La diffidenza nei confronti dei vaccini anti Covid è strettamente legata alla loro sicurezza; pertanto, oltre alle verifiche corrette, imparziali e basate sull’evidenza affrontate e risolte dall’AIFA (Agenzia italiana del farmaco), è necessario affrontare tutti i possibili problemi che possono insorgere durante la somministrazione dei vaccini, comprese le reazioni allergiche, che in alcuni casi possono essere estremamente gravi mettendo a rischio la vita dei pazienti. Va precisato che, in generale, le reazioni anafilattiche a vaccini sono rare, pari a circa 1,31 casi per milione di dosi. Purtroppo, quelle segnalate con il vaccino Covid 19, per quanto raramente osservate sia durante la sperimentazione sia nelle prime fasi delle campagne vaccinali, sembrano essere più frequenti, ed hanno destato preoccupazione nella popolazione.
Le segnalazioni di effetti collaterali arrivate nel primo mese di campagna sono confortanti: tra il 27 dicembre 2020 e il 26 gennaio 2021 sono state 7.337 su un totale di 1.564.090 dosi somministrate: di queste, il 92,4% riguardano effetti non gravi come dolore in sede di iniezione, febbre, stanchezza, dolori muscolari. Per gli esperti dell’Associazione Allergologi Immunologi Italiani Territoriali e Ospedalieri (AAIITO) e della Società Italiana di Allergologia Asma e Immunologia Clinica (SIAAIC) non è corretto escludere dalla vaccinazione i soggetti allergici, serve invece una gestione più specifica ed individualizzata.
Le linee guida realizzate dalle due società scientifiche si basano sulle seguenti considerazioni: non è corretto escludere “tout court” dalla vaccinazione i soggetti allergici, come proposto inizialmente da alcune agenzie europee; i pazienti con reazioni anafilattiche severe (con interessamento respiratorio e/o cardiocircolatorio) da altre sostanze/farmaci o affetti da particolari malattie come, ad esempio, mastocitosi e asma bronchiale non controllato possono eseguire la vaccinazione, ma necessitano di una gestione più specifica ed individualizzata che comporta, ad esempio, l’osservazione prolungata, la premedicazione o la stabilizzazione della malattia di base; i costituenti dei vaccini per Covid-19 ritenuti attualmente sensibilizzanti sono presenti anche in altri medicinali in commercio, per cui si rende necessaria una conoscenza specifica di tale problematica, propria dell’allergologo; i pazienti ad alto rischio di reazione anafilattica severa debbono essere vaccinati in ambiente idoneo con disponibilità immediata dei presidi per affrontare emergenze anafilattiche gravi; il dosaggio della triptasi sierica dopo l’evento acuto (vale a dire da 30’ a 2 ore dall’inizio della reazione) è indispensabile per una puntuale caratterizzazione degli eventi anafilattici che dovessero avvenire in corso di vaccinazione.
Come dobbiamo prepararci alla vaccinazione? Per prima cosa bisogna essere meticolosi nella compilazione del foglio relativo all’anamnesi, indicando tutte le sostanze che danno allergia. Nelle ore precedenti alla vaccinazione non assumere cortisone o antistaminici: non servono per prevenire una crisi. Al contrario, soffocano i campanelli d’allarme, col rischio di ritrovarsi con una grave reazione senza essersene accorti. La vaccinazione viene comunque eseguita in un ambiente sanitario “protetto”, come l’ospedale o un ambulatorio asl, pronto a intervenire rapidamente se ci sono reazioni all’iniezione.
Quali disturbi possono avere le persone che soffrono di allergie sottoponendosi alla vaccinazione? Può succedere che nei giorni successivi alla vaccinazione si sviluppi sull’avambraccio una chiazza arrossata, che brucia un po’ e causa prurito. È sufficiente applicare il ghiaccio più volte al giorno, indossare una maglia di cotone per non causare irritazioni e applicare una pomata lenitiva, come quelle che si usano per i neonati. In casi rari si può manifestare un lieve prurito a tutto il corpo, che si risolve in qualche giorno. Anche qui, sì a indumenti di cotone naturale, poi fare una doccia con acqua tiepida e applicare una lozione lenitiva anallergica.
Chi rischia di più? Sono state identificate quattro categorie: chi ha avuto in passato reazioni anafilattiche a vaccini; chi soffre di mastocitosi. È una malattia caratterizzata da un aumento di cellule, i mastociti, che contengono molti mediatori, fra i quali il più noto è l’istamina, la sostanza maggiormente coinvolta nelle crisi allergiche; chi soffre di una forma di asma grave non ben controllata dai farmaci, perché sembra esserci un legame tra la malattia respiratoria e il rischio di anafilassi; chi ha avuto in passato quella che in termini medici si definisce un’anafilassi idiopatica, cioè una reazione allergica grave con una causa non identificata.
