«Il Carnevale 2021 si farà, non a febbraio ma probabilmente a maggio». Questa l’anticipazione rilasciata a Verona In dal presidente del comitato del Bacanal del Gnoco Valerio Corradi, che dà appuntamento alla conferenza stampa di lunedì 4 gennaio nella sala Arazzi del municipio alle 12.30 per chiarire le sorti della prossima edizione della storica manifestazione popolare.
Sembra dunque scongiurato il rischio che tutti i carnevalanti temevano a causa della pandemia: la soppressione. Sarebbe stata la seconda nella storia dal dopoguerra. L’unico precedente in cui il Papà del Gnoco si è arreso a vicissitudini al di fuori dalla portata della sua goliardica ed acclamatissima potestà risale al 1991, iniziato sotto il segno della Guerra del Golfo.

Verona, Papa del Gnoco (Foto Filippo Brunelli)
All’epoca erano troppi i pericoli per una sfilata che avrebbe portato decine di migliaia di persone in strada mentre Saddam Hussein prometteva ritorsioni terroristiche per tutto l’Occidente, ed era troppo poca la voglia di scherzare finché c’erano soldati, anche italiani, che morivano al fronte.
Nemmeno la proposta di dedicare il corteo alla pace, avanzata dal sire carnevalesco dell’epoca, Giovanni Marcolini, fu accolta. «Non si poteva festeggiare in alcun modo» ricorda l’attuale responsabile dell’archivio storico del comitato del Bacanal Gianni Benini. «Gigetto (il presidente del Bacanal in carica nel 1991, Luigi D’Agostino, ndr) mise solidarietà e sicurezza davanti ad ogni festeggiamento».

Valerio Corradi
D’Agostino concordò, due settimane prima del Venerdì gnocolar che quell’anno cadeva l’8 febbraio, con la scelta del Comune di annullare una manifestazione già pronta a partire: i carri agghindati, il Papà del Gnoco fresco di elezione, molti dei soldi destinati allo svolgimento della parata spesi. Senza contare gli indotti che l’evento avrebbe garantito a Verona. Ma l’orrore della guerra fece sfumare le polemiche qua e là bofonchiate. Così il Venerdì gnocolar del ’91 fu, per la prima volta, un venerdì come tanti altri.
Il Carnevale 2021 potrebbe comunque riservare un aspetto di assoluta novità per i veronesi: la posticipazione. «Non ho ricordi di una situazione del genere – afferma Benini –. Si riuscì ad organizzare la sfilata in tempo anche nel ’59, quando il Comune non garantì i contributi necessari per l’organizzazione e l’elezione del Papà del Gnoco saltò. Per fortuna quello eletto l’anno prima era ancora disponibile».
La proposta di posticipare la manifestazione, oltre che con lo spettro del Covid-19, dovrà fare i conti anche con le radici storiche del carnevale a Verona: una città che vanta una tradizione carnevalesca secolare, legata a ritualità ben definite nel calendario e ad un’origine orgogliosamente popolare, può accettare un carnevale fuori stagione? «D’Agostino aveva già organizzato delle parate serali nel periodo estivo, riscuotendo anche un discreto successo. Ma le tradizioni sono tradizioni, e vanno rispettate», conclude Benini.

Giovanni Carli
Prende invece una posizione più netta Giovanni Carli, detto Balena, inossidabile pietra miliare del baccanale veronese con i suoi cinque mandati da Papà del Gnoco (il primo nel 1961) e, come gli ripete spesso la moglie, autentico “malato di carnevale”. «Non ha senso fare il carnevale passato il periodo – sentenzia Carli –. Capisco che la gente avrà voglia di divertirsi dopo la pandemia, ma c’è una storia troppo profonda dietro…». Voce di un’altra generazione, che rappresenta da oltre sessant’anni lo spirito della tradizione carnevalesca con abnegazione irriducibile. E forse per questo, a un certo punto, anche lui tradisce quella voglia di carnevale che ha da sempre animato il suo essere: «La posticipazione è comunque un’idea, se ne parlerà. Magari, alla fine, sarà anche divertente».
Gregorio Maroso

Gregorio Maroso è laureato in Filosofia, Editoria e giornalismo all'Università di Verona. Da sempre si interroga sulla vita e spera che indagare e raccontare i suoi aspetti nascosti possa fornirgli le risposte che cerca. gregoriomaroso@gmail.com

umberto
01/01/2021 at 18:51
Che la manifestazione del carnevale si svolga ugualmente anche dopo un adeguato spostamento di data è una buonissima notizia che ci rincuora e ci aiuta, in una prospettiva di ritorno alla normalità
grazie