Aperti al pubblico gli uffici comunali, in aumento le chiamate dei veronesi all’URP del Comune. Dalla Regione Veneto il presidente del Consiglio regionale Roberto Ciambetti :«No alla disinformazione e alle fake news».
«Non c’è alcun allarme, lo ripeto ai veronesi e li invito a leggere il decalogo del Ministero e attenersi a quelle indicazioni. Sono più che sufficienti le normali regole di igiene simili a quelle che si adottano con i picchi di influenza. Ciò che stiamo facendo è per limitare la diffusione del virus, quindi i cittadini devono pensare che più misure vengono adottate più aumenta la loro sicurezza».
Così il sindaco di Verona Federico Sboarina dopo l’entrata in vigore dell’ordinanza regionale contro la diffusione del Corona virus. Oltre a questo, palazzo Barbieri informa che gli uffici comunali «restano in servizio ma adottando le regole del protocollo che prevede un distanziamento degli sportelli aperti per evitare assembramenti e aumentato di almeno un metro lo spazio tra dipendenti e cittadini quando non ci sono vetri a separare le postazioni. Gli uffici saranno provvisti di gel disinfettante per le mani e, i dipendenti che lo chiederanno, saranno dotati di mascherina».
Da stamattina, i numeri di telefono del Comune e quelli dell’URP (Ufficio Relazioni con il Pubblico), hanno risposto alle domande e alle richieste di chiarimenti da parte dei cittadini. Soprattutto l’URP e la centrale operativa della Polizia locale, secondo palazzo Barbieri, «sono stati presi di mira con un aumento del 50% delle chiamate».
Nel mentre dalla Regione Veneto il presidente del Consiglio regionale Roberto Ciambetti, al termine della seduta della conferenza dei capigruppo dell’assemblea legislativa veneta riunita a palazzo Balbi, ha spiegato che «la vita consiliare non vedrà interruzioni, procederà come programmato, con le Commissioni previste per questa settimana e la convocazione decisa quest’oggi della seduta consiliare il prossimo 3 marzo, seduta che si aprirà con le comunicazioni dell’assessore Manuela Lanzarin sull’evoluzione del quadro. Le istituzioni, dunque, continuano il loro lavoro ben consce della difficoltà della situazione. Nessun allarmismo, ma prudenza ed estrema attenzione da parte di tutti. Il primo vaccino da fare è contro la disinformazione e le fake news».