La realizzazione di un nuovo parcheggio di mille posti auto alla Genovesa, con relativa navetta di collegamento al centro città, rappresenta una buona idea per realizzare l’obiettivo di ridurre il traffico caotico a Verona Sud e il numero di veicoli circolanti nello spazio urbano del centro città. Tuttavia, da sola, questa realizzazione può rappresentare un aspetto positivo solo temporaneo, riassorbibile nel tempo di pochi anni. I suoi effetti di regolazione vanno perciò potenziati e resi permanenti con una rigorosa strategia di nuova mobilità urbana.
Quest’ultima rimane un obiettivo coerente con la necessità di un accesso a Verona più rallentato, e possibilmente a piedi, per poter apprezzare, più da vicino e intensamente, la qualità straordinaria del suo patrimonio storico-artistico e la sua identità di città a dimensione umana.
Nella Verona di oggi, a mio avviso, una mobilità urbana di qualità passa attraverso tre decisioni correlate al nuovo e ad altri possibili parcheggi scambiatori: Il traforo breve sotto le Torricelle, la chiusura del traffico nel territorio interno all’ansa dell’Adige, il ripensamento del progetto di nuovo trasporto pubblico urbano funzionale ai suddetti obiettivi.
Il traforo breve, sotto l’attuale percorso di attraversamento del valico delle Torricelle, è l’unico che ha un effetto diretto ed efficace di smaltimento e regolazione del traffico urbano nella zona del Teatro Romano a Veronetta.
La chiusura del territorio interno all’ansa cittadina dell’Adige rappresenta un obiettivo realistico corrispondente alla struttura urbanistica di quest’area che rimane il cuore antico della città percorribile a piedi e con l’ausilio di un adeguato trasporto pubblico, che va ripensato e riprogettato alla luce di tali esigenze di Verona, che urbanisticamente rimane una città compatta, ricca di arte e di storia da valorizzare e diffondere.
Una prospettiva che consente anche uno sviluppo economico del centro urbano, meno effimero dell’attuale bruttura rappresentata dalla generica e inverosimile moltiplicazione dei plateatici che stanno involgarendo la città.
Il futuro di Verona si costruisce con idee e strategie coerenti con la sua identità, portando a frutto le diverse opportunità che la città possiede, con decisioni rispettose di tali caratteri che hanno ancora molto da dire e da realizzare anche nella realtà di oggi.
Luigi Viviani

Luigi Viviani negli anni Ottanta è stato membro della segreteria generale della CISL, durante la segreteria di Pierre Carniti. Dopo aver fondato nel 1993 il movimento dei Cristiano Sociali insieme a Ermanno Gorrieri, Pierre Carniti ed altri esponenti politici, diviene senatore della Repubblica per due legislature. Nel corso della legislatura 1996-2001 è stato sottosegretario al Lavoro con il ministro Cesare Salvi; nella successiva, vicepresidente del gruppo dei Democratici di Sinistra al Senato. viviani.luigi@gmail.com

Claudio Bonino
12/11/2020 at 16:43
Pensare ad una metropolitana come a Brescia??? NOn cominciamo con la storia dei reperti, perchè ci possono essere molte idee e soluzioni….