Una delle ultime proposte della Giunta comunale di Verona riguarda i Magazzini della Cultura nell’area del Forte Santa Caterina al Pestrino, su un’area di 126.000 mq.
L’idea di costruire una struttura dove poter esporre, a rotazione, il patrimonio artistico chiuso nei depositi dei musei cittadini e le imponenti scenografie di Fondazione Arena, ora conservate in altri magazzini, è molto buona, ma lo è molto meno la zona scelta per realizzarla.
Il piano, che ha rappresentato un progetto bandiera del concorso per Verona Capitale della Cultura italiana, dove la nostra città è stata esclusa dalle prime dieci, oltre alle opere d’arte ed alle scenografie dell’Arena ospiterebbe parte degli archivi degli uffici comunali e circa 5.000 mq di residenziale, ricavati da immobili dismessi (ci si scorda sempre degli oltre 10.000 appartamenti non o sottoutilizzati).
Il progetto prevede una serie di edifici a forma di L proprio di fronte al forte, di cui uno alto 9 metri, su una superficie di 16.000 mq, recuperati dalle demolizione delle palazzine militari dismesse e fatiscenti. Non prevede alcun consumo di nuovo suolo.
Nonostante questo, la struttura avrà un grosso impatto paesaggistico, che impedirà il recupero naturalistico e storico del contesto ambientale in cui si vuole inserirla.
Il forte, terminato nel 1852, esprime la sapienza dell’arte fortificatoria di Franz von Scholl e si trova sulla riva destra dell’Adige. Concludeva il primo campo trincerato austriaco. Pur facendo parte di un sistema difensivo, rappresentava un caposaldo autosufficiente, in posizione dominante sul ciglione di Santa Caterina, che chiudeva a sud-ovest la grande ansa fluviale di San Pancrazio. Era la più complessa e grandiosa opera di fortificazione tra quelle del Quadrilatero.
Purtroppo, della vecchia struttura militare rimangono solo alcune porzioni, ma sufficienti per farci leggere la qualità tecnica del taglio della pietra e del tufo; oltre che dell’uso dei corsi di ciottoli reclinati, per la costruzione dei muri di controscarpa della caponiera e degli orecchioni, secondo la tradizione costruttiva scaligera .
L’area interessata è, paesaggisticamente fragile e naturalisticamente molto importante. Andrebbe bonificata di tutti i residui edilizi recenti e rinaturalizzata. La vicinanza al fiume ed al parco dell’Adige dovrebbero preservarla da nuove costruzioni.
I Magazzini della Cultura possono trovare gli spazi adeguati ad ospitarli in altre zone, urbanisticamente e paesaggisticamente più idonee.
Zeno Massignan

Zeno Massignan è nato a Verona nel 1988, laureato in Lettere con un percorso in Storia dell’Arte, laureato in Gestione ed Economia dell’Arte. Ha lavorato nel settore marketing e comunicazione per alcune istituzioni museali. Pratica e insegna judo, appassionato di arte, apprezza la convivialità e la vita all’aria aperta. zeno.massignan@hotmail.it
