Dal Pums realizzato dal Comune emerge che il 61% dei cittadini sceglie la macchina per spostarsi in città, nonostante il 50% dei tratti urbani percorsi sia sotto i 3 chilometri. L’assessore Zanotto: «Serve un vero e proprio cambio di mentalità che ci porti ad utilizzare i mezzi alternativi».
Martedì 21 luglio – Sono circa 70.000 i veicoli che attraversano la città ogni giorno, 5.000 i mezzi commerciali e mille i camion. Sul totale dei passaggi registrati, il 50% resta circoscritto all’interno del territorio comunale. Macchine, quindi, che si muovono partendo ed arrivando in punti diversi della città, ma senza fare lunghi percorsi. Di questi, la metà fa meno di 5 chilometri, con punte del 38% per tragitti inferiori ai 4 chilometri e del 22% sotto i 3 chilometri. Solo il 5% dei veronesi sceglie la bicicletta per muoversi durante il giorno mentre l’11% va a piedi.
Sono questi i numeri forniti da palazzo Barbieri riguardanti Verona e il traffico d’auto, che rivelano una tendenza che secondo il Comune «nell’arco di una decina d’anni potrebbe portare alla congestione del traffico cittadino». I dati sono parte del Pums (Piano Urbano della Mobilità Sostenibile), il documento che analizza e studia i flussi di movimento in città proponendo indicazioni su come intervenire su infrastrutture, ciclabili e trasporto pubblico.
Proprio sugli interventi, tra le soluzioni per migliorare la viabilità cittadina, ci sono nel documento ultimato in questi giorni, il nuovo attraversamento sotto i binari della ferrovia per congiungere Santa Lucia allo Stadio, il collegamento ferroviario tra l’aeroporto Catullo e la Fiera, il potenziamento del trasporto pubblico locale, il raddoppio delle piste ciclabili e nuove cerniere di mobilità, ossia parcheggi scambiatori serviti non solo da navette e bus ma anche da altri mezzi sostenibili.
Infine, una nuova strada urbana in grado di collegare la zona est della città con la ovest, un passaggio di attraversamento delle Torricelle, ad un’unica canna solo per i mezzi leggeri, fino a Ca’ di Cozzi. Allo studio anche nuove infrastrutture per la connettività del traffico veicolare, come il potenziamento della centralizzazione semaforica, dei pannelli a messaggio variabile, dell’interazione attraverso smartphone e l’implementazione della micro mobilità ovvero bici elettriche e monopattini.
Il Pums realizzato dal Comune assieme alla società perugina Sintagma S.r.l., ora dovrà passare in Regione per l’approvazione della valutazione ambientale strategica, in modo da poter essere adottato dalla giunta e reso pubblico e consultabile da tutti. L’ultima parola spetterà al consiglio comunale: in caso di approvazione anche da parte dell’aula consiliare, il Piano potrà trovare attuazione.
«Serve un vero e proprio cambio di mentalità che ci porti ad utilizzare i mezzi alternativi – dichiara l’assessore Luca Zanotto –. O ad integrare l’uso dell’auto, che può rimanere lungo la cinta esterna della città, con altri sistemi di trasporto. Soluzioni di intermodalità cittadina, che trovano applicazione nel nuovo concetto di cerniere di mobilità, spostamenti urbani fatti con mezzi diversi, a partire dai parcheggi scambiatori. E quindi lasciando l’auto fuori dalla città, per poi usare la bici, il monopattino o il bus per raggiungere la destinazione. Il vero cambiamento sarà possibile solo se ognuno di noi deciderà di fare la propria parte».