Chiesta una ripartizione equa delle risorse statali secondo il numero degli abitanti e dei contagiati. Sboarina: «Noi tra i più colpiti».
Martedì 21 aprile – È stato presentato questa mattina dai sindaci delle città capoluogo del Veneto, tramite web conference dalla Smart Control Room dell’Isola Nova del Tronchetto di Venezia, un documento inviato al Governo contenente venti proposte per aiutare gli enti locali e far sì che i comuni possano essere il motore della ripartenza.
I firmatari sono i sindaci Federico Sboarina per Verona, Luigi Brugnaro per Venezia, Mario Conte per Treviso, Francesco Rucco per Vicenza, Sergio Giordani per Padova, Jacopo Massaro per Belluno e Edoardo Gaffeo per Rovigo.
Obiettivo del documento, come dichiarato dal sindaco Sboarina, è eliminare la burocrazia: «È fondamentale che il riparto delle risorse statali – ha puntualizzato il sindaco – che tutte le misure di sostegno alla ripresa tengano conto delle specificità venete, vigileremo su questo. Servono nuovi strumenti e la parola d’ordine deve essere velocità».
Nodo principale delle richieste al Governo è che i 3 milioni e mezzo destinati a comuni e province «vengano ripartiti in maniera equa». I parametri su cui si richiede che avvenga la ripartizione sono il numero degli abitanti e quello dei contagiati.
«È innegabile che questa pandemia ha avuto un impatto differente sul territorio nazionale – ha concluso Sboarina – e noi siamo tra i più colpiti. Purtroppo per i nostri capoluoghi, forti dal punto di vista turistico, culturale e imprenditoriale, l’effetto è ancor più devastante. Solo per il comune di Verona abbiamo già calcolato un disavanzo di circa 50 milioni di euro. Ma i danni saranno altissimi per tutto il sistema economico, a partire dalle nostre eccellenze, come l’Arena e la stagione lirica».