento dei +1.5 gradi già fra 13 anni (vedi figura 1).
Il primo ministro britannico Boris Johnson ha comunque affermato di sperare che il mondo “ripensi alla COP26 di Glasgow come all’inizio della fine del cambiamento climatico” . C’è ancora molto da fare nei prossimi anni, ma è comunque un grande passo essendo il primo accordo internazionale in assoluto con l’intesa di 200 paesi per ridurre gradualmente il carbone e una tabella di marcia per limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi”.
Insomma la solita storia del bicchiere mezzo pieno…
figura 1
Paolo Frontero
Meteorologo AMPRO di Meteo in Veneto

Paolo Frontero, climatologo e meteorologo, è nato e vive a Verona, si è laureato in Fisica all’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia. Fa parte dell’Associazione Professionisti Meteo (AMPRO) e dell’Associazione Italiana di Scienze dell'Atmosfera e Meteorologia (AISAM). Lavora presso Meteo in Veneto dopo essere stato Fisico dell’Atmosfera all’ARPAV. paolo.frontero@gmail.com
