Il TAR (Tribunale Amministrativo Regionale) del Veneto ha condannato il Comune di Verona a restituire alla società Adige Jewels gli oneri di urbanizzazione versati, che ammontano a 793.000 euro più gli interessi. L’assessore alla Pianificazione Territoriale, Ilaria Segala, ha reso noto che Adige Jewels ha presentato una nuova proposta, con volumi più ridotti, chiedendo di inserirla nella Variante 29. Se così fosse e se non venisse bloccata dagli organi di controllo e di tutela del paesaggio, come la Soprintendenza, quella zona verrebbe cementificata, con tutte le relative conseguenze. Rammento che si tratta di un residuo delle vecchie aree edificabili del precedente PRG (Piano Regolatore Generale) del 1975, che prevedeva una città di oltre 400.000 abitanti.

Il nuovo argine a Parona, in località Nassar, Verona
Nessuna amministrazione del passato, tranne una prima stesura del Progetto Preliminare di Piano del 1993 approvato solo dalla Giunta, ha potuto o ha voluto cancellare quella vecchia ed errata scelta di edificare in una zona ambientalmente pregiata, a pochi metri dall’Adige, confinante con la campagna, dove esiste ancora uno dei rari casi di rapporto senza soluzione di continuità tra il terreno coltivato e le rive del fiume. Attualmente, con la denominazione “Le Porte della Città al Nassar di Parona”, è inserita nel PAQE (Piano d’Area Quadrante Europa) regionale.
Il solo modo per l’Amministrazione comunale di evitare una lottizzazione, più o meno grande, in una zona a pochi metri dall’Adige e di possibile esondazione, è quello di chiedere l’esclusione dalle previsioni del PAQE di edificare in quell’area, che andrebbe tutelata per il rilevante interesse naturalistico e paesaggistico, oltre che per il rischio di dissesto idrogeologico.

Verona, Località Nassar
Se la Pubblica Amministrazione non interverrà in questo modo, 28 palazzine da 11 metri sorgeranno fino al limite dell’area delimitata dalla sponda del fiume e anche se il nuovo progetto ridurrà i mc di edificato, la zona sarà comunque irreversibilmente rovinata. Da come si muoverà la nostra Amministrazione, capiremo se la volontà di preservare il suolo agricolo di Verona è reale o solo di propaganda.
Ricordo che oltre mezzo secolo di cementificazione del territorio, di disboscamento, di canalizzazione di corsi d’acqua, di abusivismo edilizio, di mancata pianificazione territoriale e di ingerenze politico/economiche sulle destinazioni d’uso urbanistiche, hanno reso la nostra nazione ad alto rischio per i disastri ambientali.
Giorgio Massignan
VeronaPolis

Giorgio Massignan è nato a Verona nel 1952. Nel 1977 si è laureato in Architettura e Urbanistica allo IUAV. È stato segretario del Consiglio regionale di Italia Nostra e per molti anni presidente della sezione veronese. A Verona ha svolto gli incarichi di assessore alla Pianificazione e di presidente dell’Ordine degli Architetti. È il responsabile dell’Osservatorio VeronaPolis e autore di studi sulla pianificazione territoriale in Italia e in altri paesi europei ed extraeuropei. Ha scritto quattro romanzi a tema ambientale: "Il Respiro del bosco", "La luna e la memoria", "Anche stanotte torneranno le stelle" e "I fantasmi della memoria". Altri volumi pubblicati: "La gestione del territorio e dell’ambiente a Verona", "La Verona che vorrei", "Verona, il sogno di una città" e "L’Adige racconta Verona". giorgio.massignan@massignan.com
