Per i turisti in visita a Verona toccare il seno della statua di Giulietta in via Cappello è un rito portafortuna, che nel 2014 ha costretto addirittura a sostituire la statua originale, ormai consunta dal gesto di milioni di visitatori, con una copia. Il gesto è lo stesso anche per un’altra Giulietta, quella donata da Verona alla città di Monaco di Baviera nel 1974 e che si trova nella Marienplatz, piazza principale del capoluogo bavarese.

Casa di Giulietta
Eppure la copia bavarese, pur subendo lo stesso destino dell’originale veronese, è ora al centro di un serio dibattito sull’opportunità del rito, in seguito all’interrogazione della consigliera di minoranza Marie Burneleit, la quale – nello stile provocatorio del suo partito di appartenenza Die Partei – ha richiesto ufficialmente di affiancare a Giulietta la statua di un uomo “con un pene o un perizoma di bronzo, contro cui anche le donne possano strofinarsi felicemente”.
Alla provocazione, Anton Biebl – attento assessore alla Cultura della città di Monaco di Baviera – ha risposto con tre progetti culturali e la proposta di organizzare un convegno con lo scopo di rivedere tutte le pratiche simili che coinvolgano monumenti, statue e simboli della città, estendendo però la discussione su sessismo e violenza di genere anche ai temi del razzismo, nazionalismo, colonialismo e disuguaglianza di genere.

Molly Malone a Dublino ( Zuma Press)
La provocazione della consigliera Burneleit è stata presa seriamente ed è destinata ad estendersi anche ad altre città dove la pratica “portafortuna” potrebbe essere messa in discussione: da Dublino, dove il seno della povera pescivendola Molly Malone viene quotidianamente palpeggiato dai numerosi turisti, a Verona, dove a subire la molestia è ora la giovane copia dell’originale realizzato nel 1969 dallo scultore Nereo Costantini.
Il manufatto originale che ricorda la tragedia di Shakespeare innestata a Verona da Antonio Avena, l’uomo che costruì il mito della città dell’amore, è ora custodito nell’atrio del museo in via Cappello e, come riporta una sezione dello stesso sito del Comune di Verona, “il piccolo foro rimasto aperto sul seno ricorda il ‘servizio’ reso per oltre quarant’anni dalla vecchia Giulietta agli innamorati di tutto il mondo”.
Annalisa Mancini

Annalisa Mancini è nata il 25 dicembre 1979, frequenta l’istituto tecnico per corrispondenti in lingue estere. Dal lago di Garda, dove vive fino al 1998, si trasferisce prima a Trieste per gli studi in Scienze Politiche e poi a Berlino. Completa il suo sguardo sul mondo viaggiando, leggendo e scrivendo, è interessata soprattutto al giornalismo d’inchiesta, alla politica nazionale e internazionale e alle questioni ambientali. Tornata a Verona, fonda una sezione di Legambiente e lavora anche come editor e correttrice di bozze. Ha collaborato con Il Piccolo di Trieste, ilveronese.it, ilgardesano.it, Il Corriere del Garda, Radio Garda FM, RuotaLibera di FIAB, corriereditalia.de. mancini.press@gmail.com

Redazione2
21/08/2021 at 18:17
Balza subito all’occhio che la mano sul seno di Giulietta pubblicata come copertina di questo articolo è quella di una donna. E allora oggi tutto si complica nel decifrare il gesto scaramantico come sessista. Lo è anche quando è una donna a compierlo? In un’epoca in cui si discute di sesso, genere, orientamento sessuale e identità di genere dare una risposta a questa domanda diventa davvero difficile. (G. Mont.)