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Il benessere in bianco e nero di una città sempre più fragile

Il rapporto di Italia Oggi pone Verona al sesto posto in Italia per qualità della vita ma evidenzia come punti deboli turismo e sicurezza.

Piazza Erbe deserta (foto Verona In)
Piazza Erbe deserta (foto Verona In)

Il tradizionale rapporto Italia Oggi, Università La Sapienza e Cattolica Assicurazioni sulla qualità della vita nelle città medio grandi, evidenzia un significativo passo in avanti della nostra città che raggiunge il 6° posto dopo Pordenone, Trento, Vicenza, Padova, Ascoli Piceno, a testimonianza della primazia del Nordest nel buon vivere. In questo contesto di avanzamento complessivo Verona presenta tuttavia gradi diversi di miglioramento con alcuni settori avanzati e altri problematici.

Mentre la posizione più alta (5° posto) è raggiunta nell’istruzione e formazione, in altri contesti come il tempo libero e il turismo (55° posto), i reati e sicurezza (50°) e l’ambiente (37°) Verona evidenzia alcune criticità. Lo stesso sistema salute (34° posto), considerato tradizionalmente un punto di eccellenza, presenta alcuni limiti organizzativi che la lotta al Covid-19 ha messo in evidenza.

I due settori in posizione più arretrata, turismo e sicurezza, meritano alcune considerazioni. Il turismo che economicamente rappresenta una parte rilevante del modello di sviluppo locale, in termini di qualità della vita cittadina pone non pochi problemi.

L’aumento del flusso turistico degli ultimi anni non ha modificato il suo carattere di turismo povero in una città ricca di un patrimonio storico-artistico non adeguatamente organizzato e quindi scarsamente usufruito. Inoltre, una politica di subordinazione a commercianti e ristoratori sta abbruttendo la città, con una abnorme estensione dei plateatici.

Se Verona vuol fare del turismo un settore di qualità, che determina parte non secondaria dell’identità economica del territorio, deve cambiare politica tornando a valorizzare monumenti, spettacoli ed eventi culturali di qualità, quartieri con itinerari intelligenti, riduzione drastica del traffico in centro e una ricettività funzionale a questi obiettivi.

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L’altro punto critico è rappresentato dalla sicurezza, problema sempre agitato come spauracchio che crea facile consenso politico, ma poco perseguito con coerenza e vigore. Verona rimane, da un lato, una città scarsamente sicura, dove la violenza privata e anche politica sono spesso presenti, accompagnate da scarso senso civico e una considerazione negativa della politica se non come via per perseguire interessi corporativi.

Tutto ciò rende la nostra città con una identità fragile che la espone a infiltrazioni della criminalità organizzata e mafiosa, troppo spesso ignorate o tollerate oltre le condanne verbali.

Se vogliamo veramente migliorare in qualità della vita sociale e civile dobbiamo prendete atto di questi nostri limiti per porvi rimedio, uscendo da una propaganda interessata che ci dipinge come società comunque migliore di altre. Il cammino per una vita sociale migliore passa dal rispetto degli altri, dalla promozione degli interessi comuni e da una solidarietà attiva.

Luigi Viviani

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Luigi Viviani negli anni Ottanta è stato membro della segreteria generale della CISL, durante la segreteria di Pierre Carniti. Dopo aver fondato nel 1993 il movimento dei Cristiano Sociali insieme a Ermanno Gorrieri, Pierre Carniti ed altri esponenti politici, diviene senatore della Repubblica per due legislature. Nel corso della legislatura 1996-2001 è stato sottosegretario al Lavoro con il ministro Cesare Salvi; nella successiva, vicepresidente del gruppo dei Democratici di Sinistra al Senato. viviani.luigi@gmail.com

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