«Gli articoli Ex cathedra sono usciti tutti su Verona Fedele, a partire dal 5 aprile al 1° novembre del 2020. Se mi avessero detto che in breve avrei raggiunto e superato i venti numeri, quanti sono riportati in questo libretto, non ci avrei creduto» così scrive nelle note editoriali Lino Cattabianchi che raccoglie questi scritti in Ex cathedra. Piccola antologia di scritti nell’anno del Covid (Catta a.p.s. Editore).
Come scrive Gianni Riolfi nelle note: «Lino Cattabianchi è così: da buon cronista, attraverso la sua garbata ironia, riesce a tradurre in un gustoso epistolario i pensieri ed i colloqui condivisi con la figlia Laura, oggi cittadina parigina, ma pure con i suoi studenti di un tempo, in un periodo di confinamento forzato come il passato lockdown. Affacciato alla Rive gauche dell’Adige pescantinese, con filosofia e profonda cultura libera il pensiero stemperando la serietà del momento con la consueta, leggiadra, ironia».
I capitoli di Ex cathedra affrontano argomenti di cultura classica, ma ci sono anche i ricordi personali dall’autore, e i tanti personaggi da lui incontrati durante la sua lunga carriera d’insegnante e di scrittore. Incontriamo così Walter Pertegato già direttore di Verona Fedele, Dino Coltro, con le storie della sua Bassa, o Mario Rigoni Stern. Riflessioni che si snodano sul fil rouge di un anno segnato dalla pandemia che continua ad affliggerci e ci ha costretti a ripensare il nostro modo di vivere.
Alberto Margoni e Damiano Ambrosini scrivono la prefazione di Ex cathedra. Piccola antologia di scritti nell’anno del Covid, la postfazione è di Giovanni Pontara.
Lino Cattabianchi, classe 1953, ha insegnato otto anni alle medie e 31 alle superiori, prima un anno all’Ipsia “Garbin” di Schio (Vi) e poi 30 all’Itc “L. Calabrese” di San Pietro in Cariano. Per dieci anni, dal 1980 al 1990 è stato prima assessore alla cultura e poi consigliere comunale a Pescantina. Giornalista pubblicista ha collaborato con lvarie testate locali: Verona Fedele, Verona Sette, La Cronaca, L’Altro Giornale, La Settimana, Pace a questa famiglia, L’Arena. Alcuni saggi sono pubblicati sull’Annuario storico della Valpolicella (2004-2005 e 2006-2007) del Centro di Documentazione fondato da Pierpaolo Brugnoli e qualche articolo è finito anche sui quaderni La Valdadige nel cuore (2004) di Angelo Brusco. Ha dedicato un libro alla Casa di Riposo di Pescantina (1998) ed ha contribuito ad uno sull’asilo San Luigi (1994). Vive a Pescantina. Il 27 dicembre del 2018, nell’anno della pensione dall’insegnamento, il Presidente Sergio Mattarella lo ha insignito del titolo di Cavaliere della Repubblica Italiana.
Cinzia Inguanta

Nasce a Firenze il 4 giugno 1961, sposata con Giuliano, due figli: Giuseppe e Mariagiulia. Alcuni grandi amori: la lettura, il cinema, il disegno, la fotografia, la cucina, i cinici, le menti complicate e le cause perse. Dopo la maturità scientifica, s’iscrive al corso di laurea in medicina e chirurgia per poi diplomarsi in design all’Accademia di Belle Arti Cignaroli. Nel 2009 s’iscrive alla Facoltà di Psicologia dell’Università di Milano-Bicocca. Giornalista pubblicista dirige Radio Popolare Verona, già direttrice del magazine online Verona-IN con il quale continua a collaborare coordinando la redazione spettacoli e scrivendo di libri. Nel 2006 ha curato la pubblicazione di La Chiesa di Verona in Sinodo e di Il IV Convegno Ecclesiale Nazionale, nel 2007 di Nel segno della continuità. Nel 2011 l’esordio letterario con la pubblicazione del suo primo romanzo Bianca per la casa editrice Bonaccorso. Alcune sue poesie sono pubblicate nel 2° volume della Raccolta di Poesie del Simposio permanente dei poeti veronesi (dicembre 2011), altre sono pubblicate nella sezione Opere Inedite sul blog dedicato alla poesia di Rainews. cinzia.inguanta@email.it

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