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Interviste

La riapertura dei luoghi di culto e le comunità non cattoliche

Ecco come Musulmani, Luterani, Valdesi, Evangelici di Verona stanno affrontando l’emergenza Coronavirus a seguito dei Protocolli siglati con il Governo

Chiesa Valdese

INTERVISTA – Ad integrazione del Protocollo firmato tra il ministero dell’Interno e la Cei, in data 15 maggio sono stati siglati i protocolli con le rappresentanze delle comunità di fede non cattolica, elaborati tenendo conto della specificità di ogni confessione.

Si legge nella Nota del Viminale: “Un nuovo traguardo che ha inteso valorizzare il confronto e il dialogo da parte del Viminale con tutte le diverse confessioni religiose presenti sul territorio nazionale, nell’esercizio della sua missione istituzionale di garante della libertà di culto.” Un culto che, qualunque sia la sua fisionomia, ha desiderio di condivisione anche orizzontale e non solo verticale.

Siamo riusciti a raggiungere alcune comunità religiose non cattoliche presenti a Verona. Vi proponiamo i loro commenti circa la riorganizzazione della religiosità in presenza e in ossequio a queste disposizioni.

Ali Ashraf, Presidente della Comunità islamica di Verona: «In considerazione delle numerose raccomandazioni dell’Islam di preservare la propria salute e quella degli altri – il profeta Mohammed stesso, possano le preghiere di Dio e la pace essere su di lui, ha raccomandato di evitare l’attrito tra le persone in caso di epidemia (sfuggì dal lebbroso come sfuggisse da un leone) – i musulmani veronesi ed in particolare i frequentatori del Consiglio Islamico di Verona (CIV) si stanno preparando a seguire alla lettera tutti i provvedimenti di prevenzione richiesti dal nostro governo».

Ali Ashraf

Ali Ashraf

«Il direttivo del Consiglio Islamico di Verona, vista la grande difficoltà a controllare l’enorme numero di fedeli che durante gli ultimi dieci giorni del mese di Ramadan desiderano celebrare la preghiera e la veglia notturna ha deciso, in armonia con l’indicazione dell’UCOII, un’apertura graduale delle sale di preghiera a partire dal giorno 25 maggio, subito dopo la festa di fine Ramadan».

«L’apertura verrà suddivisa in due fasi: durante la prima settimana si celebrerà solo la preghiera del mattino, che è la preghiera in cui è più facile gestire i flussi dei fedeli e poi dal 2 giugno si eseguirà anche la preghiera del tramonto (al Maghrib) dopodiché si valuterà».

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«Per ora la cerimonia del venerdì è temporaneamente sospesa fino a data da definirsi. Le lezioni di teologia islamica e i corsi di formazione e di sviluppo umano continueranno per via telematica. Inoltre, continueranno normalmente le altre attività già intraprese per l’emergenza Covid 19, il sostegno psicologico e morale alle famiglie, la distribuzione di alimenti e viveri alle famiglie bisognosi, la donazione di sangue, la distribuzione di mascherine, il progetto di portare piatti di cuscus agli ospedali veronesi come segno di riconoscimento e ringraziamento agli operatori sanitari».

«Tutto questo nell’augurio che Dio possa proteggere l’Italia da ogni calamità e malattia e sollevarla più presto possibile dall’attuale pandemia Covid19, così da riuscire a tornare presto a goderci la vita e la preghiera senza restrizioni».

Georg Reider, Pastore Chiesa Evangelica Luterana Verona-Gardone: «Come tutte le comunità religiose anche la comunità evangelica Luterana di Verona-Gardone soffre della mancanza di potersi incontrare per la preghiera comune. La nostra comunità è una comunità piuttosto piccola e proprio per questo gode dell’atmosfera familiare. Così per esempio c’è l’abitudine che, quando si arriva al culto, si salutano le sorelle e i fratelli dandosi la mano o abbracciandosi prima di andare al proprio posto».

Georg Reider

«Questo a mio parere è un segno importante di comunione, di accettazione e di fratellanza. Dopo la liturgia quasi tutti rimangono ancora per parlarsi, per prendere un caffè, un succo o qualche volta anche un bicchierino di vino. A tutti questi segni dobbiamo rinunciare almeno per i prossimi mesi. Un’altra particolarità della liturgia protestante è che tutti i fedeli partecipano alla comunione, ricevendo il corpo di Cristo e il sangue di Cristo; così rispondiamo all’invito o comando di Cristo “mangiate e bevetene tutti”».

«Il fatto che tutti i fedeli ricevano il corpo e il sangue di Cristo è stata una conquista della Riforma Protestante che ha distinto le Chiese Luterane da quella cattolica. Vogliamo celebrare sotto le condizioni difficili delle prescrizioni attuali proprio questo segno che collega la liturgia protestante alla chiesa primitiva. In questi giorni ci incontreremo per confrontarci riguardo a come organizzare i culti in questa fase II del Coronavirus e penso che sarà molto difficile e impegnativo il fatto di voler preparare il tavolo della parola e il tavolo del corpo e del sangue di Cristo sotto queste condizioni. Ma l’impegno stesso è apprezzamento dei segni con i quali il Signore ci accompagna, anche e prima di tutto in questi tempi difficili».

