Dal Gruppo Cultura di Traguardi Movimento Civico, riceviamo e pubblichiamo.
“L’apertura della biblioteca civica è un bel segnale”, “La Civica è il primo presidio culturale che torna dal vivo” aveva annunciato qualche settimana fa l’assessore Francesca Briani, ma purtroppo ancora una volta dietro ai toni trionfali dell’Amministrazione si nascondeva il nulla.
La data di riapertura era fissata per il 18 maggio, ma siamo al 25 e la Biblioteca Civica resta chiusa. Un segnale grave, soprattutto considerato che si tratta di una delle poche grandi biblioteche del Veneto a non aver riaperto. Eppure tutto possiamo dire, ma non che sia mancato il tempo per organizzarsi, specie perché il servizio per ora sarebbe limitato a prestito e riconsegna.
Il lungo sonno della Civica, e più in generale della cultura a Verona, è un segnale allarmante, tanto per i moltissimi utenti, soprattutto studenti delle scuole e dell’Università, che avrebbero urgente bisogno di questo servizio avvicinandosi il periodo degli esami.
Ma anche per i lavoratori, che ad oggi sono ancora lasciati privi di notizie certe sulla ripresa delle attività, e per tutti i cittadini: la Civica è un presidio culturale importante, ma non basta ripeterlo per valorizzarla. Siamo ormai a fine maggio, e le giustificazioni sono finite: il tempo per approntare i protocolli c’era, e se tante attività private si sono date da fare, sostenendo sforzi e costi extra, per arrivare puntuali all’appuntamento con la riapertura, le Istituzioni cittadine avrebbero dovuto avere la medesima solerzia, non foss’altro per infondere fiducia ai cittadini.
Tra annunci spot e retromarce, tra cautele eccessive per riaperture gestibili ed eventi diffusi e piani faraonici, come quello sull’Arena di cui tutti sappiamo ancora troppo poco, maestranze comprese, la ripresa per la cultura veronese si annuncia davvero faticosa. E con la stagione estiva alle porte, questo è segnale assai poco rassicurante per un settore che ha forte bisogno di ripartire.
Gruppo Cultura Traguardi Movimento Civico