Disegni tecnici, fotografie, lettere e modellini tridimensionali per raccontare le fasi della costruzione dei ponti veronesi e, dopo la distruzione da parte dei tedeschi alla fine della Seconda Guerra mondiale, della loro ricostruzione. La mostra, organizzata da Arcover (Archivi del Costruito del Territorio Veronese in Rete) e dal Comune di Verona ha il sostegno di Fondazione Cariverona.
Si tratta della prima di tre esposizioni inserite nel più ampio progetto “I ponti di Verona nel Novecento – Un percorso tra gli Archivi storici della città” a cui ha collaborato un team di giovani architetti e ingegneri che – insieme all’Associazione Agile, capofila di Arcover – da gennaio 2018, si è occupato della digitalizzazione e messa in rete del patrimonio archivistico sulla storia di Verona tra Ottocento e Novecento.

Presentazione della mostra I ponti di Verona nel 90
A scopo turistico e didattico è stata realizzata anche una mappa bilingue (italiano e inglese), che permette una rapida individuazione dei ponti cittadini e di leggere sintetiche note storiche. La cartina sarà disponibile a palazzo Barbieri, nella sede della mostra, e all’Ufficio Turistico del Comune.
L’esposizione è ad ingresso libero, con possibilità di accesso dalle 9 alle 18. Saranno garantite tutte le disposizioni di sicurezza e di prevenzione anti Covid, con obbligo di mascherina, distanziamento e accesso contingentato.

Ponte Catena
La mostra è stata presentata oggi dall’assessore alla Pianificazione urbanistica Ilaria Segala, insieme ai curatori e responsabili del progetto: l’architetto Michele De Mori, presidente dell’Associazione Agile e l’ingegnere Angelo Bertolazzi, ricercatore al Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile e Ambientale dell’Università degli Studi di Padova. Presenti l’assessore alla Cultura Francesca Briani e Leonardo Milazzo, realizzatore dei modellini in mostra.
«Un’esposizione unica nel suo genere – spiega l’assessore Segala –, che ha richiesto un lungo e complesso lavoro di ricerca per essere realizzata. Sui pannelli didascalici allestiti nella hall di palazzo Barbieri, attraverso immagini e modelli, viene presentata per la prima volta al pubblico la storia e la tecnica costruttiva dei ponti di Verona. Anche se da sempre sotto gli occhi dei veronesi, questi straordinari esempi dell’ingegneria italiana del Novecento, infatti, sono ancora oggi poco conosciuti».

Ponte del Risorgimento
«La ricerca documentaria che proponiamo in questo percorso espositivo – dichiara De Mori – è frutto di una fattiva collaborazione tra archivi, enti e amministrazione della città. È significativo che, nuovamente, sia pure in un’iniziativa prettamente culturale, gli stessi enti che operarono per la realizzazione di queste importanti opere si ritrovino oggi uniti per renderne fruibile la memoria».
«La scuola dell’Ingegneria italiana del Novecento, da cui provengono queste strutture straordinarie – sottolinea Bertolazzi –, ha fatto parlare di sé in tutto il mondo. Esempi di tecnica e di governo della città che restano ancora oggi un punto di riferimento anche sul fronte della tutela delle infrastrutture».
Il progetto è stato realizzato insieme all’Archivio Generale del Comune, all’Archivio di Stato di Verona (che conserva il materiale archivistico del Genio Civile) e alla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Verona, che hanno messo a disposizione la documentazione originale. Sempre con materiale di archivio hanno partecipato all’allestimento anche la Biblioteca Civica, l’Accademia di Agricoltura Scienze e Lettere e l’Archivio Piero Gazzola. Il percorso espositivo, cui ha dato supporto tecnico anche l’Associazione IVRES, gode del patrocinio dell’Ordine degli Ingegneri, dell’Ordine degli Architetti e del Collegio dei Geometri.