Un questionario traccia l’identità dei potenziali turisti. Igiene e pulizia al primo posto, i mesi autunnali preferiti da chi ama arte e cultura. Visite a piedi e in bicicletta.
Mentre alcune regioni e province d’Italia fanno a gara per accaparrarsi i clienti a colpi di bonus vacanza e formule 3×2, Verona si attrezza per la riapertura degli hotel ai turisti sulla base delle nuove linee guida pubblicate da Regione Veneto all’alba della riapertura: informazioni, distanze, mascherina obbligatoria per gli ospiti negli spazi comuni, disinfezione continua.
Stefano Brusco, da due anni presidente del Gruppo Giovani Albergatori di Verona, ha già attrezzato il suo hotel-ristorante con indicazioni, nastri segnapercorso e dispositivi di sicurezza anche se è consapevole che a Verona dovrà trascorrere molto tempo prima di rivedere i flussi di stranieri a cui la città si era abituata nonostante il governo austriaco abbia autorizzato i turisti dalla Germania e dalla Svizzera potranno attraversare l’Austria per raggiungere l’Italia.

Stefano Brusco
Dalle vie del centro storico di Verona continueranno comunque a mancare cinesi e russi; perciò, per prepararsi meglio ad accogliere il turista italiano, il Gruppo Giovani Albergatori ha diffuso un questionario rivolto a connazionali potenziali clienti e turisti di città d’arte. Ad oggi, su poco meno di 400 risposte, tra le motivazioni che porterebbero a preferire una struttura ricettiva invece di un’altra compare l’attenzione all’igiene e alla pulizia (40,5%), seguita dalla posizione e poi dal prezzo (20,4%). Più del 70% continua a preferire la colazione servita al tavolo, possibilmente in un hotel (59,8%). Il periodo preferito per soggiornare in una città d’arte è quello autunnale dei mesi di ottobre e novembre ma con una permanenza che rimane di massimo tre giorni: solo il 29% rimarrebbe anche cinque giorni e solo il 7,3% dai cinque ai sette giorni. La maggior parte degli intervistati preferisce muoversi a piedi (63%) oppure in bicicletta (16%) ed è interessato soprattutto a musei e attrazioni gratuite.
Tra le idee di Brusco per convincere gli italiani a visitare Verona c’è una nuova Verona Card, che coinvolga anche il lago di Garda e la provincia veronese: «Intercettare i turisti del lago è utile per prolungare il tempo di permanenza, per esempio organizzando un sistema di trasporti con navette a basso costo oppure parcheggi gratuiti o prezzi agevolati».

Lazise, Lago di Garda
Secondo i Giovani Albergatori di Verona un aiuto agli hotel del centro potrebbe arrivare anche dall’organizzazione di eventi musicali all’aria aperta, con il mantenimento delle distanze di sicurezza, così come l’ingresso gratuito per la visita a monumenti inutilizzati per gli usuali programmi culturali come il Teatro Romano e l’Arena.
E proprio in Arena Brusco si immagina ritornare il grande sport. «Una partita di tennis tra campioni del mondo, magari con una platea ristretta ma comunque un evento ad alta risonanza mediatica», come nel 2015 quando Verona ospitò per la Grande Sfida i nomi del tennis mondiale John McEnroe, Henri Leconte, Mats Wilander e Sergi Bruguera o come nel lontano 2001 quando Boris Becker, Roger Federer, Carlos Moya e Andrea Gaudenzi si esibirono in un quadrangolare di spettacolo e sport proprio nell’anfiteatro veronese.
Annalisa Mancini

Annalisa Mancini è nata il 25 dicembre 1979, frequenta l’istituto tecnico per corrispondenti in lingue estere. Dal lago di Garda, dove vive fino al 1998, si trasferisce prima a Trieste per gli studi in Scienze Politiche e poi a Berlino. Completa il suo sguardo sul mondo viaggiando, leggendo e scrivendo, è interessata soprattutto al giornalismo d’inchiesta, alla politica nazionale e internazionale e alle questioni ambientali. Tornata a Verona, fonda una sezione di Legambiente e lavora anche come editor e correttrice di bozze. Ha collaborato con Il Piccolo di Trieste, ilveronese.it, ilgardesano.it, Il Corriere del Garda, Radio Garda FM, RuotaLibera di FIAB, corriereditalia.de. mancini.press@gmail.com
