Dall’11 giugno al 3 ottobre, la Galleria d’Arte Moderna Achille Forti ospita “Tra Dante e Shakespeare. Il mito di Verona” in occasione del settimo centenario della morte del Sommo Poeta. L’esposizione – a cura di Francesca Rossi, Tiziana Franco e Fausta Piccoli – è realizzata dal Comune di Verona – Assessorato alla Cultura – Musei Civici, nell’ambito del progetto “Verona, Dante e la sua eredità 1321-2021”, inserito nel più ampio circuito di attività del “Comitato nazionale per la celebrazione dei 700 anni dalla morte di Dante Alighieri”. Partecipano insieme a Verona le città dantesche di Ravenna e Firenze.
Il progetto offre una selezione di oltre 100 opere e testimonianze materiali dell’epoca scaligera – tra cui codici manoscritti e incunaboli – provenienti dalle collezioni civiche, biblioteche e musei italiani ed esteri.
La mostra è un omaggio all’esilio veronese di Dante e al legame con Verona, che continuò ad alimentarsi originando una ricca produzione artistica. La mostra copre il periodo tra Trecento e Ottocento e si sviluppa in due nuclei tematici principali: se il primo ricostruisce il rapporto tra Dante, Verona e il territorio veneto nel primo Trecento, il secondo si concentra sul revival ottocentesco di un medioevo ideale tra Verona e il Veneto.
Riguardo al primo nucleo, le ricche testimonianze della figura di Cangrande della Scala delineano il contesto in cui Dante trascorse gli anni dell’esilio fino alla creazione del Poema. Testi decorati della Commedia, manoscritti e a stampa, percorrono il periodo tra Trecento e fine Settecento, testimoni della costante attenzione che Verona e il Veneto rivolsero al Poeta e alla sua Opera.
Il secondo nucleo tratta la riscoperta del mito di Dante come incarnazione dei nascenti ideali risorgimentali ed esempio del tormento creativo del Poeta esiliato. Protagoniste saranno le iconografie dei personaggi danteschi, a partire da Beatrice, e delle tragiche vicende di Pia de’ Tolomei e di Paolo e Francesca, legate al tema dell’amore e degli amanti sfortunati. Tema che aggancia e introduce la leggenda di Romeo e Giulietta, giovani innamorati nati dalla penna di Luigi da Porto nel Cinquecento e resi celebri da William Shakespeare.
Attraverso questo percorso si potrà cogliere il costituirsi dell’identità della Verona ottocentesca, che da un lato si alimenta della presenza storica di Dante alla corte di Cangrande e dall’altro di quella immaginaria di Romeo e Giulietta, anch’essi abitanti di un Trecento scaligero.
I due percorsi tematici, entrambi sullo sfondo ancora reale e immaginario di un medioevo scaligero, definiscono un tratto saliente della fisionomia urbana e culturale di Verona, ancor oggi ben riconoscibile: per questo l’esposizione si lega concettualmente e sostanzialmente alla “mostra diffusa” che è la città stessa, nei monumenti e nelle testimonianze urbanistiche e architettoniche legate alla memoria di Dante e di Romeo e Giulietta.

