Sabato 3 ottobre. L’ex Manifattura Tabacchi venerdì 2 ottobre ha aperto i suoi cancelli dopo anni per la presentazione degli ultimi due capitoli del dossier Verona 2022. La Cultura apre nuovi mondi. Un cantiere all’interno del quale i cittadini hanno avuto la possibilità di scoprire alcuni dei progetti che sono stati inseriti nel documento per la candidatura della città a Capitale della Cultura 2022, depositato a fine luglio dall’Amministrazione comunale. Una programmazione che ha disegnato cinque ‘eccellenze (mondi) che contribuiscono a valorizzare il patrimonio storico e artistico di Verona. All’appuntamento erano presenti il sindaco Federico Sboarina e gli assessori all’Urbanistica Ilaria Segala e alla Cultura Francesca Briani.
Uno di questi mondi mette insieme smart city, nuovi spazi urbani e turismo. Durante il pomeriggio sono stati illustrati la storia e il progetto di rigenerazione dell’ex Manifattura Tabacchi, di cui hanno parlato l’architetto Michele De Mori dell’associazione Agile e l’ingegnere Paolo Signoretti della nuova proprietà. Ad accompagnare le loro parole una mostra con foto, bozzetti e disegni di quello che è stata e sarà l’area industriale che si trova tra la fiera e la stazione.
Poi sono stati illustrati i segni della nuova Zai. Dalle Gallerie mercatali al Wine museum, di cui ha parlato il vicepresidente di Veronafiere Matteo Gelmetti, al nuovo Polo tecnologico universitario con i suoi laboratori, illustrati dal docente Paolo Fiorini dell’Università di Verona. Fino al potenziamento del Consorzio Zai, e quindi della logistica, con Nicola Boaretti.
Sono stati esposti idee e progetti del capitolo Smart city, green city – La città nuova per l’ambiente, si è quindi parlato di sostenibilità, innovazione e rigenerazione urbana.
Infine il turismo, con il nuovo Destination management system (DMS) che mette in rete tutte le destinazioni turistiche del Veneto. Una partita che vede impegnate tante associazioni, come quella delle Strade del Vino Valpolicella, rappresentata da Miriam Magnani. Il capitolo Verona Beyond – La città fra turismo e territorio mette infatti in rete una progettualità che supera i confini urbani per raggiungere il mondo che si trova al di fuori delle mura scaligere.
«Abbiamo tracciato la strada di una nuova Verona, ora non resta che percorrerla – ha detto Sboarina –. La crescita culturale della città deve andare di pari passo con uno sviluppo urbanistico sostenibile e a misura d’uomo, specialmente in quest’area, fin troppo martoriata negli anni passati. Per come la vediamo noi la Zai sarà baricentrica, una fucina di idee e progetti a vantaggio di tutta Verona. Stiamo parlando di rigenerazione, nuovi spazi verdi, collegamenti che cambieranno il volto urbano, non idee visionarie ma realtà».
“Cultura e urbanistica devono viaggiare insieme – ha aggiunto Segala –. Questo luogo industriale abbandonato nei prossimi anni non solo verrà riqualificato ma diventerà un fermento di progetti e idee. Abbiamo fortemente voluto presentare alla cittadinanza il dossier in quelli che saranno i cantieri che cambieranno il volto di Verona. Un’opportunità colta da molti che si concluderà settimana prossima a Castel San Pietro».
«Un unico grande progetto che ha visto lavorare insieme tante realtà diverse – ha concluso Briani –. Anche per quanto riguarda il turismo, grazie al lavoro della Destination management organization (Dmo) è stato possibile aderire alla piattaforma regionale che metterà in rete tutte le destinazioni turistiche del Veneto. Un grande passo avanti per promuovere il nostro territorio e le sue eccellenze, facendo squadra per crescere assieme».