Unica città capoluogo del Nord Est, Verona è nell’elenco reso noto oggi dal ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo.
È ufficiale, Verona è tra le 28 candidate in corsa per il titolo di “Capitale della cultura italiana” per l’anno 2022. Unica città capoluogo del nord est, Verona è infatti nell’elenco reso noto oggi dal ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, che ha trasmesso al presidente della Conferenza Unificata la lista delle città che hanno perfezionato la candidatura. Entro il 12 ottobre la commissione di valutazione definirà la short list delle 10 città finaliste, la procedura di valutazione si concluderà entro il 12 novembre 2020.
Si entra quindi nel vivo del progetto Verona 2022. La Cultura apre nuovi mondi, A settembre partirà infatti una serie di eventi per illustrare i cinque “mondi” che, a vario titolo, contribuiscono a rendere la città eccellenza per il patrimonio storico e artistico.

Dante Alighieri
«Questa ufficialità ci sprona a proseguire nel percorso intrapreso – afferma l’assessore alla Cultura Francesca Briani –. Nelle prossime settimane sarà presentato il dossier sui grandi cambiamenti culturali in atto nella nostra città; pensiamo a cinque grandi eventi legati ciascuno ad un aspetto che caratterizza Verona e la rende unica sotto il profilo culturale. Si tratta di un progetto corale, che non conta solo sul patrimonio artistico e culturale che abbiamo ereditato da chi ci ha preceduto, ma è stato creato mettendo insieme, come non è mai successo prima, tutte le istituzioni cittadine più importanti».
«Il rilancio della cultura è uno dei punti fondanti del mio programma – commenta il sindaco Federico Sboarina –. E questa candidatura ne è la prova concreta. Per la prima volta anche l’urbanistica entra nella dimensione di ripensamento generale della città e della sua crescita culturale. Nel dossier ci sono 22 luoghi che stanno cambiando e che daranno nuovo impulso. Il futuro che stiamo costruendo già ora è la città per la cultura, ma è allo stesso tempo la cultura per la città. Ricordo che il lavoro per la candidatura ha radunato una rete importante di realtà cittadine. Anche questo è un patrimonio importante. La gara è partita e vedremo cosa succederà, intanto per la nostra città c’è la consapevolezza delle molte potenzialità che stiamo facendo crescere».
Ecco l’elenco delle 28 città in corsa per il titolo di Capitale italiana della cultura 2022: Ancona, Arezzo, Arpino (Frosinone), Bari, Carbonia (Sud Sardegna), Castellammare di Stabia (Napoli), Cerveteri (Roma), Fano (Pesaro Urbino), Isernia, L’Aquila, Modica (Ragusa), Molfetta (Bari), Padula (Salerno), Palma di Montechiaro (Agrigento), Pieve di Soligo (Treviso), Pisa, Procida (Napoli), San Severo (Foggia), Scicli (Ragusa), Taranto, Trani (Bat), Trapani, Tropea (Vibo Valentia), Venosa (Potenza), Verbania (Verbano-Cusio-Ossola), Verona, Vigevano (Pavia), Volterra (Pisa).
Il titolo di Capitale italiana della cultura viene conferito per la durata di un anno e la città vincitrice riceve un milione di euro per la realizzazione del progetto. Dalla sua istituzione il titolo è stato assegnato: nel 2015, alle Città di Cagliari, Lecce, Perugia, Ravenna e Siena; nel 2016, a Mantova; nel 2017, a Pistoia, nel 2018, a Palermo. Parma, già capitale italiana della cultura per il 2020, è stata prorogata al 2021 dal Dl Rilancio. Il Governo ha anche proclamato, in segno di solidarietà, Bergamo e Brescia Capitali italiane della Cultura per il 2023.


Maurizio Danzi
05/08/2020 at 15:04
Messa così non dovrebbe esserci gara.
Ci sono delle variabili:la classe dirigente , per esempio