L’Amministrazione comunale crea un pool di lavoro a sostegno di urbanistica, lavori pubblici ed edilizia privata. Previsto un costo di suolo pubblico pari a zero per un periodo di tempo uguale allo stop dei lavori.
L’Amministrazione, infatti, avrebbe previsto un costo di suolo pubblico pari a zero per un periodo di tempo uguale allo stop dei lavori. In sostanza, nel primo periodo di ripresa della attività, le ditte non dovranno farsi carico di tale contributo.
Inoltre, per agevolare la ripresa del settore edilizio tramite una sburocratizzazione, l’Amministrazione ha creato un pool chiamato Gruppo di lavoro Restart: per urbanistica, lavori pubblici ed edilizia privata lavorerà un gruppo di esperti a cui, come spiega il Comune, «partecipano professionalità rappresentative di tutta la città».
Obiettivo principale è quello di velocizzare gli iter e i processi decisionali nel settore dei lavori pubblici e delle costruzioni, in vista della cosiddetta Fase 2. «Sul tavolo – dichiara palazzo Barbieri –, ci sarebbero già alcune proposte e richieste da parte degli ordini professionali e di categoria, ma anche idee e progetti per agevolare la ripresa del comparto edilizio».
«Le misure adottate dalla giunta – dichiara l’assessore all’Urbanistica Ilaria Segala –, vanno nella direzione di agevolare ditte e professionisti che hanno visto interrompere la propria attività e fermare cantieri già avviati. Il settore edilizio è uno dei motori della nostra economia, cerchiamo di supportarlo su più fronti, ascoltando esigenze e richieste di tutte le categorie interessate. C’è bisogno di snellire le procedure burocratiche e velocizzare i tempi tra un’istanza e l’altra, fermo restando che i vincoli rimangono tali e vanno rispettati».


Sandra
22/04/2020 at 08:44
“…Il settore edilizio è uno dei motori della nostra economia, cerchiamo di supportarlo su più fronti, ascoltando esigenze e richieste di tutte le categorie interessate… “.
Motore della nostra economia non significa cementificare tutta la città, lottizzare ogni spazio verde rimasto dando ascolto a chiunque si faccia avanti con nuove proposte di costruzioni residenziali e commerciali. Si fa girare il motore anche recuperando aree dismesse (senza aumentarne o stravolgerne l’originaria struttura), completando lavori abbandonati, vedi area ex – vini Pasqua di viale Venezia o via Ghetto a Santa Lucia. Senza contare che a Verona ci sono centinaia di appartamenti vuoti, nuovi ma invenduti, tanto che molti vanno all’asta. Questo significa supportare il motore? A Verona mi pare si ascolti solo una campana, quella di chi vuole fare soldi a danno della salute dei cittadini, i cui bisogni ed esigenze, al contrario, non vengono mai ascoltati. Bene diceva Orwell…
Enrico
21/04/2020 at 10:44
Ottimo, una sola domanda: perché analogo principio non vale viceversa per i comuni cittadini? Perché chi abita e lavora a Verona Sud deve pagare per intera quota annua Tasi, Imu ed altri balzelli anche se per molte giornate l’anno non può fruire di normale vivibilità, libera circolazione, parcheggi, stante le prevaricanti ordinanze puntualmente emesse dal Comune per le manifestazioni fieristiche?
In secondo luogo perché i normali cittadini debbono similmente pagare per intero le tasse comunali anche se il Comune non garantisce agli stessi cittadini i previsti e necessari standard urbanistici, in primis il verde di mitigazione?
Forse aveva ragione Orwell quando scriveva che “Tutti gli animali sono uguali, ma alcuni sono più uguali degli altri”?