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Carta dei valori, un confronto per la Verona del futuro

Quattro le macroaree di lavoro individuate: infrastrutture, rigenerazione urbana, multiutility e turismo culturale, ognuna con i propri punti di forza e criticità.

Palazzo della Gran Guardia, Verona
Palazzo della Gran Guardia, Verona

Quattro le macroaree di lavoro: infrastrutture, rigenerazione urbana, multiutility e turismo culturale, ognuna con i propri punti di forza e criticità.

«La Carta dei Valori, firmata a fine novembre durante la nona edizione del Festival della Dottrina Sociale prende forma». Così il Comune mercoledì 26 febbraio sulla cooperazione siglata tra palazzo Barbieri, Università di Verona, Fiera, Camera di Commercio, Aeroporto, Confcommercio, Cattolica Assicurazioni, Atv, Confcooperative, Confartigianato, Cisl, Apindustria, Agromeccanici, Casartigiani e Coldiretti.

I firmatari, pertanto, si starebbero confrontando periodicamente «per progettare la Verona di domani». Quattro le macroaree di lavoro: infrastrutture, rigenerazione urbana, multiutility e turismo culturale, ognuna con i propri punti di forza e criticità. Il primo appuntamento, che si sarebbe dovuto tenere già questa settimana in Gran Guardia, non è stato rimandato ma si terrà a porte chiuse.

In municipio, il sindaco Federico Sboarina e il promotore del Festival della Dottrina Sociale don Davide Vicentini hanno spiegato come la Carta si tradurrà «in un confronto vero e concreto tra le principali realtà cittadine e al quale si potranno aggiungere tutti i soggetti interessati e disposti a sottoscrivere il documento per il bene comune». Subito dopo, gli altri firmatari hanno confermato l’impegno preso e la volontà di fare squadra.

Presenti, oltre al sindaco, il presidente di Cattolica Assicurazioni Paolo Bedoni, il presidente di Atv Massimo Bettarello, il segretario Cisl Massimo Castellani, il presidente Apindustria Renato Dalla Bella, il presidente di Agromeccanici Gianni Dalla Bernardina, il presidente di Coldiretti Daniele Salvagno e il dirigente della Camera di Commercio Riccardo Borghero.

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