Quale dei tre vaccini ha dato più reazioni allergiche? Attualmente è quello di Pfizer, però non per quello che contiene ma semplicemente perché è il primo arrivato e quindi è utilizzato da più tempo. Il consiglio comunque è di verificare gli eccipienti contenuti nel vaccino che si dovrà effettuare (si trovano sui foglietti illustrativi sul sito di Aifa) e confrontarsi con l’allergologo.
Il pericolo di reazioni gravi riguarda tutti gli allergici? Assolutamente no. Il monitoraggio che si sta effettuando in tutto il mondo sta dimostrando che non corre rischi particolari di reazioni anafilattiche chi soffre di allergia a pollini, acari, pelo dei animali, alimenti comprese le uova, perché i tre vaccini disponibili a oggi non ne contengono. E può stare tranquillo anche chi ha avuto reazioni allergiche gravi ai farmaci, come antibiotici e antinfiammatori e agli anestetici perché se un organismo è sensibile a queste molecole, per questioni chimiche non lo è ad altri principi attivi, come i vaccini.
Cinzia Inguanta
Fonti: AAIITO (Associazione Allergologi Immunologi Italiani Territoriali e Ospedalieri), AIFA (Agenzia italiana de farmaco, SIAAIC (Società Italiana di Allergologia Asma e Immunologia Clinica).

Nasce a Firenze il 4 giugno 1961, sposata con Giuliano, due figli: Giuseppe e Mariagiulia. Alcuni grandi amori: la lettura, il cinema, il disegno, la fotografia, la cucina, i cinici, le menti complicate e le cause perse. Dopo la maturità scientifica, s’iscrive al corso di laurea in medicina e chirurgia per poi diplomarsi in design all’Accademia di Belle Arti Cignaroli. Nel 2009 s’iscrive alla Facoltà di Psicologia dell’Università di Milano-Bicocca. Giornalista pubblicista dirige Radio Popolare Verona, già direttrice del magazine online Verona-IN con il quale continua a collaborare coordinando la redazione spettacoli e scrivendo di libri. Nel 2006 ha curato la pubblicazione di La Chiesa di Verona in Sinodo e di Il IV Convegno Ecclesiale Nazionale, nel 2007 di Nel segno della continuità. Nel 2011 l’esordio letterario con la pubblicazione del suo primo romanzo Bianca per la casa editrice Bonaccorso. Alcune sue poesie sono pubblicate nel 2° volume della Raccolta di Poesie del Simposio permanente dei poeti veronesi (dicembre 2011), altre sono pubblicate nella sezione Opere Inedite sul blog dedicato alla poesia di Rainews. cinzia.inguanta@email.it

Eugenia
26/05/2021 at 12:26
Io sono allergica all’aspirina quale protocollo devo seguire prima di fare il vaccino?
Redazione2
26/05/2021 at 12:31
Dovrebbe chiedere al suo medico curante.
Gaia
25/05/2021 at 12:34
Buongiorno,volevo sapere se a due giorni dalla somministrazione della seconda dose di vaccino pfizer posso sottopormi ad intervento chirurgico in artroscopia con anestesia locale grazie
Redazione2
25/05/2021 at 18:10
Deve chiedere al suo medico Gaia, oppure alla struttura ospedaliera presso la quale farà l’intervento.
Angela
22/05/2021 at 21:27
Soffro di demografismo da istamina infatti ho fatto il dao test è istaminosi moderata ,poi sono allergica a farmaci come antibiotici e penicillina e dopo un cesareo ho avuto una embolia al polmone destro secondo voi quale vaccino per covid dovrei fare? O è meglio non farlo?
Redazione2
23/05/2021 at 11:07
Dovrebbe parlarne con il suo medico.
Nicoletta Caropreso
14/05/2021 at 17:48
Ho fatto prima dose vaccino Astrazeneca 13 giorni fa. Nella giornata di ieri, quindi a 12 giorni dal vaccino, ho fatto una infiltrazione intrarticolare di kenacort 40.Puo’ compromettere la risposta vaccinale?…
Redazione2
14/05/2021 at 18:01
Sono informazioni che sicuramente saprà darle il suo medico.
Picciarelli adele
25/03/2021 at 11:35
Mia figlia soffre di disturbi dello spettro autistico.
Da circa un anno e mezzo in seguito ad occasionali controlli ematologici di routine ha evidenziato un aumento degli cinofili e successivamente un aumento delle IgE. Il tutto in assenza di sintomatologia (asma, rinite,prurito…)
Ai test è risultata allergica al pelo del cane ( abbiamo un cane femmina)
Potrà avere problemi ad un eventuale vaccino per il covid 19?
Sarei lieta di avere una risposta