Firmato un protocollo tra Comune, Prefettura, Ulss 9 Scaligera e Diocesi. Per il direttore Girardi è in diminuzione l’incidenza del Covid-19. Sboarina: «Non lasciamo indietro nessuno».
Venerdì 8 maggio – «Questa mattina è stato firmato un protocollo tra Comune, Prefettura, Ulss 9 Scaligera e Diocesi di Verona per accogliere le persone positive al Coronavirus sprovviste di una casa dove rimanere in quarantena».
Così palazzo Barbieri, sul protocollo che prevede l’ospitalità presso la struttura San Fidenzio per persone senza casa e che devono osservare le misure della quarantena obbligatoria in quanto positive asintomatiche al virus COVID-19, o dell’isolamento fiduciario perché entrate in contatto diretto con soggetti contagiati.
L’accordo, valido fino al termine dello stato di emergenza, individua i soggetti attuatori e i rispettivi interventi. Il Comune, attraverso i Servizi sociali, provvede alla fornitura dei pasti, alla pulizia e sanificazione dei locali della struttura, mentre la Diocesi mette a disposizione gratuitamente la Casa di Spiritualità San Fidenzio, attrezzata con 40 posti letto e ritenuta idonea per assolvere alla funzione richiesta.
L’Ulss9 effettua i controlli sanitari, garantisce il trasporto in sicurezza degli ospiti ai fini dell’inserimento nella struttura e si impegna a individuare altra idonea collocazione del beneficiario in caso di sviluppo di sintomatologia durante il periodo di ospitalità; la Prefettura garantisce il coordinamento dell’attività di ospitalità.
Il documento è stato firmato questa mattina in municipio dal sindaco Federico Sboarina, insieme all’assessore ai Servizi sociali Stefano Bertacco, dal Prefetto Donato Giovanni Cafagna, dal direttore generale dell’Ulss 9 Scaligera Pietro Girardi e da mons. Cristiano Falchetto in rappresentanza della Diocesi Veronese.
«Attraverso la collaborazione delle istituzioni – dichiara il sindaco Sboarina –, riusciamo a dare una risposta concreta a situazioni di particolare disagio e marginalità, rese ancora più complicate dall’emergenza sanitaria. Penso ai senza tetto, ma anche agli anziani soli che, senza alcun familiare, rischierebbero di vivere il periodo di quarantena senza cure e assistenza. Una soluzione che incontra anche le esigenze del nostro carcere, laddove si presentino casi di detenuti in dimissione ma positivi al Covid-19 e che, come già accaduto, non abbiano un luogo dove rimanere in protezione. Uno sforzo che ci vede in prima linea dall’inizio dell’emergenza, con l’obiettivo non solo di salvaguardare la salute di tutti i cittadini, ma anche di non lasciare indietro nessuno, mettendo in campo azioni e progetti per risolvere tutte le criticità legate sia alla situazione sanitaria che alle difficoltà economiche».
«Ringrazio tutti coloro che hanno consentito di arrivare in così breve tempo alla sottoscrizione del protocollo – ha detto il Prefetto Cafagna -. Queste settimane di emergenza sanitaria sono state caratterizzate senz’altro dalla responsabilità dimostrata da tutte le istituzioni, che hanno collaborato e fatto squadra dal primo momento».
Per quanto riguarda l’andamento dell’emergenza sanitaria, per il direttore Girardi «l’incidenza della malattia è in netta diminuzione, anche se la provincia di Verona mantiene purtroppo il primato del Veneto per numero di contagi. Non solo le negativizzazioni stanno superando le positività, ma stiamo assistendo ad una mutazione del virus per cui alcuni pazienti guariscono già in terapia intensiva, senza i passaggi precedentemente necessari».

