Fa discutere la richiesta dell’abate di San Zeno di chiudere con una cancellata mobile il sagrato. Troppi gli eccessi: bevute collettive, monopattini e biciclette, parcheggi abusivi, animali in libertà. Innanzitutto le pallonate dei ragazzi che mettono a rischio il portale in legno e la facciata della basilica.
Chissà come reagirebbe il sorridente vescovo nero.

Irpino di nascita, risiede a Verona. Ha lavorato sia nel settore pubblico che in quello privato; dal 1991 si è occupato di editoria elettronica. Attualmente collabora al giornale online Verona In curando la satira. Gestisce il blog giannifalcone.it di satira politica e sociale ma si occupa anche di disabilità alla quale sono dedicate alcune sezioni. In collaborazione con Verona In ha pubblicato Verona – (p)assaggi pedonali, una documentazione fotografica sugli attraversamenti pedonali incompleti o pericolosi, e Muffart Verona – in collaborazione con Giorgio Massignan – una raccolta di rielaborazioni grafiche dei danni subiti dai muri di alcuni edifici storici in conseguenza di incuria o mancata manutenzione. Con Smart Edizioni di Verona ha pubblicato il libro Stazionario sarà lei, una storia familiare di disabilità. Ha inoltre illustrato diversi libri pubblicati in Italia, USA e Portogallo. href="mailto:giannifalcone.vr@gmail.com">giannifalcone.vr@gmail.com

dizionario garzanti
20/08/2020 at 10:14
cos’è un hastag? un dolcetto olandese?
Maurizio Danzi
15/08/2020 at 20:22
Lasciate che i bambini vengano a me, dopo aver scavalcato la cancellata.
Apocrifo
Laura
12/08/2020 at 12:07
d’accordo con chi pensa che la piazza resti il sinonimo di un bene meraviglioso da utilizzare e vivere. Per tutti
Redazione2
11/08/2020 at 15:40
Una foto scattata nel 2019 del sagrato di San Zeno: https://smartedizioni.it/wp-content/gallery/urban-2019/A0004509BN.jpg
Giorgio Massignan
09/08/2020 at 15:37
Alla richiesta dell’abate di San Zeno, monsignor Giovanni Ballarini, di sbarrare il sagrato della Basilica con una grande cancellata scorrevole, per proteggerla dai giochi dei ragazzi; rispondo con le ultime strofe della poesia “San Zen che ride” del nostro Berto Barbarani.
…Ma i putei che g’à Minico Bardassa
par general, con sassi e con bastoni,
dopo aver svalisà mesa la piassa,
trà l’assalto a la ciesa e ai so leoni;
i la raspa, i la rompe, i la rovina
sensa criterio e sensa carità,
ma più che i la maltrata e i la sassina,
più stramba e fina, più bela i la fa…
E la ciesa parlando al so moroso
campanil, che s’imbestia in fondo al prà,
par che la diga: «No èssar geloso!
Lassa che i zuga… Dopo i morirà!
Ho visto i pari de so pari, i noni
de so noni zugar sempre così.
Sta pora gente m’à magnà a boconi,
ma el toco grando el t’è restado a ti.
E’ passado paroni con paroni,
s’à cambià çento volte la çità!
Vecio, no brontolar! Dormi i to soni…
Pensa! Mile ani…E semo ancora quà!”
Berto Barbarani (San Zen che ride)
Miria Pericolosi
08/08/2020 at 22:42
Il sagrato è del Comune di Verona e quindi la cittadinanza tutta deve poterne usufruire senza
limitazione data da una cancellata scorrevole..(Vedere la lettera di richiesta inviata al Sindaco, prot 219919 del 27/7/2020) Se i comportamenti di chi frequenta il luogo non sono consoni andranno sanzionati, ma non per questo il Comune di Verona dovrà concedere, come richiesto dall’Abate di S.Zeno, rappresentante di una confessione religiosa, la concessione di una parte del sagrato attraverso un comodato per la durata di 99 anni…!!!
Trovo veramente inaudita, fuori luogo, la proposta che limita l’uso di una piazza così bella e “viva”.