Come accade a tutti i Sindaci che governano poco e male, anche Sboarina arriva sul finire del mandato proponendo una visione completamente distorta della realtà, e dimenticando tutte le promesse fatte quattro anni fa. Da aspirante al secondo mandato ci ripropone infatti tutti temi che nella scorsa campagna elettorale aveva assicurato essere di imminente risoluzione, vedi ad esempio il filobus, per il quale non esiste ancora una soluzione, oppure l’Arsenale, dove siamo ancora ai tetti, esattamente al punto in cui l’avevano lasciate le precedenti amministrazioni e con nulla di sicuro davanti. O ancora il “Central Park” che ha copiato in campagna elettorale dal progetto presentato dal Comitato di Verona Sud e che ora nel masterplan ha sensibilmente ridotto nelle dimensioni del parco. Il consolidamento di ponte Nuovo era stato avviato ormai otto anni fa. Quale opera dovrebbe dunque finire Sboarina?
Il primo cittadino gioca con le parole quando dice che con la Variante 29 non è stato consumato suolo. Il suolo è stato consumato eccome, solo che la legge regionale non considera tale quello cementificato nell’ambito della città consolidata e nemmeno quello cementificato con strumenti urbanistici in deroga. Ma di fatto i cittadini veronesi hanno a che fare con un territorio sempre più fragile ed esposto a calamità ed eventi atmosferici violenti.
Sboarina sembra non sapere che la progettazione definitiva del Piano Folin non è obbligatoria in quanto lui stesso e la sua amministrazione hanno permesso di ricorrere allo Sblocca Italia, che non la prevede. Ad ogni modo Fondazione Cariverona ha già illustrato il progetto definitivo alla Prima Circoscrizione. Di che cosa sta parlando, dunque, Sboarina?
Sboarina si confonde sul filobus, che lui stesso ha contribuito ad avviare durante la prima amministrazione Tosi; si confonde sul Piano Folin, che non sarebbe mai partito senza l’attivo consenso della sua amministrazione; si confonde sulla Variante 29. Insomma, il Sindaco sembra vivere in un mondo a parte. E intanto manca anche all’ultima delle promesse riguardo al clientelismo che è ritornato imperante in molte aziende partecipate. Il silenzio è complicità.
Michele Bertucco
consigliere comunale di Verona e Sinistra in Comune
redazione@verona-in.it

ODC
21/08/2021 at 10:28
Cronache dall’isola che non c’è.
A quelli che hanno niente da dire
Del tempo ne rimane
Ma la televisione ha detto che il nuovo anno
Porterà una trasformazione
E tutti quanti stiamo già aspettando
Sarà tre volte Natale e festa tutto il giorno
Ogni Cristo scenderá dalla croce
Anche gli uccelli faranno ritorno
Ci sarà da mangiare e luce tutto l’anno
Anche i muti potranno parlare
Mentre i sordi già lo fanno
E si farà l’amore, ognuno come gli va
Anche i preti potranno sposarsi
Ma soltanto a una certa età
E senza grandi disturbi qualcuno sparirà
Saranno forse i troppo furbi
E i cretini di ogni età