È morto all’età di 100 anni uno dei veronesi più illustri. Architetto, ma anche anche restauratore, urbanista, docente, artista e presidente di numerose istituzioni. «Una persona che fino alla fine ha saputo spendersi per la crescita della propria comunità e alla quale dobbiamo molto».
«Una figura straordinaria, che ha lasciato un segno profondissimo nel corso del Ventesimo secolo – Così il Sindaco di Verona Federico Sboarina commenta la scomparsa, all’età di 100 anni, dell’architetto Libero Cecchini –. Una persona che fino alla fine ha saputo spendersi per la crescita della propria comunità e alla quale Verona deve molto. Ricostruzioni e restauri che portano la sua firma sono visibili nella Basilica di San Zeno, a Castelvecchio, fino agli Scavi Scaligeri. Cecchini resterà per sempre una delle figure di riferimento della rinascita urbanistica cittadina, di cui ha scritto numerose pagine durante i suoi 70 anni di professione. Alla sua famiglia le più sentite condoglianze da parte di tutta l’Amministrazione comunale e il cordoglio di tutta Verona, che oggi perde una delle sue pietre miliari».

Libero Cecchini, Federico Sboarina, Ilaria Segala
«Cecchini è stato un punto di riferimento per tante generazioni che in lui hanno trovato una fonte inesauribile di sapere – commenta l’assessore all’Urbanistica Ilaria Segala. I suoi interventi, che ogni giorno potremo continuare ad ammirare passeggiando per le strade cittadine, resteranno a testimonianza di quanto ha fatto per Verona. Dal dopoguerra ad oggi, Cecchini non ha mai smesso di lavorare per il miglioramento e la salvaguardia della nostra città. Lo ricorderemo sempre con grande ammirazione. Resterà per tutti un esempio di lungimiranza e competenza».
Così Amedeo Margotto, presidente dell’Ordine degli Architetti della Provincia di Verona, ricorda Cecchini: «Per generazioni di architetti veronesi è stato un riferimento, una presenza costante grazie a molti dei suoi lavori che hanno segnato il volto della città. Iscritto al nostro Albo con il numero 17, Cecchini è stato l’interprete principale di una figura di architetto avvolta in una dimensione artigianale, ma che ha fondato un agire professionale fatto di pensiero e materia, metodo e tecnica, ispirazione poetica e capacità organizzativa».
A Libero Cecchini sarà intitolata la Sala Consiliare dell’Ordine degli Architetti nella sede M15 agli ex Magazzini Generali.

Libero Cecchini, Federico Sboarina


Dino POLI
21/04/2020 at 23:43
Ho avuto l’onore e il piacere di lavorare insieme all’arch Cecchini in una Commissione Comunale che esaminava le tesi di laurea dei giovani veronesi, io leggevo le tesi di tecnologia, lui quelle di architettura e di arte, ed abbiamo chiaccherato più volte insieme con piacere e curiosità, da parte mia. Dopo di allora quando sono venuto a contatto con suoi interventi di restauro storico a Verona ho guardato quelle opere con nuova attenzione, come il Santuario di Lourdes, che egli restaurò portandolo a opera pubblica, sacra dopo la storia militare; o il Ponte Pietra, che lui curò nella ricostruzione, recuperando i blocchi murari nell’Adige; o il Ponte di Castelvecchio, anch’esso distrutto il 25 aprile 1945 dai tedeschi in fuga. Avendo conosciuto di persona il vecchio architetto avevo nuovi occhi per vedere e ammirare !