Confartigianato Moda e Imprese si rivolge al Premier Conte, Confagricoltura accoglie le candidature di giovani e operai disoccupati e l’Università raccoglie fondi per gli ospedali.
«C’è un settore produttivo, quello della moda italiana, da far ripartire subito con misure di rilancio per le 80.000 micro e piccole imprese con 373.000 addetti che rappresentano la stragrande maggioranza delle aziende del fashion made in Italy. Occorre concentrare le risorse sulle imprese che producono valore in Italia».
Questo l’appello che Confartigianato Moda ha rivolto, con una lettera il 31 marzo, al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, al quale ha sottolineato le ripercussioni dell’epidemia da Covid-19 su questo settore di punta della manifattura made in Italy.
In provincia di Verona il settore artigiano della moda conta 977 imprese, che danno lavoro a 3.215 addetti. «La categoria – ha sottolineato Tommaso Tedesco, Presidente di Confartigianato Moda Verona – chiede che, a emergenza sanitaria superata, il Governo attivi un piano in cui, oltre alle risorse, si preveda un nuovo approccio finalizzato a promuovere sul mercato nazionale e all’estero il valore artigiano delle nostre produzioni della moda».
Oltre al sostegno dell’occupazione con gli ammortizzatori sociali per tutti i casi di crisi aziendali, Confartigianato Moda chiede una iniezione di liquidità, con garanzia pubblica al 100% e con modalità semplificate e accelerate, tassi agevolati e piani di rientro a lungo termine.
Mercoledì 1 aprile alle ore 15.00, inoltre, il presidente di Confartigianato Imprese Verona Roberto Iraci Sareri, terrà una diretta su Facebook per rivolgersi ai parlamentari veronesi e agli imprenditori artigiani per chiarire i bisogni, le esigenze e le richieste degli imprenditori veronesi.
Nel mentre giovani, stagionali della ristorazione, operai dell’industria veronese rimasti senza lavoro, hanno inviato a Confagricoltura Verona le loro richieste per lavorare alla raccolta delle fragole che inizierà la prossima settimana.
Le richieste arrivano anche dall’Emilia Romagna e dal Trentino in seguito all’appello di Piergiovanni Ferrarese, presidente dei giovani di Confagricoltura Verona, che, data l’emergenza manodopera causata dalla mancanza dei braccianti dell’Est Europa, bloccati nei loro Paesi, aveva proposto di reclutare nei campi tutti quei ragazzi che sono a casa per la chiusura di bar e ristoranti e lo stop alle lezioni all’università.
A seguito dell’invito alla contribuzione per l’acquisto di attrezzature e presidi di urgente necessità per gli ospedali veronesi lanciato dal rettore dell’ateneo scaligero Pier Francesco Nocini, 198 donatori hanno aderito all’iniziativa versando nelle casse dell’ateneo una somma complessiva pari a euro 239.754,25.
L’importo sarà destinato in particolare a strumentazioni e dispositivi medici per l’Anestesia e la Rianimazione universitaria diretta dal professor Enrico Polati.

