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Verona è un museo diffuso che rappresenta 2000 anni di storia

Verona può essere paragonata a un libro di storia, le cui pagine sono i reperti archeologici e i manufatti storici che coprono un arco di tempo che va dalla repubblica di Roma, all’impero Asburgico.

Il Duomo di Verona
Il Duomo di Verona

Verona può essere paragonata a un libro di storia, le cui pagine sono i reperti archeologici e i manufatti storici che coprono un arco di tempo che va dalla repubblica di Roma, all’impero Asburgico.

Periodo romano: percorrendo la strada consolare Postumia, si incontra l’arco dei Gavi; quindi, poco prima della romana Porta Borsari, i reperti di un mansio, una stazione di posta adibita a fornire ospitalità pubblica e privata.  Continuando sul decumano massimo (corso Porta Borsari), si possono visitare i resti della Curia romana, i mosaici all’interno dell’edificio di una banca e alcuni reperti all’Istituto Figlie di Gesù. Nei pressi dell’antico Forum (Piazza Erbe), è possibile vedere il Capitolium, e il sito della Corte Sgarzerie. Quindi, ci si dirige a palazzo Forti, dove si possono ammirare i resti di un cardine minore e di una domus romana. Raggiunta poi  piazza Dante, si trovano i reperti di una domus con i pavimenti musivi. Sul cardo massimo (via Leoni), è visibile una porzione di Porta Leoni, con i resti della torretta.  Oltre a queste testimonianze archeologiche, vanno aggiunti i residui delle mura di Gallieno, l’anfiteatro, il ponte Pietra e il Teatro Romano.

Periodo romanico e gotico: si possono ammirare le chiese ricostruite dopo il terremoto del 1117: di San Giovanni in Valle, di Santo Stefano e di Santa Maria in Organo, visibili a sinistra Adige; e di Santa Maria Antica, di Sant’Elena, di San Giovanni in Fonte e del Duomo, a destra fiume. Tra il 1120 e il 1138, venne realizzata la basilica di San Zeno, un capolavoro dell’architettura romanica. Altre chiese sono quelle della S.S. Trinità; di San Fermo; e di San Lorenzo.

Periodo scaligero: in piazza dei Signori si trova il Palazzo della Ragione; il Palazzo di Cangrande e quello di Cansignorio o del Capitanio. Poco lontano, le Arche scaligere e la chiesa di Verona Antica.  In piazza Erbe, la Casa dei Mercanti; la fontana di Madonna Verona; e la Torre del Gardello.  Quindi, la loggia in corte delle Sgarzarie; la chiesa di Santa Anastasia e di San Giorgietto; Castelvecchio; la torre difensiva sull’Adige all’altezza dell’attuale ponte Catena; e, sulle colline, l’antica cinta di mura difensive.

Periodo veneziano e del Sammicheli: la loggia di Fra’ Giocondo, della metà del XV secolo;  il bastione a pianta circolare delle Boccare, vicino a porta San Giorgio, realizzato tra il 1520 e il 1522. Ma, le opere più importanti furono quelle dell’architetto veronese della Serenissima, Michele Sammicheli. I primi lavori nella sua città natale furono il restauro del Ponte Nuovo e la progettazione della cappella Pellegrini. In seguito, progettò la chiesa di San Giorgio in Braida; il campanile del Duomo, rimasto però incompiuto; quattro palazzi, che divennero dei punti di riferimento urbano: Palazzo Canossa e Palazzo Bevilacqua, sulla Postumia; Palazzo Guastaverza sul Liston; e Palazzo Pompei in lungadige Porta Vittoria; ridisegnò la facciata del Palazzo del Capitanio; ristrutturò e rafforzò la cinta muraria; e progettò le tre principali porte: Porta Nuova, Porta Palio e Porta San Zeno. Il suo impianto urbanistico della Verona cinquecentesca diede inizio allo sviluppo della città a sinistra Adige (Veronetta). Disegnò gli assi stradali che attraversavano e attraversano tutt’ora due delle principali porte d’ingresso alla città: porta Palio e porta Nuova.

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Tra il 1630 e il 1697, venne realizzata la più importante chiesa barocca di Verona: la chiesa di San Nicolò. Il principale architetto veronese del XVII secolo fu Domenico Curtoni (1556-1627), che progettò il palazzo della Gran Guardia in piazza Bra; il barocco palazzo Maffei in piazza Erbe e il palazzo Pellegrini in via Rosa.

Giorgio Massignan
VeronaPolis

 

 

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Written By

Giorgio Massignan è nato a Verona nel 1952. Nel 1977 si è laureato in Architettura e Urbanistica allo IUAV. È stato segretario del Consiglio regionale di Italia Nostra e per molti anni presidente della sezione veronese. A Verona ha svolto gli incarichi di assessore alla Pianificazione e di presidente dell’Ordine degli Architetti. È il responsabile dell’Osservatorio VeronaPolis e autore di studi sulla pianificazione territoriale in Italia e in altri paesi europei ed extraeuropei. Ha scritto quattro romanzi a tema ambientale: "Il Respiro del bosco", "La luna e la memoria", "Anche stanotte torneranno le stelle" e "I fantasmi della memoria". Altri volumi pubblicati: "La gestione del territorio e dell’ambiente a Verona", "La Verona che vorrei", "Verona, il sogno di una città" e "L’Adige racconta Verona". giorgio.massignan@massignan.com

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