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Buche nelle strade, un problema che riguarda Verona ma non solo

Pèso el tacòn del buso (rattoppi peggio del danno iniziale) e l’Ufficio Relazioni con il Pubblico che dà risposte vaghe. L’assessore Marco Padovani, Michele Bertucco, Federico Benini e l’iniziativa di AIFVS Onlus.

Lavori stradali

Pèso el tacòn del buso (rattoppi che sono peggio del danno iniziale) e l’Ufficio Relazioni con il Pubblico che dà risposte vaghe. L’assessore Marco Padovani, Michele Bertucco, Federico Benini e l’iniziativa di AIFVS Onlus.

«Da un minimo di 24 ore ad un massimo di 10 giorni di attesa per gli interventi meno urgenti. E poi un unico canale a cui inviare qualsiasi segnalazione che riguardi le strade». Erano queste le dichiarazioni di palazzo Barbieri il 26 febbraio scorso riguardo la cura e la manutenzione delle strade di Verona, con l’aggiunta di un nuovo servizio di segnalazione per la cittadinanza all’URP (Ufficio Relazioni con il Pubblico) del Comune scaligero, tramite mail o telefono. L’Amministrazione Sboarina annunciava anche un «codice rosso’per le urgenze, con la risoluzione del problema in 24 ore; un codice giallo per le priorità, con interventi previsti entro 3 giorni; un codice verde per le segnalazioni ordinarie, con lavori da realizzarsi in 10 giorni».

A presentare i progetti di riparazione e cura delle strade cittadine era stato l’assessore Marco Padovani, che aveva dichiarato l’avvenuta partenza degli interventi «in tutti i quartieri della città», elencando anche i finanziamenti del caso:«Un finanziamento totale per gli interventi di oltre 3 milioni euro – aveva sottolineato Padovani –. Un lavoro importantissimo che sarà effettuato, da qui ad ottobre, su numerose strade, marciapiedi e piste ciclabili della città. Già finanziati anche ulteriori 250.000 euro per la realizzazione di tratti di marciapiede in viale del Lavoro, viale delle Nazioni, via San Giacomo e la strada T4-T9; 100.000 euro per nuovi spartitraffico in diverse zone della città; 250.000 euro per manutenzione ordinaria piste ciclabili. Inoltre, stiamo attentamente monitorando tutti gli interventi di riasfaltatura realizzati da Open Fiber che, se non realizzati a regola d’arte, saranno fatti rifare come già avvenuto a Ponte Crencano per la via Santini e via Sabotino».

Non soddisfatto, il Consigliere comunale di Verona e Sinistra in Comune Michele Bertucco  venerdì 6 marzo ha invitato l’assessore Padovani a spiegare non solo il fatto che «i pochi interventi che di anno in anno vengono eseguiti sul territorio mostrino spesso un deterioramento rapido a fronte di soltanto un po’ di pioggia», ma anche «a verificare e a riferire in Commissione per quanto riguarda la vigilanza sulle centinaia di cantieri aperti per la posa della fibra ottica o per il filobus. Ciascuno di essi deve chiudersi con il ripristino della strada a regola d’arte, mentre spesso assistiamo a dei rattoppi che sono quasi peggio del buco».

Secondo Bertucco «le numerosissime segnalazioni che continuano ad arrivare al Comune da parte dei cittadini richiedono un stretto coordinamento con le Circoscrizioni. Pertanto è necessario che questa amministrazione torni a far funzionare i parlamentini dei quartieri destinando loro adeguate risorse e poteri, come del resto il Sindaco aveva promesso in campagna elettorale».

Per il capogruppo Pd Federico Benini l’assessore Padovani «ha fallito». Il capogruppo Pd punta il dito proprio contro il servizio segnalazioni dell’Urp che, a suo dire, «non funziona: i cittadini che l’hanno provato riferiscono di aver ricevuto per risposta il classico “Le faremo sapere”».

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Nodo centrale della questione è per Benini la scomparsa della figura del cosiddetto stradino, che rende «inabile il Comune ad intervenire anche sulla manutenzione minuta, ragion per cui le buche nelle strade, pericolose per bici e veicoli a due ruote, restano tali finché non diventano vere e proprie voragini. O finché Agms e Acque Veronesi non fanno il piacere di chiuderle».

Le strade danneggiate causano ogni anno in Italia numerosi incidenti e decessi. Il 29 febbraio scorso l’AIFVS Onlus (Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada Onlus) aveva dato il via ad una campagna di sensibilizzazione legata alle buche presenti sui manti stradali italiani dal nome S.O.S. Buche in Italia. L’iniziativa coinvolgeva tutte le 120 sedi sparse su territorio nazionale e invitava i cittadini a contattare l’associazione tramite Whatsapp per segnalare con una foto le buche individuate.

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