Dio spinge ognuno di noi ad uscire dal nostro guscio

Dal Vangelo di Giovanni

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre, lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete, perché egli rimane presso di voi e sarà in voi. Non vi lascerò orfani: verrò da voi.  Ancora un poco e il mondo non mi vedrà più; voi invece mi vedrete, perché io vivo e voi vivrete. In quel giorno voi saprete che Io sono nel Padre mio e voi in me e io in voi. Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi è colui che mi ama. Chi ama me sarà amato dal Padre mio e anch’io lo amerò e mi manifesterò a lui». Giovanni 14, 15-21.

Per Gesù credere vuol dire amare. Credere vuol dire vivere una profonda relazione d’amore. Non si crede solo con la testa, con la ragione. Occorre anche il cuore, i sentimenti, gli affetti, la persona nella sua interezza. «Se mi amate». La parola magica è proprio quel “se”.

Gesù non dice: devi! Ma: se vuoi. Entra con delicatezza. In punta di piedi. Gesù non costringe nessuno. Non ti minaccia. Non ti ricatta. Propone, non impone, non ordina. Ti lascia libero. Puoi accettarlo o puoi rifiutarlo. Il vero amore richiede sempre la piena libertà.

Bella la sintesi che ha fatto Sant’Agostino: “Ama e poi fa quello che vuoi”. Ma concretamente che cosa vuol dire amare Dio, amare Cristo? Non sono delle persone che vedo, che tocco, che sento. Gesù aggiunge un altro aspetto molto importante: «Se mi amate osserverete i miei comandamenti».

Non dice: dovete osservare. Non è un ordine ma una constatazione. Per Gesù infatti osservare i suoi Comandamenti non è un dovere, ma una conseguenza logica dell’amare. Se mi ami osservi la mia vita. Se mi ami diventi come me.

Se uno ama, diventa colui che ama. Amare trasforma la vita.  Amare Cristo vuol dire vivere come lui. E lui ci ha lasciato un solo comandamento: “amatevi gli uni gli altri come io vi ho amato”. E come esempio concreto per spiegare che cosa voleva dire per lui amare, si è messo a lavare i piedi dei suoi discepoli.

Quindi se credere in Dio, concretamente vuol dire amare, devo rendermi conto che amo Dio solo quando anch’io come Gesù mi chino a lavare i piedi all’altro e non mi permetto mai di giudicare, di condannare, di escludere.

Forse oggi nel tempo del coronavirus, amare Dio può voler dire semplicemente mettersi la mascherina, come presa di coscienza che la salute dell’altro dipende dal mio senso di responsabilità. Vuol dire anche pensare ai molti che hanno perso il lavoro, e alle tante famiglie o immigrati che non hanno il minimo necessario per sopravvivere.

Vuol dire non dimenticarsi che il virus è globale e in Amazzonia e in tanti posti dimenticati dell’Africa e del mondo, ci sono ogni giorno migliaia di morti abbandonati da tutti. Questo, lo sappiamo tutti, non è facile. Per questo Gesù assicura i suoi discepoli e tutti noi: «Non vi lascio soli. Vi mando lo Spirito. Io vivo e voi vivrete».

Dio è quella forza, quella energia che, nel rispetto delle nostre libertà, spinge ognuno di noi ad uscire dal nostro guscio individualistico per inventare il futuro. Vivere e far vivere. Questo è anche il nostro impegno. Imparare ad amare per aiutare a vivere.

Don Roberto Vinco
Domenica 17 maggio 2020