La Soprintendenza ha bocciato la proposta dello scorso febbraio di un rinnovo che prevedeva un nuovo ingresso dall’ex palazzina Armani e un nuovo percorso museale inserito nel sistema dei musei civici cittadini. I commenti di Benini, La Paglia, Vallani e Bertucco.
Lunedì 22 giugno – «L’epidemia non c’entra nulla con lo stallo del progetto di riordino degli ingressi che la città attende, non da febbraio, ma da almeno sei anni». Sono queste le dichiarazioni del gruppo consiliare Pd Federico Benini, Elisa La Paglia e Stefano Vallani dopo la riapertura di sabato 20 giugno della Casa di Giulietta e del suo cortile, che ha visto una lunga coda attendere il turno per il proprio ingresso sito in via Cappello.
Nodo della questione, il fermo della Soprintendenza al progetto di rinnovo proposto dall’Amministrazione, che prevedeva un nuovo ingresso dall’ex palazzina Armani e un nuovo percorso museale inserito nel sistema dei Musei Civici cittadini, oltre che una nuova dotazione tecnologica e multimediale. A tornare in discussione, anche l’ipotesi dell’ingresso a pagamento nel cortile dell’eroina shakespeariana: anche per questa idea, infatti, la Soprintendenza ha specificato che «l’ingresso è obbligato dal volto di via Cappello, come ora, e biglietteria unica con la Casa-museo».
Parere similare a quello dei consiglieri Pd, anche quello del Consigliere comunale di Verona e Sinistra in Comune Michele Bertucco, che ritiene «sconcertante che negli ultimi sette anni si sia discusso di aria fritta. Ora è tutto da rifare, perché sia l’attuale amministrazione Sboarina che quella di Flavio Tosi, hanno voluto mettere mano ad un sito del genere senza il parere preventivo delle autorità competenti, che di fatto ha bocciato il progetto».

