TEATRO ROMANO – La Commedia dell’Arte al tempo del Coronavirus. Il regista Matteo Spiazzi: «Risate e spunti di riflessione, nella speranza di tornare a valorizzare i professionisti del settore teatrale».
“Gli uomini non conoscono il bene fino a quando non sono in miseria”. È questa l’amara sentenza che racchiude il significato de La Bancarotta, brillante commedia in tre atti di Carlo Goldoni che lunedì 20 luglio alle 21, nell’ambito dell’Estate Teatrale Veronese, verrà messa in scena dalla Compagnia Cantieri Invisibili in co-produzione con CAST (Comunicazione Arte Spettacolo Teatro), nella splendida cornice del Teatro Romano.
Sul palco un cast di professionisti ben noti a Verona, quali Alberto Bronzato, Giulia Cailotto, Andrea De Manincor, Ermanno Regattieri e Simone Toffanin, diretti dal regista e attore Matteo Spiazzi.
«La Commedia dell’arte e il linguaggio delle maschere sono gli ambiti che più ho approfondito nel corso della mia formazione, e sui quali continuo a fare ricerca – afferma Spiazzi –. È stata una bella sfida decidere di tornare sul palcoscenico in questo periodo di limitazioni dovute alle norme di sicurezza contro il Covid19, soprattutto perché abbiamo optato non per un monologo ma per una produzione complessa, con attori, un musicista e tutto il resto. La Commedia dell’arte è però un genere che meglio di altri si adatta alle necessità del momento storico che stiamo vivendo, visto che di per sé prevede una certa distanza tra i personaggi sulla scena».

Matteo Spiazzi
Ambientato a Venezia, lo spettacolo ha come protagonista la celeberrima maschera di Pantalone, interpretato proprio da Spiazzi, in una versione goldoniana diversa, capovolta: un Pantalone non più nei panni del buon padre di famiglia o della sua tradizionale caricatura di avaro mercante veneziano, ma nel ruolo di vecchio scialacquatore che, a causa dei propri vizi e di una certa superficialità, manda in rovina affari e famiglia, mentre una serie di “avvoltoi” profittatori lo circondano desiderosi di arraffare le sue ultime ricchezze.
«Aspetto più interessante della commedia è proprio quello di un Pantalone scostato dalla sua tipologia più consueta, che Goldoni utilizza senza dubbio come metafora di qualcos’altro – spiega ancora Spiazzi –. La sua non è solo la storia di un mercante fallito: La Bancarotta rappresenta il fallimento di una società intera, di un modo di vivere che non è più possibile sostenere. Una vera e propria “bancarotta delle relazioni”, in cui il padre si mangia l’eredità dei figlio, lasciando il peso dei propri debiti sulle spalle delle generazioni successive: una possibilità di riflessione estremamente attuale per il pubblico contemporaneo, che ci ha convinti nella scelta di questo testo, tra l’altro uno dei meno rappresentati di Goldoni».

La Bancarotta, di Carlo Goldoni.
I personaggi della Commedia dell’arte rivivranno sul palcoscenico grazie alle maschere del maestro Roberto Maria Macchi e ai costumi di Caterina Duzzi e Germana Turri. Ad accompagnare gli attori anche il fisarmonicista Giuliano Ferrari. Audio e luci di Francesco Bertolini.
«È una grande emozione per noi quella di poter tornare dopo tanto tempo a recitare in un luogo suggestivo come il Teatro Romano di Verona – conclude Spiazzi –. Coronavirus permettendo, speriamo davvero in altre future occasioni di ripartenza e di ri-valorizzazione di tutti i professionisti del settore teatrale».
Serena Ferraro

Serena Ferraro, veronese, studentessa di Lettere presso l'Università degli Studi di Verona. Ho sempre amato scrivere, viaggiare, studiare e approfondire. Ogni aspetto della nostra società mi incuriosisce e mi appassiona: conoscerla nella complessità dei suoi elementi significa potersi muovere con consapevolezza e maturità nel mondo che ci circonda. Per questo ritengo che il buon giornalista abbia come primo diritto e dovere quello di fornire un'informazione completa, precisa e trasparente. ferraro.serena99@gmail.com