Pastora Laura Testa, Chiesa Valdese Unione delle Chiese Metodista e Valdese: «Noi non riapriamo questa domenica, probabilmente riapriremo intorno al 15 giugno. Abbiamo preso questa decisione per motivi di cautela perché la nostra popolazione ha anche bambini e tanti anziani e domenica solitamente riempiamo la chiesa quindi preferiamo attendere che la curva epidemiologica scenda ulteriormente».

«Continuiamo con i nostri culti su Zoom e sui vari canali online perché la vita è molto preziosa e perché speriamo di avere con noi anche i bambini alla riapertura. Si trattava di un’opzione aperta: il protocollo era nazionale, ma ovviamente non tutte le aree sono state colpite in egual misura. È stata una scelta dolorosa, ma la nostra speranza è di poterci rincontrare tutti, più a lungo senza dover avere sempre una paura timorosa».

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Pastora Laura Testa

«Tutte le nostre iniziative già messe in atto continuano, anzi sono state intensificate e abbiamo l’ordine dell’idea del 15 giugno con la riserva di monitorare l’andamento dell’epidemia ed essere pronti ad anticipare. Siamo infatti pronti dal punto di vista tecnico (squadra già approntata, conteggi, materiali protettivi), abbiamo apprezzato ciò che ci è stato chiesto, ma nonostante questo ci resta un margine di dubbio che ci lascia titubanti».

«Abbiamo adottato una misura di sicurezza in più e crediamo di non essere da soli: è possibile che altre Chiese Metodiste e Valdesi facciano lo stesso. Condivido le parole di un pastore della comunità, Davide Rostan: “Mi piacerebbe che noi dicessimo «Grazie, noi apriamo per ultimi», o in ogni caso quando ci sarà massima sicurezza, perché pensiamo che le esigenze di altri siano prioritarie rispetto alle nostre.[…] Non si tratta dunque di preferire il culto online, anzi, ma di dire: «noi ci accolliamo il culto online ancora per un po’ anche se non ci piace tanto, lo facciamo in favore di chi oggi non può fare a meno di uscire perché altrimenti non arriva alla fine del mese”».

Pastore Evangelico Mauro Stevanato, Chiesa Cristiana Evangelica “Assemblee di Dio in Italia” di Verona: «Questa apertura è fortemente condizionata dall’osservanza di alcune precise condizioni che non sono né derogabili e neppure modificabili; queste misure non devono apparirci come una limitazione della nostra libertà di culto, ma come indispensabili misure per il contenimento di questa terribile pandemia».

«Fin dal pomeriggio di domenica, abbiamo iniziato ad organizzare quanto necessario per rendere il nostro locale di culto più accogliente possibile, nel rispetto delle misure di contenimento. Abbiamo apportato delle variazioni ai consueti appuntamenti ordinari che avevamo prima dell’emergenza e, per il momento, terremo solamente il culto principale. Il primo culto si terrà domenica 24 maggio alle ore 18.00, mentre dalla prossima settimana verranno organizzati altre riunioni di culto per consentire a tutta la comunità la presenza in tutta sicurezza».

Pastore Mauro Stevanato

«Ogni culto verrà trasmesso anche nei canali digitali, per raggiungere coloro che per ragioni di salute o di precauzione, non potranno partecipare personalmente. Il nostro locale riesce ad accogliere nella sala interna la capienza massima consentita per un locale chiuso di 200 partecipanti. Abbiamo scelto di adottare delle misure migliorative ai limiti imposti dal protocollo, tenendo una distanza sensibilmente superiore tra i posti a sedere e adottando la misurazione della temperatura corporea con termo laser all’ingresso per tutti i partecipanti».

«Per tutto il periodo estivo, ci stiamo organizzando per svolgere il culto nel nostro giardino esterno con maggiore sicurezza e maggiore capienza, nel rispetto delle misure previste. Abbiamo fatto la scelta di tutelare il più possibile la salute di ogni partecipante e di dimostrare anche in questo una buona testimonianza cristiana. Continuiamo a confidare nel Signore, per la Sua guida e per la Sua protezione, in attesa fiduciosi di una Sua completa liberazione! Nel Vangelo di Giovanni cap.16 verso 33 si legge infatti: “Vi ho detto queste cose, affinché abbiate pace in Me. Nel mondo avrete tribolazione; ma fatevi coraggio, Io ho vinto il mondo”».

Marika Andreoli

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Written By

Marika Andreoli, lombarda, laureata in Filosofia presso l'Università di Torino. Studentessa in Editoria e Giornalismo all'Università di Verona. Con una grande passione per libertà e verità ha la valigia sempre pronta per studi e viaggi. Il suo obiettivo: scrivere di luoghi, storie e persone per tutta la vita. marikaandreoli@gmail.com

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