Alessandro Zan, parlamentare PD e attivista LGBT: «La vergogna di un’amministrazione che discrimina le persone sulla base di chi amano, proprio nella città dell’amore».
Sabato 18 luglio – Dopo 25 anni, una numerosa folla si è riunita in Piazza Bra a Verona per ricordare le vittime di omo-lesbo-bi-trasfobia, tra le quali l’attivista egiziana Sarah Hegazi suicidatasi poco più di un mese fa in Canada. «Un pride che è giornata antifascista e anti sessista», «un pride senza sponsor, padroni, rappresentanti e in cui ci si autorappresenta» hanno dichiarato gli organizzatori del Comitato pride. La manifestazione dalle 17 ha visto l’alternarsi di interventi al microfono, danza e musica.

18 luglio 2020, Gay pride, piazza bra, Verona
Il 14 luglio 1995 in Consiglio Comunale (giunta Sironi) venivano presentate tre mozioni omofobe – la n.336, impegnava l’amministrazione a non parificare i diritti fra coppie omosessuali e coppie eterosessuali – che vennero approvate con larga maggioranza. Sette militanti LGBT occuparono per pochi minuti una strada adiacente il municipio e vennero denunciati per manifestazione non autorizzata, interruzione di pubblico servizio e blocco del traffico. Nacque così il Comitato Alziamo la Testa, che il 30 settembre 1995 organizzò la prima manifestazione LGBT di Verona.
Nonostante alcuni passi in avanti, a parere dei manifestanti sul fronte dei diritti resta ancora molto da fare: «Verona appare ancora il laboratorio dell’estrema destra – spiega Luca –; ci sono stati morti e tante occasioni di protesta, manifestazioni contro le diverse amministrazioni comunali che hanno fatto sì che, nel capoluogo come in provincia, fossero legittimati movimenti e gruppi fascisti, razzisti e omo-bi-transfobici».

18 luglio 2020, Gay pride, piazza bra, Verona
Sullo sfondo della manifestazione c’è la mozione 1527 Il Comune di Verona appoggia il comunicato della Cei contro le discriminazioni, che vuole impegnare l’amministrazione comunale contro la Proposta di legge in esame alla Commissione Giustizia della Camera, a firma Zan/Scalfarotto. Proprio Alessandro Zan (PD), attivista LGBT, era sul palco e ha parlato «di giovani, diritti, amore e inclusione» a una piazza che è «il futuro bello del Paese».
Zan, dopo aver sottolineato «la vergogna di un’amministrazione becera che discrimina le persone sulla base di chi amano, proprio nella città dell’amore», ha rivolto un appello al sindaco Federico Sboarina: «Verona non è solo tua e degli odiatori – ha detto il parlamentare padovano – ma è di questa piazza e di tutti i cittadini che non accettano un’amministrazione che divide e classifica le persone. Le persone hanno tutte la stessa dignità». Zan ha quindi parlato di oltre mille emendamenti ostruzionistici contro la sua Proposta di legge e del «pretesto della limitazione della libera circolazione delle opinioni come vigliaccheria per continuare a coltivare l’odio».

18 luglio 2020, Gay pride, piazza bra, Verona
Sul palco anche la prima donna transessuale candidata sindaca di Verona Laurella Arietti, del Circolo Pink, che si è detta entusiasta per la risposta «della Verona antifascista che rilancia la cultura e dà voce alle libere soggettività», e Michele Bertucco, consigliere comunale di Sinistra e Verona in comune, che ha parlato della difficoltà di presentare mozioni in consiglio comunale che siano di orientamento diverso rispetto a quello prevalente, del valore dell’amore libero per tutti, dell’esistenza di più tipi di famiglie, dell’inconsistenza dell’espressione “famiglia naturale”, della negazione dei diritti e «dell’omofobia che a Verona purtroppo esiste, come testimoniano le aggressioni».
Tra i manifestanti ci sono Michela e Gianluca venuti da Mestre per sostenere il figlio gay, mentre Leonardo da Brescia ha portato alla maturità una tesina sull’omofobia e oggi è in piazza per dare voce ai propri diritti supportato dagli amici, anche se avrebbe voluto con sé anche il padre che non accetta il suo essere gay e ha preferito «andare a passeggiare piuttosto che venire in una piazza di froci».

18 luglio 2020, Gay pride, piazza bra, Verona
Mirko di Verona ci dice di essere eterosessuale ma di essere in Bra contro ogni tipo di discriminazione: «Ho avuto problemi per la mia cresta colorata» spiega. Anche Giulia è di Verona e racconta che è in piazza «contro gli stereotipi e perché bisogna essere orgogliosi di chi si è, chiunque si scelga di essere, perché c’è la necessità di farsi vedere e sentire, perché non ci sono ancora abbastanza diritti». Vittoria e Matilde sono arrivate da Parma perché «sentiamo sulla nostra pelle la pesantezza degli sguardi quando giriamo per strada tenendoci per mano».
Tra gli organizzatori della manifestazione anche Laura Pesce, presidente del circolo Arcigay Pianeta Milk Verona, che a Verona In spiega: «Il Pride sembra un mondo ideale in cui ognuno può essere se stesso, ma la quotidianità è ben diversa: le discriminazioni sono numerose e quotidiane per le persone LGBT, anche in famiglia. Basti pensare che molti frequentano il Circolo di nascosto. Le mozioni, come quella presentata il Consiglio comunale a Verona, sono simboliche, di certo non possono porsi in contrasto con la legge, ma sicuramente influenzano il modo di pensare e il comportamento della popolazione».

18 luglio 2020, Gay pride, piazza bra, Verona
Hanno aderito alla manifestazione: Circolo Pink Verona, ARCI-Arcigay – Pianeta Milk, Satpink Verona e Padova, Pink Refugees LGBTQ+ Verona, UDU, Rete Studenti Medi, Studenti per, Volt Verona, UAAR Verona, NUDM Verona, NUDM Lago di Garda, Laboratorio Autogestito Paratod@s APS Equilibrio Precario, Adl Cobas, Cub Verona, Cub Trasporti Verona, Arcigay Padova, Arcigay Vicenza, Arcigay Mantova, InfoSpazio161 – Azione Antifascista Verona, ANPI sezione provinciale di Verona, Libre!, Europa Verde Verona; Partito Comunista Italiano, Federazione Giovanile Comunista Italiana, Giovani Democratici Verona, Potere Al Popolo Verona, Rifondazione Comunista Verona. Con loro Paola Cieno, Francesca Adami, Linda Magagnotti, Jessica Brutti, Athos Di Franco, Asia Sassano, Laurella Arietti, Giulia e Simone.
Marika Andreoli

Marika Andreoli, lombarda, laureata in Filosofia presso l'Università di Torino. Studentessa in Editoria e Giornalismo all'Università di Verona. Con una grande passione per libertà e verità ha la valigia sempre pronta per studi e viaggi. Il suo obiettivo: scrivere di luoghi, storie e persone per tutta la vita. marikaandreoli@gmail.com
