La Cina commuove Verona. 10 mila dispositivi per l’emergenza Coronavirus all’Ospedale di Negrar e una scritta sulla confezione che dà una grande forza per uscire dal tunnel.
Dalla Cina a Negrar di Valpolicella: uno stock di mascherine FFP2 è giunto nei giorni scorsi all’IRCCS Sacro Cuore Don Calabria dalla città Shenzhen, moderna metropoli, situata nella parte sud orientale del Paese asiatico, anch’essa colpita dall’epidemia Covid-19. Un dono prezioso dell’azienda cinese Aukey, produttrice di accessori per cellulari, che consentirà al nosocomio veronese di tirare il fiato riguardo all’approvvigionamento di uno dei dispositivi di protezione individuale fondamentali per gli operatori sanitari impegnati nell’emergenza e introvabili sul mercato. Diecimila mascherine, confezionate singolarmente, il cui involucro è già un regalo. Ciascuno infatti riporta un messaggio di solidarietà e speranza: “Siamo petali dello stesso fiore poiché solo se ci stringiamo nello stesso punto dell’infinito riusciamo ad essere qualcosa di meraviglioso”.
«L’iniziativa di Aukey è stata dettata innanzitutto dal forte legame che la Cina ha con l’Italia – spiega il creative leader del Dipartimento product marketing management Alessandro Cormio –. In passato l’Italia ha offerto più volte aiuto e collaborazione alla Cina, soprattutto nei momenti di grave difficoltà, come accadde nel 2002, quando scoppiò l’epidemia da Sars. La distribuzione di poche migliaia di dispositivi a diversi Centri ospedalieri non sarebbe stata incisiva ai fini dell’emergenza. Quindi Aukey ha deciso di donare grandi quantitativi, in questo caso all’IRCCS Sacro Cuore Don Calabria per interessamento della giornalista Carolina Zanoni».
«Ringrazio a nome di tutti i collaboratori del Sacro Cuore Don Calabria l’Azienda Aukey nella persona di Alessandro Cormio per questo impagabile dono e Carolina Zanoni per il suo generoso interessamento – afferma l’amministratore delegato Mario Piccinini –. La donazione di Aukey è la dimostrazione che da questa tragedia mondiale possiamo uscirne solo se combattiamo tutti uniti verso un’unica direzione, supportandoci a vicenda senza limiti di confini».