Nei giorni scorsi il Lorì, il corso d’acqua che attraversa Avesa (Verona), si è tinto di un colore biancastro che con l’acqua nulla ha a che fare. Il 14 novembre i cittadini hanno pubblicato tramite i social le immagini segnalando un probabile inquinamento e sono andati alla ricerca della fonte, trovandola. È partita subito la richiesta di intervento ai Carabinieri, che a loro volta hanno immediatamente inviato sul posto alcuni agenti in borghese. I titolari di una ditta locale sono stati colti in flagrante mentre si sbarazzavano di materiale che a loro non serviva più. Denunciati all’Autorità giudiziaria dovranno rispondere per reato di inquinamento di falda.
Soddisfatta l’assessore all’Ambiente Ilaria Segala. «Erano giorni che monitoravano la situazione. Il Lorì è un elemento ambientale molto prezioso per il nostro territorio, mi stupisco che ci siano persone così maleducate e irrispettose. Per fortuna ci sono cittadini sempre più sensibili e attenti alle tematiche ambientali, sono le nostre sentinelle sul territorio e in questo caso sono state fondamentali per risolvere la situazione in poco tempo. I social e i cellulari ci danno informazioni in tempo reale, usiamoli anche per il bene della comunità».
«Dentro il Lorì vengono riversati parecchi rifiuti – aveva sottolineato in aprile l’assessore alle Strade e Giardini Marco Padovani – principale causa di ostruzione del corretto deflusso delle acque».
«Servono gesti di responsabilità anche da parte dei cittadini, perché le manutenzioni periodiche del torrente da parte del Genio civile non vengano complicate da scarichi di rifiuti domestici, con gravi conseguenze di carattere ambientale» aveva aggiunto la presidente della II Circoscrizione Elisa Dalle Pezze a seguito del posizionamento di una griglia per il recupero di detriti e rifiuti.